DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E…
Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”
Qui dove batteva il cuore blaugrana di novantamila persone, un burofax ha fatto danni incalcolabili e Cristiano Ronaldo vuol provare ad aprire ufficialmente la crisi di Messi e del Barcellona. Lo strappo estivo dell'argentino è stato così clamoroso che anche Andrea Pirlo lascia da parte per un attimo la diplomazia e parla dell'avversario: «È un momento particolare della sua vita, legato alla sua permanenza qui, ma non della sua carriera, perché durante le partite ha sempre dimostrato il suo valore. Più che tecnico il problema è mentale: in campo è sempre un fenomeno».
La questione Messi va sempre maneggiata con cura, soprattutto se in squadra hai Ronaldo: «Ha ragione Koeman, è sbagliato dire chi è il più bravo, bisogna solo ringraziarli per lo spettacolo che danno da quindici anni». Cristiano in Champions contro il rivale non ha mai segnato e scalpita per mostrare al mondo che la Juve dell'andata è stata ridimensionata nel gioco e nel risultato per un motivo molto banale: lui non c'era, per la positività al Covid.
Il Barcellona è in crisi nera nella Liga (a 12 punti dall'Atletico Madrid), Koeman ammette di essersi infuriato con i suoi dopo il k.o. di Cadice, ma in Champions ha sempre vinto e ha una differenza reti migliore della Juve: i bianconeri devono passare al Camp Nou con due gol di scarto, segnandone almeno tre, una missione non del tutto impossibile considerato che all'andata Morata si è visto annullare tre gol per una questione di pochi centimetri, ma molto complicata: «È un'impresa che sentiamo avere nelle nostre corde - sottolinea Pirlo -. Sarà difficile, ci sarà da soffrire, ma dovremo essere bravi a sfruttare le nostre occasioni. Siamo sereni e convinti che tutto possa succedere».
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Dopo la rimonta nel derby e con un calendario che non consente mai allenamenti veri (fatto di cui si lamenta anche il tecnico olandese del Barça), il duello del Camp Nou è tutto fuorché banale e non solo perché Ronaldo e Messi non si incrociano in Champions da nove anni. La Juventus, come sottolinea capitan Bonucci, vuole capire se il secondo tempo del derby è una vera svolta a livello caratteriale. Il Barcellona invece deve battere un colpo per uscire da una crisi che parte da lontano e che nel 2020 ha già affondato due allenatori e un presidente.
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La gara d'andata è coincisa proprio con l'addio di Bartomeu e con la miglior prestazione stagionale di Messi e soci. La distanza della Juve da un Barça minore era sembrata comunque ampia. L'obiettivo minimo per Pirlo, da centrare con Buffon probabile titolare e De Ligt che potrebbe invece riposare, è dimostrare che si è già accorciata per non frenare una crescita già lenta. Ronaldo è qui per questo.
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