“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
Valerio Piccioni per gazzetta.it
"Non ho capito il nesso fra la rappresentanza elettorale degli arbitri e il rischio di una nuova calciopoli". A margine del convegno internazionale sulla corruzione nello sport, Giovanni Malagò risponde allo sfogo di Marcello Nicchi. Premettendo il rispetto per il mondo arbitrale e sottolineando che si tratta di un'osservazione e non di una polemica sull'ormai celeberrima questione del diritto di voto degli arbitri, quel due per cento del corpo elettorale della Federcalcio praticamente cancellato dai nuovi principi informatori approvati dal consiglio nazionale del Coni.
MICCICHÈ OK — Malagò sta partendo per l'assemblea di Lega di Milano: "Ho parlato di turbolenze? Sì, sulla questione dei diritti tv che ora andiamo ad affrontare. Ma il campionato è bellissimo e ogni obiettivo è ancora in gioco". Quanto alle presunte irregolarità formali nell'elezione di Gaetano Miccichè a presidente della Lega, Malagò parla di una vicenda sorprendente. "Tutto si è svolto regolarmente, se poi qualcuno vuole lanciare un sasso per provare a destabilizzare un sistema..."
LEGA DI SERIE A
Estratto dell’articolo di Fulvio Bianchi per repubblica.it
A quanto riferisce l'agenzia Adnkronos, infatti alcuni club vorrebbero far decadere il nuovo presidente della Lega Serie A, Gaetano Micciché. L'elezione del presidente, che non è ancora pienamente in carica, ma è particolarmente attivo anche sul fronte dei diritti tv, doveva avvenire a scrutinio segreto (come previsto dallo statuto della Lega) e così è stato. Ma poi non sono mai state aperte quelle buste perchè si temeva che qualche presidente non avesse rispettato la parola data, e un dirigente ha proposto che invece dello spoglio si dicesse il voto espresso: con la votazione palese si è avuta l'unanimità da parte dei rappresentanti dei 20 club.
Ora alcuni club starebbero pensando, essendoci 30 giorni di tempo per impugnare la delibera, di avanzare la richiesta di aprire quelle buste nella convinzione che qualcuno non abbia votato per Micciché. Un sospetto che era subito corso durante la pasticciata e frettolosa assemblea. Senza l'unanimità infatti il neo presidente aveva detto che non avrebbe accettato l'incarico...
L'elezione è stata valida? E Micciché era candidabile visto che fa parte del cda di Rcs, il gruppo del proprietario del Torino, Urbano Cairo? Un chiaro conflitto di interesse, una situazione imbarazzante che solo l'unanimità avrebbe spazzato via.
malagò legamalago' fabbriciniCairo
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