DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
1. GARCIA SI PRENDE TUTTE LE COLPE DELLA DISFATTA
Francesco Saverio Intorcia per “la Repubblica”
L’Arena piena. Gli sguardi vuoti, invece, persi nel nulla. Il record di incasso ma anche quello negativo di palloni presi, le casse gonfie (3,7 milioni), la rete di De Sanctis pure. Roma sparita, incatenata ai fantasmi del passato. Quanto tempo è passato? Sette anni da Manchester, 2747 giorni dal maledetto 7-1 contro il giovane Ronaldo. Oppure due soltanto, per Garcia, che col Bayern l’ultima volta aveva rimediato un 6-1 a Monaco guidando il Lille.
«Un risultato così non viene per caso — dice De Rossi — , è una lezione che ci serve, non dico che ci ridimensioni, ma ci fa capire che c’è ancora tanta strada da fare. C’è un dislivello tecnico, ma io non credo ci sia questa distanza: sono più forti del 90 per cento delle squadre del mondo, magari però fra 15 giorni faremo meglio, anche se una motivazione e una soluzione non ce l’ho. La città aspettava da tempo questa partita, noi anche, peccato ».
Non si possono prevedere i terremoti: la scossa che ha buttato giù in un baleno le certezze giallorosse è arrivata quando l’esercito di Rudi aveva toccato l’apice dell’autostima. Il punto in casa del City, la prestazione alla pari con la Juve, il terreno rosicchiato ai bianconeri nell’ultimo sabato: era la Roma migliore, riverita e temuta pure da Guardiola, quella che «gioca il calcio più bello in Italia».
Ha incassato la peggiore sconfitta casalinga della sua storia, eguagliando l’1-7 impartito dal Grande Torino (5 ottobre ‘47). Poi gli almanacchi raccontano pure di un 8-0 esterno col Ferencvaros nel ‘35 in Mitropa Cup e di un altro 7-1 in casa della Juve nel ‘32, ma siamo alla preistoria.
il bayern monaco incontra papa francesco bergoglio 8
Garcia non si nasconde: «Il primo che ha sbagliato sono io, non è colpa dei giocatori. Non parlo di crollo mentale, ma di errori tattici, abbiamo lasciato giocare questa squadra che è fortissima. Noi siamo stati spettatori, poco aggressivi. Per fortuna nel secondo tempo abbiamo mostrato l’orgoglio, l’unica cosa che potevamo fare, e senza un grande portiere come Neuer avremmo potuto fare un paio di gol in più. Sono deluso per i due gol che abbiamo subìto nella ripresa. La buona notizia è il pareggio del City. Ora dobbiamo rialzare la testa e pensare al campionato».
Dall’altra parte, Guardiola fa una carezza ai vinti: «Questo risultato è un’eccezione, non c’è questa differenza fra le due squadre e lo vedrete a Monaco». La Roma sembrava il Brasile, quello umiliato dai tedeschi a Belo Horizonte.
tribuna di roma bayern richetti lotti malago delrio georg gaenswein vanzina malago senior
Però stavolta niente lacrime sugli spalti: il pubblico s’è arrabbiato ancora per un fuorigioco inesistente a Gervinho nella ripresa, la Sud s’è consolata con la società dei magnaccioni (“ma che ce frega/ ma che ce importa”), e alla fine ha chiamato la squadra sotto la curva, “vinceremo il tricolor”, prima di rendere un applauso sportivo al Bayern e ai suoi tifosi, ricambiato. Garcia non c’era, aveva già imboccato gli spogliatoi.
2. I GIOCATORI DEL BAYERN DAL PAPA: ?«CI HA DETTO ‘PARTITA MERAVIGLIOSA’»
tribuna autorita roma bayern con georg gaenswein e delrio
Il Bayern Monaco in udienza privata da Papa Francesco dona un milione di euro per attività caritatevoli e riceve i complimenti per il 7-1 d martedì sulla Roma. «Avete giocato una partita meravigliosa», le parole del Pontefice secondo quanto riporta il profilo twitter del club bavarese. Il Papa si sarebbe detto «sorpreso» dal punteggio.
«Per noi è un onore»
il bayern monaco incontra papa francesco bergoglio 7
A guidare l’incontro privato del Bayern Monaco in Vaticano durato 15 minuti - secondo quanto riporta il sito del club tedesco - è stato il presidente del club, Karl Heinz Rummenigge, che ha consegnato al Papa un pallone firmato da tutta la squadra, simbolo di un’amichevole il cui incasso servirà a finanziare opere di carità per un milione di euro. Il capitano Lahm e il portiere Neuer hanno poi consegnato al Papa una maglia del Bayern con la scritta «Francesco» e il numero 1. Ciascun giocatore ha a sua volta ricevuto in dono una piccola croce su una catenina. «Questo incontro è stato per noi un onore», le parole di Rummenigge, mentre Lahm ed Alaba hanno parlato di «esperienza eccezionale, tra le più grandi della nostra vita».
roma bayern antonio conte monsignor georg gaenswein
monsignor georg gaenswein esulta per il bayern accanto delrio conte e tavecchio
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