DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
1. BERLUSCONI NON MOLLA ANCELOTTI: "IO SONO ANCORA OTTIMISTA"
Non molla di un centimetro. Lui ci crede, ci crede ancora: "Io spero che Galliani possa convincere Ancelotti a venire al Milan. Io sono ottimista e anche Galliani è ottimista". Ultimi giorni di campagna elettorale, nei quali Silvio Berlusconi continua il forcing elettorale. Il presidente rossonero è intervenuto, in mattinata, a Radio Capital e - puntuale - non si è tirato indietro quando sono arrivate le domande sul Milan, dal tema del prossimo allenatore alla grande questione della società
LA SOCIETÀ — E a proposito di società, Berlusconi sottolinea subito: "Non ho mai pensato di vendere il Milan". Ma subito dopo aggiunge: "Al contrario, ho sempre cercato un socio di minoranza, qualcuno che mi potesse aiutare negli investimenti e nello sforzo che il Milan richiede, sto cercando qualcuno ad aiutarmi, ma per ora non ho trovato nessuno”.
2. ANCELOTTI, FINITA LA STORIA REAL - IL MILAN HA UN PIANO PER CONVINCERLO
Laura Bandinelli per “la Stampa”
Il Real Madrid scarica Carlo Ancelotti e subito arriva il Milan a consolarlo. La sceneggiatura sembra quella di un amante abbandonato che trova subito un nuovo fidanzato. Ma in questo caso ha poco senso rispolverare il vecchio proverbio «Quando si chiude una porta, si apre un portone».
Perché il presidente del Real Madrid Florentino Perez ha vinto l’ultima Champions League (con Carletto in panchina) non più tardi di un anno fa, mentre Silvio Berlusconi negli ultimi tempi ha faticato ad allestire una squadra da Europa League. E siccome nel calcio continuano a contare i risultati (recenti), Carletto ha ricevuto il ben servito per due ragioni fondamentali: è stato fermato dalla Juventus in semifinale e inoltre ha perso il titolo.
Attrito insanabile
Il fatto di essere entrato nella storia del club per la conquista della Decima una stagione fa non ha pesato nella testa dell’esigente Florentino che a dire il vero aveva pensato di cacciare Ancelotti già un anno fa, prima ancora di giocare la finalissima con l’Atletico. La Decima è servita anche per congelare attriti che sono però riaffiorati alle prime difficoltà. Perchè Perez si è sempre rifiutato di assecondare le scelte di Ancelotti che a sua volta non ha mai nascosto il suo dissenso su amichevoli allestite per fini di marketing in momenti sbagliati della stagione o su scelte di mercato considerate inutili. Una su tutte, quella di Bale.
Perez con questo esonero si è inimicato la maggior parte della tifoseria e anche l’artiglieria pesante dello spogliatoio, con Cristiano Ronaldo alla guida del gruppo «Giù le mani da Ancelotti». Alle 20,10 con più di un’ora di ritardo rispetto all’orario prefissato è arrivato quindi il verdetto ufficiale in una affollatissima conferenza stampa.
Attesa rossonera
Mentre Florentino Perez reduce da un incontro con il suo ormai ex allenatore raccontava ai giornalisti che «non è stata una decisione facile ma servono una nuova spinta e nuovi stimoli», Adriano Galliani aspettava Carletto e sua moglie Mariann al Wellington Hotel per la cena a cui ha partecipato anche l’agente Ernesto Bronzetti.
Perez non ha svelato il nome dell’allenatore ma si è lasciato sfuggire che parlerà spagnolo: «La prossima settimana saprete la nostra decisione e sarebbe buono che il nuovo allenatore parlasse castigliano», l’ìpotesi Benitez quindi sta diventando sempre più consistente. In alternativa Emery, del Siviglia. Non è invece ancora chiaro che lingua parlerà l’allenatore del Milan, visto che Ancelotti ha affrontato la cena con Galliani con in testa l’idea di fermarsi un anno per motivi personali e professionali (l’Italia non lo attira più e preferirebbe la Premier).
Galliani però astutamente gli messo sotto il naso un progetto ambizioso che prevede il rilancio del Milan a breve termine con acquisti di livello come l’attaccante Mandzukic (Atletico Madrid) , Jackson Martinez (Porto) e un centrocampista come Kondogbia (Monaco).
Galliani resterà ancora a Madrid per tentare la missione impossibile. Berlusconi che a differenza di Perez vive sul consenso popolare gli ha dato ordine di non muoversi da Madrid per giocarsi tutte le carte a disposizione.
La mozione degli affetti, quindi, potrebbe durare ancora qualche ora. Carlo, nel frattempo, ha salutato e ringraziato tutto l’ambiente del Real sui social («Anni bellissimi») ricevendo una valanga di mi piace e più di quattromila commenti nel giro di dieci minuti dalla pubblicazione del post. Berlusconi ovviamente ha preso nota.
SILVIO BERLUSCONI, 16 ANNI, PROVINO MILANCARLO ANCELOTTI DA FABIO FAZIO ancelottiberlusconi con la figlia barbara e galliani allo stadio per milan juventus carlo ancelotti panchina milan lap
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