COMPLIMENTI PER LA SCELTA! A DIRIGERE LA BIENNALE ARTI VISIVE DI VENEZIA NEL 2015 SARA’ IL NIGERIANO OKWUI ENZEWOR

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Alessandra Mammì per
http://mammi.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/12/04/biennale-2015-ok-okwui-e-luomo-giusto/

okwui enwezorl x

Complimenti per la scelta. Perché la notizia che a dirigere la Biennale Arti visive di Venezia nel 2015 sia Okwui Enzewor non può che rallegrare. Ottimo segno dei tempi e di salute per la nostra più importante istituzione culturale. Non solo per il politicamente corretto (in era Obama, Enzewor è il primo nero a capo di tanta istituzione.) ma per il sorprendente sguardo allargato al mondo intero che ha sempre dimostrato di avere. Ecco le due o tre cose che so di lui.

Nato in Nigeria arriva 21enne, nella New York primi anni Ottanta. Si piazza tra il Village e Soho nella Manhattan euforica dell'ultimo Warhol e dell'emergente Basquiat. Tutta feste, droghe, champagne. In quel clima Okwui frequenta le boutique di Parachute, Zoot, Comme des Garcons. Mescola tutto inventa un sua creativa eleganza, diventa un personaggio stylish, eccentrico, insomma uno da imitare, conoscere e soprattutto da invitare.

Okwui Enzewor Soup No Soup mars

E lui si lascia invitare ma non definire, perché è al tempo stesso critico d'arte, poeta scrittore, story teller, grande affabulatore dalla voce calda e dalle risate profonde. La difesa dell'arte africana e dei neri del mondo diventa la sua bandiera. E insieme alla sua energia, la molla della fulminea carriera che lo porta ad essere il primo curatore nero alla direzione di Documenta a Kassel nel 2002.

Edizione indimenticabile sia per il forte tasso politico che concentrò l'intera mostra su conflitti e traumatiche trasformazioni del mondo attuale, spingendo gli artisti a confrontarsi con una realtà destabilizzata e destabilizzante, sia per quelle 600 ore complessive di video che frantumarono definitivamente i confini fra arte e cinema.

Dopodichè Okwui fece moltissime altre cose compreso un volumone sull'arte africana ( Damiani editore 2009) tanto per ricordare che quel continente rappresenta il 20 per cento delle terre emerse, un settimo della popolazione mondiale, 30 milioni di chilometri quadrati e di conseguenza nazioni e regioni culturalmente diversi e lontani.

enwezor ar x

E allora se non ci viene in mente di mettere nello stesso calderone un artista newyorkese e un brasiliano come rappresentati dell'arte americana contemporanea, come si può parlare genericamente di Arte africana?
Insomma Okwui, benvenuto a Venezia.