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Davide Pisoni per "il Giornale"
La nebbia di Shanghai accoglie la F1 e soprattutto la Ferrari che già naviga a vista per i fatti suoi. Un avvio di campionato da incubo e le dimissioni choc, Sebastien Vettel dixit, di Stefano Domenicali che monopolizzano il giovedì del weekend cinese. E in una Ferrari senza "padrone" di casa, nel senso di team principal, perché Marco Mattiacci arriva oggi, a fare gli onori ci pensa Fernando Alonso con la faccia non certo dei giorni migliori. Non potrebbe essere diversamente per uno che vede un amico andare via.
«Dobbiamo accettare e rispettare la decisione di Stefano. Siamo amici, andiamo a sciare insieme. Anche in questa settimana l'ho sentito tutti i giorni. Però bisogna separare il lavoro dall'amicizia », le parole di Alonso che adesso ha un grande motivo in meno per restare in Ferrari.
Rinviato ogni discorso sul futuro lo spagnolo si sofferma sull'uomo Domenicali: «Stefano ha compiuto un gesto responsabile, lo ha fatto per la Ferrari. Quando uno è in una posizione privilegiata come quella di leader di un team di F1 non è scontato che faccia un passo indietro come invece ha fatto lui. La pressione in Ferrari è notevole, probabilmente non era più dell'umore giusto».
L'asturiano fa il bilancio della gestione Domenicali: «Credo che abbia preso buone decisioni, abbiamo anche sprecato alcuna opportunità nel 2010 e 2012, e nel 2008 con Felipe. Se no avrebbe tre titoli mondiali in più. Ha fatto buone scelte, ha portato Pat Fry, James Allison nel team. Ma alla fine i risultati sono importanti... ».
Dalle parole di Alonso traspare la convinzione che il problema non fosse Domenicali: «à chiaro che non miglioreremo di un secondo in questa gara, perché non era lui che cambiava l'ala o costruiva i pistoni». L'ex campione del mondo si aggrappa allo spirito Ferrari per accogliere il nuovo team principal Marco Mattiacci, un manager catapultato in un mondo nuovo: «Diamogli tempo e vediamo come si adatterà - dice Fernando- : lui deve avere il team dalla sua parte sin da primo giorno. Speriamo che la sua gestione abbia successo ». Massima disponibilità anche da parte sua, ma con un però: «Non gli ho ancora parlato, ma non avrò molto da dirgli. Io guido solo la vettura, lui sarà bravo a capire punti deboli o di forza della vettura, con Kimi lo aiuteremo per agevolargli il compito ».
E Raikkonen si allinea: «à una scelta di Stefano, se non sbaglio... Sono rimasto sorpreso, ma la vita va avanti. Mattiacci? Non lo conosco, ma la struttura Ferrari è una garanzia. Comunque sappiamo la situazione e nessuno può fare miracoli, cambiare in una notte». Per chi guarda da fuori come l'ex Felipe Massa nessuna sorpresa viste anche le difficoltà del team: «La Ferrari ha operato parecchi cambiamenti negli ultimi mesi.C'è stata la mia uscita e qualcosa d'altro anche dal punto di vista tecnico, perciò non è una grande novità quella di Stefano».
La Rossa ora prova a guardare avanti e Raikkonen parla di miglioramenti già visti in Bahrain, dove Alonso ha tagliato il traguardo nono e col braccio alzato: «Ho ringraziato i meccanici, perché al sabato avevamo avuto problemi al motore e non eravamo sicuri di essere a posto per la gara. Invece tutto è andato bene grazie al loro lavoro straordinario».
Adesso la Cina dove un anno fa proprio Alonso aveva trionfato. Oggi niente illusioni e una parola d'ordine: «Siamo qui per reagire. La situazione non è quella che volevamo, ma ci sono margini di miglioramento. Dobbiamo fare più punti possibili, sperando in una seconda parte di stagione migliore. Adesso non siamo competitivi come la Mercedes e altri team, ma la strada è ancora lunga».E in salita per la Ferrari.
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