emanuele dotto boskov bagnoli

CALCIO DOTTO (EMANUELE) MINUTO PER MINUTO - “IL TECNICO DEL VERONA BAGNOLI DOPO LA PARTITA CON LA JUVE DISSE AI CARABINIERI: ‘CERCATE I LADRI? NELL’ALTRO SPOGLIATOIO”, LA STORICA VOCE DI “TUTTO IL CALCIO” DOPO 39 ANNI DI CARRIERA VA IN PENSIONE E SCIORINA RICORDI SU MARADONA, BOSKOV ("MI DICEVA: GENTILEZZA COSTA POCO E COMPRA TUTTO”) ZICO E BRERA - "IL TOP? I FRATELLI ABBAGNALE" – VIDEO

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

 

Cristiano Vella per www.ilfattoquotidiano.it

 

emanuele dotto

 “Undecimo? Lo dicevo per due motivi, per ricordare un grandissimo galantuomo, che era Roberto Bortoluzzi, e perché l’italiano è una lingua bellissima”. Emanuele Dotto, voce storica dello sport italiano, tra i grandi di Tutto il calcio minuto per minuto ha lasciato ieri, dopo 39 anni di carriera.

 

E ad ascoltare i suoi racconti, di Boskov, di Maradona, Zico, Merckx, sembra di ritornare a pomeriggi assolati di radioline appoggiate in equilibri precari purché funzionassero, fruscìo di schedine del Totocalcio e la voce gentile di Dotto a raccontare di portieri che avocano a sé il pallone all’undecimo minuto. “Il mio linguaggio ricercato? Parlo italiano, semplicemente, che è una lingua bellissima che oggi a volte viene mortificata”. Il racconto dello sport è cambiato, tanto, in 40 anni: è cambiato il linguaggio, “oggi Brera sembrerebbe una lingua straniera”, ed è cambiato lo sport stesso.

boskov

 

 

 

bagnoli

“La mia prima radiocronaca – racconta Dotto – è stata Berloni-Scavolini di pallacanestro, nel 1980, due anni dopo ho iniziato col calcio, con Varese-Lazio. Raccontavamo in maniera diversa: non c’era la spettacolarizzazione di oggi con la tendenza a enfatizzare qualsiasi cosa, non si badava granché ad agenti, procuratori o procuratrici. Era un’Italia povera, che sognava col Totocalcio”. Oggi invece c’è il campionato spezzatino: “È un po’ come il cibo: mangiare troppo ti porta la nausea, e oggi con questa bulimia si assiste anche alla minor partecipazione emotiva. C’è stato un cambiamento profondo e radicato: a me ormai il calcio sembra un altro sport, forse perché io sono del ’52 e resto ancorato ai valori di quel tempo. La mia era l’epoca in cui c’erano le bandiere, oggi semmai ci sono le banderuole”.

 

 

emanuele dotto

Infatti tra i tanti campioni incontrati in 40 anni di sport i ricordi di Dotto partono da un punto diametralmente opposto a gloria e lustrini: “Penso subito a Osvaldo Bagnoli, una delle persone più belle e intelligenti che ho conosciuto nonostante non avesse studiato. Ricordo quando ero a Verona con gli scaligeri che persero contro la Juventus che ebbe vari episodi arbitrali a favore: negli spogliatoi Volpati per la rabbia tirò uno zoccolo in una vetrata, rompendola. A quel punto si affacciò un ufficiale dei carabinieri per chiedere se andasse tutto bene e intervenne Bagnoli con la famosa battuta “Se cercate i ladri sono nell’altro spogliatoio””.

ZICO

 

Come dimenticare poi Boskov: “Laureato in storia e geografia, potevi parlarci di tutto: mi diceva “gentilezza costa poco e compra tutto”. Ricordo che gli chiesi il motivo dello spostamento di Invernizzi in posizione arretrata, alla Samp. Mi rispose: “Uomo che fugge è buono per altra battaglia” frase che riflette la genialità dell’uomo”.

 

i fratelli abbagnale

L’episodio più curioso con Zico, fuoriclasse brasiliano dell’Udinese: “Mi riconobbe trent’anni dopo per quel che emerse da una mia domanda. Io gli avevo chiesto cosa lo avesse colpito di più dell’Italia e lui mi rispose che erano state le banane, perché se le avesse date ai suoi maiali lo avrebbero morso vista la qualità scadente rispetto a quella del Sud America. Trent’anni dopo mi ha incontrato e mi ha riconosciuto come “quello delle banane””.

 

EMANUELE DOTTO jpeg

Nessun dubbio per Dotto sul più grande di tutti: “Maradona, l’esempio perfetto di ciò che distingue il calciatore dal fuoriclasse, con tutti i suoi problemi” e sempre legati a Napoli sono i campioni che ricorda con più piacere: “I fratelli Abbagnale, cui aggiungo anche Agostino: sono il top per umanità, si sono davvero fatti “il mazzo” per vincere e sono stati stupendi anche nelle sconfitte. Ecco: il calcio dovrebbe imparare da loro e dal canottaggio, non c’è scusa o arbitro che possa influire e vince chi è più forte”.

 

BOSKOV BOSKOV TOTTI abbagnale foto mezzelani gmt abbagnale foto mezzelani gmt128BOSKOV VIALLI MANCINI

 

Giuseppe Abbagnale Carmine GIANNI BRERA E IL VINOOSVALDO BAGNOLIGIANNI BRERA E IL VINOBAGNOLI 4GIANNI BRERA E IL VINO - GIANNI RIVERAtweet account boskovBOSKOV BRIEGEL E CEREZO BOSKOV E ROZZI