"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON……
Antonio Barillà per “La Stampa”
L'azzurro del mare, l'azzurro dell'Italia. Fabio Capello, infinite sfumature di calcio - centrocampista, dirigente, allenatore, talent Sky -, si gode le vacanze senza staccare dal suo mondo: «Sto seguendo l'Europeo Women, peccato non aver battuto l'Islanda. Il secondo tempo, però, è stato confortante e per la qualificazione tutto resta aperto. È bello vedere le ragazze in campo, ho avuto il piacere di incontrare alcune delle nostre nazionali e le ho trovate serie e preparate: non si limitano a giocare, si impegnano con entusiasmo affinché il movimento cresca. Ora aspetto Italia-Belgio, probabilmente decisiva: quando vedo azzurro, mi fermo sempre a guardare».
Ai Mondiali dovrà farne a meno.
«Una ferita aperta: l'esclusione dal Qatar è molto dura da digerire, soprattutto considerando come è avvenuta. Analizzando rudemente i numeri, siamo fuori per due rigori sbagliati».
Tra Eurowomen e primi test estivi nei ritiri, impazza il mercato.
«Seguo anche quello, ma è ancora all'inizio: molte squadre sono cantieri, devono trovare un'identità».
Prime mosse: Angel Di Maria e Paul Pogba alla Juventus.
«Ottimi acquisti, porteranno qualità e personalità: potranno dare di più a livello di gioco. L'argentino mi è sempre piaciuto tantissimo, ha tecnica e dribbling, è ideale per Vlahovic. E il francese, oltre alla potenza, possiede una grande visione di gioco».
Adesso i bianconeri provano a trattenere De Ligt, insidiato dal Bayern Monaco. Nel frattempo Koulibaly è andato al Chelsea e Skriniar è a un passo dal Psg: la Serie A esporta difensori.
«Vuol dire che siamo stati bravi a scoprirli prima degli altri: se vengono a prenderli è perché abbiamo lavorato bene, mettendone in evidenza le qualità. Una conferma di come sul piano tattico i tecnici italiani siano molto bravi».
Le valutazioni sono molto alte.
«Apprendendole, mi chiedo quanto potrebbero costare oggi Paolo Maldini o Fabio Cannnavaro. In assoluto, al di là dei ruoli, davanti alle offerte per alcuni tra i migliori calciatori del nostro campionato c'è poco da fare: all'estero ci sono club con potenziali economici che i nostri, al momento, non possono eguagliare».
È un mercato strano, con tanti campioni a parametro zero incredibilmente ancora a spasso. Da Paulo Dybala, nazionale argentino, ai campioni d'Europa Andrea Belotti e Federico Bernardeschi. Da che cosa dipende, secondo lei?
«A volte dagli errori dei procuratori che non hanno capito quanto siano cambiato i momenti, almeno in Italia: dovrebbero stare attenti a fidarsi delle promesse, capire le situazioni, perché a parole sono tutti bravi ma al momento di mettere mano al portafoglio è diverso. Ho visto rifiutare offerte importanti inseguendo alternative che invece erano bluff. Altre volte incide una sopravvalutazione di se stessi, immagini di avere la coda ma non è così. Il vecchio proverbio "meglio un uovo oggi che una gallina domani" vale sempre. E in questi casi parliamo di uova d'oro».
L'Inter ha riabbracciato Lukaku.
«Grande acquisto: è devastante e conosce già il campionato. L'unico che lo contrastava davvero era Chiellini, che è andato in Canada. L'Inter con il suo ritorno è più forte. Ed era forte già l'anno scorso».
Lo scudetto, però, è andato al Milan, il cui mercato per adesso è meno eclatante.
«I rossoneri sono un po' frenati dal passaggio societario, non si comprende la disponibilità di spesa concessa a Maldini e Massara, i quali hanno idee molto chiare e la capacità di intuire il potenziale dei giovani. Sono stati determinanti nell'ultima stagione, insieme a Pioli che ha dimostrato di saperli fare maturare».
Un simbolo?
«Leao. La sua crescita è stata fondamentale. Come suol dirsi, sa spaccare la partita e nella fase finale del campionato, in una fase di generale calo del ritmo, qualità e velocità del portoghese sono state decisivi».
Fra tanti giovani, il sempreverde Ibrahimovic che lei lanciò in Italia, nella Juventus.
«Vuole giocare ancora e mettersi in discussione perché gli piacciono le sfide e vuole essere vincente. Sarà interessante capire se sarà vincente».
maldini ride con ibra e massara
Altro top senza tempo, Cristiano Ronaldo: vorrebbe lasciare il Manchester United, ma si è proposto a diversi club e nessuno è interessato.
«Lui porta tanto in una società, ma il gioco deve essere impostato su di lui e Ten Hag non lo accetta, vuole un gioco di squadra. Secondo me, se desidera giocare in Champions deve avere la forza di abbassarsi lo stipendio. I gol li garantisce sempre, ma non è più il Ronaldo di prima e deve capirlo».
Sarà un campionato anomalo, con una lunghissima sosta invernale per il Mondiale. Qual è a suo giudizio la ricetta giusta per affrontarlo?
«La preparazione. Va adeguata a un calendario senza precedenti, partendo dal presupposto che sarà determinante la partenza: non avremo una stagione lunga, ma due che durano poco e richiedono un certo tipo di lavoro. La famosa "benzina in primavera" che si è sempre cercata con la preparazione tradizionale non serve: pensare quello, è pensare in maniera non ideale».
cr7 sul suo yacht da 6 milioni di euro cr7 sul suo yacht da 6 milioni di euro 2cr7 sul suo yacht da 6 milioni di euro 3cr7 sul suo yacht da 6 milioni di euro 1rafael leao del milan 7rafael leao del milan 6leao durante milan atalanta
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER…
DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE…
DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL…
DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI…
VIDEO-FLASH! - L’ARRIVO DI CECILIA SALA NELLA SUA CASA A ROMA. IN AUTO INSIEME AL COMPAGNO, DANIELE…