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Gianluca Oddenino per “la Stampa”
Ci sono paradossi di campo, dove il giocatore meno utilizzato è il più prolifico, e poi ci sono quelli di mercato, dove un attaccante della Nazionale ricomprato sei mesi fa per 18 milioni di euro rischia di essere tagliato. Per la Juve i casi coincidono, avendo un nome e cognome ben preciso: Simone Zaza.
Ovvero il bomber di scorta che Allegri utilizza con il contagocce e mezza Europa invece vorrebbe ingaggiare subito. Qualcosa evidentemente non quadra, ma ci ha pensato l' ex punta del Sassuolo a dare una risposta chiarificatrice.
Segnando una doppietta al Toro e dando un segnale di forza alla prima occasione utile dopo due mesi di panchine. «Nonostante il poco spazio - risponde Zaza senza troppi giri di parole - sono stato bravo e fortunato a sfruttare le possibilità. Voglio giocare di più, è normale, ma anche dimostrare che qui ci posso stare: ora ho una voglia in più».
«A gennaio non andrà via» Sarà pure «brutto, sporco e cattivo», ma è reattivo e decisivo come pochi. Dategli un pezzo di partita e vi segnerà un gol, fatelo scatenare in un derby e travolgerà tutti con la sua furia agonistica. Perché il miglior attaccante della Juve per il rapporto gol/minuti è proprio Zaza, visto che va in rete ogni 73' (Dybala, per dire, viaggia sulla media di 143').
Certe statistiche non passano inosservate e non a caso Massimiliano Allegri l' ha blindato, sia privatamente sia pubblicamente. «Anche se ce lo chiede - sorride il tecnico bianconero dopo il poker di Coppa Italia e in attesa di sfidare la Lazio ai quarti - a gennaio non andrà via. Lui deve lottare come tutti gli altri per restare qui e se uno vuole giocare in una grande squadra per tanti anni, deve abituarsi alla concorrenza».
Messaggio che Zaza ha già recepito. «Mi fanno piacere le sue parole - risponde l' attaccante - perché l' ultima delle ipotesi è quella di andare via. Io voglio stare qui e fare bene alla Juve: a giugno ci sono gli Europei e chiedo solo di trovare continuità. Conte è stato molto chiaro: lui convoca chi gioca».
Silenzi e destabilizzazioni La richiesta di Zaza è legittima con il suo score (5 gol in 367'), ma se davanti hai gente come Mandzukic, Dybala e Morata non deve essere semplice mettersi in mostra. «La concorrenza è altissima - conferma -, ma è anche normale e può fare bene alla squadra. Io all' inizio ho trovato delle difficoltà, soprattutto tattiche. Il mister fa le sue scelte e io devo stare solo zitto e allenarmi al massimo per metterlo in difficoltà».
Anche se contro il Toro l' ha messo a disagio in un altro modo, rischiando l' espulsione e accelerando così la sua sostituzione. «Io ci metto sempre tanta energia - si giustifica Zaza - e poi avevo voglia di giocare: la foga è un problema per gli altri, non per me, e un mio compagno di squadra dice che senza quella sarei un giocatore mediocre».
Prendere o lasciare, dunque. La Juve non molla, visto che l' ha coltivato in questi anni, ma il futuro è tutto da scrivere. «Anche adesso ricevo chiamate da Spagna e Inghilterra», svela il suo agente.
«Il mercato mi destabilizza - replica Zaza, che in estate fu ad un passo dall' andarsene - e non mi fa dare il meglio». Juve avvisata, mezza salvata.
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