leclerc sainz

CHARLES MAGNO! – TERRUZZI IN LODE DEL FERRARISTA: "CHARLES LECLERC, UN PO' ANGELO UN PO' DIAVOLO, E’ UN VERO FUORICLASSE. UNA GARA SCOLPITA DA GRANDE ARTISTA, DUE, TRE DECIMI RASCHIATI A MAX GIRO DOPO GIRO, TRE CONTROSORPASSI RESTITUITI AL RIVALE CHE PIÙ LO IRRITA E ISTIGA, ROBA DA FAR SALTARE LE CORONARIE AD OGNI FERRARISTA, IN APNEA DALLA NOTTE DELLA VIGILIA…"

 

Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera”

 

leclerc sainz

Veniva da un anno rosso cupo. In molti a dire: Leclerc? Deve dimostrare di essere un vero fuoriclasse. Gli è bastato un solo weekend per chiudere la questione, il primo con una Ferrarissima tra le mani. Cappotto rosso: pole, davanti a Verstappen, campione del mondo, dato per favorito in pianta stabile; vittoria con giro veloce al termine di una gara scolpita da grande artista, due, tre decimi raschiati a Max giro dopo giro, tre controsorpassi restituiti al rivale che più lo irrita e istiga, roba da far saltare le coronarie ad ogni ferrarista, in apnea dalla notte della vigilia.

 

leclerc

Una dimostrazione di ferocia e intelligenza rara a vedersi, migliore persino di quella rivelata a Monza nel 2019 quando tenne testa come un principe a re Hamilton. E adesso, con quell'espressione ritrovata che piace a grandi e piccini, un po' angelo, un po' diavolo, è consapevole di potersi battere contro chiunque. La sua corsa di testa pare appena iniziata, come capita ai campioni quando hanno in mano cavalli e ali, aderenza ed equilibrio. Altrimenti forzi, sbagli, non cavi granché, secondo la regola prima di questo sport.

 

È accaduto a Verstappen ieri, impotente e sfiancato da una rincorsa vana, prima di alzare bandiera bianca; accade a Hamilton ora, quasi anonimo con una Mercedes acerba, premiato sin troppo dal doppio k.o. Red Bull. Non c'è stato solo Leclerc, intendiamoci.

 

hamilton verstappen

Abbiamo visto in pista una Ferrari veloce ovunque, stabile, non penalizzata, come si temeva, dal consumo gomme. È dai primi passi sull'asfalto che questa F1-75 si comporta come una miss italiana, all'altezza della tradizione che vuole onorare. Attorno a lei abbiamo masticato una antica diffidenza, accentuata da rogne persistenti, facciamo fatica persino ora a crederci davvero.

 

Eppure, senza rivali alla prima uscita, con tanto di doppietta firmata Sainz, un pilota che ha bisogno di più tempo per manifestare il proprio talento. Due ragazzi in gamba, una macchina felice, una squadra italianissima che ha un'anima e una gran fame da ostentare, da saziare. Si, una gioia. Meritata per chiunque della Ferrari si sente parte.

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