
DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO…
CHIACCHIERE DA VAR - "FEDE, MI SENTI? BUONO, AMICO, OTTIMO. FALLO ANDARE, NON LO SPINGE. È PUNIZIONE, PIPPO": SONO I DIALOGHI DURANTE VERONA-EMPOLI TRA ARBITRO E LA SQUADRA VAR DEL BROADCASTING CENTER DI LISSONE, IN BRIANZA, CHE PER LA PRIMA VOLTA HA APERTO LE PORTE AI GIORNALISTI - ASCOLTANDO LE SPIEGAZIONI LIVE, TUTTO RISULTA PIÙ LOGICO E ANCHE IL DESIGNATORE ROCCHI LO SA: "IL GIORNO IN CUI FAREMO SENTIRE TUTTO È MOLTO VICINO. NON ABBIAMO SEGRETI"
Carlos Passerini per il “Corriere della Sera”
Il dialogo è costante, i momenti di silenzio rarissimi, ma a colpire è soprattutto la sintonia fra arbitro, assistenti, quarto uomo, Var e Avar. «Fede, mi senti?». «Buono, amico, ottimo». «Fallo andare, non lo spinge». «È punizione, Pippo».
Fra il Bentegodi di Verona e Lissone ci sono 150 chilometri, ma la squadra arbitrale lavora come se fossero tutti nella stessa stanza, uno accanto all'altro. Invece qui nel Broadcasting Center di Lissone - la modernissima casa della Var inaugurata nel cuore della Brianza due mesi fa - in studio ci sono solo Irrati e Ranghetti, rispettivamente Var e Avar.
La partita è Verona-Empoli, sedicesimo di Coppa Italia che in un certo senso è già nella storia: per la prima volta ieri Lega Serie A e Aia hanno permesso a un ristretto gruppo di giornalisti l'ascolto in diretta dei dialoghi tra l'arbitro Dionisi e la sala Var.
Il tutto col designatore Gianluca Rocchi a fare da docente: l'ex arbitro ha spiegato in presa diretta decisioni, procedure, dettagli tecnici. Considerazione finale: ascoltando le spiegazioni live di chi arbitra, tutto risulta più logico, più sereno. Si disinnescano tensioni, sospetti, polemiche.
Ovvio che le discussioni su certi episodi non sparirebbero, e meno male, ma comprendere il ragionamento che ha portato l'arbitro a una certa decisione sarebbe un passo in avanti enorme sulla strada verso un calcio migliore.
«La verità è che più l'arbitro lavora bene più anche la Var funziona» assicura Rocchi. Di certo la Var Room centralizzata - 2.400 metri quadrati ad alta tecnologia - è una svolta: tutto è più semplice, tutto è più fluido.
gianluca rocchi nel centro var di lissone 2
La strada verso la totale trasparenza comunicativa fra arbitri e resto del mondo è ancora lunga, ma con la nuova gestione del presidente Alfredo Trentalange la rottura col passato è stata netta ed evidente.
E a ribadirlo è lo stesso Rocchi: «Il giorno in cui faremo ascoltare i dialoghi tra arbitri e Var è molto vicino. Non abbiamo segreti». Le tempistiche, esattamente come per quanto riguarda le interviste agli arbitri nel post partita, non sono ancora note: «La decisione è politica, ma lavoriamo per quello, per avere una comunicazione spendibile al più presto» ha concluso Rocchi.
Niente date, insomma, ma il cammino sembra finalmente tracciato: era ora che anche gli arbitri si aprissero al mondo. Anche su un altro enorme problema, senz'altro più grave, la nuova governance dell'Aia si sta muovendo bene: ieri è stata presentata la proposta di legge per inasprire le pene contro i colpevoli di violenze sugli arbitri, soprattutto i più giovani.
il var center di lissone 12
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gianluca rocchi nel centro var di lissone 1
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