DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Nino Morici per la Gazzetta dello Sport
Una sfida totale, alla storia e agli avversari, quelli di sempre e quelli emergenti, mai così agguerriti. Il Giro d'Italia 2018 sarà il palcoscenico di Chris Froome e della sua rincorsa alla tripletta, per ora solo sequenziale e non stagionale: la maglia rosa del nuovo anno da aggiungere a quelle gialla e rossa conquistate nell'estate del 2017.
"CI SARÒ ANCH'IO" — L'annuncio è arrivato durante la presentazione della Corsa rosa, celebrata a Milano nel salotto di "Che Tempo che fa", la trasmissione Rai di Fabio Fazio. In un video spedito dall'Australia, dove si trova in vacanza, il kenyano-britannico del Team Sky ha svelato i propri obiettivi per la prossima campagna. Sarà al Tour a caccia del quinto successo (come solo Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain) ma prima si schiererà al via da Gerusalemme, nell'incomparabile scenario della Grande Partenza fissata in Israele per il 4 maggio - prima volta assoluta al di fuori dai confini europei - con l'obiettivo di arrivare a Roma il 27 maggio.
Sulla strada troverà il vincitore dell'ultima edizione, l'olandese Tom Dumoulin, in un duello inedito che è già il sale di una competizione alla quale non mancheranno il nostro Fabio Aru, lo spagnolo Mikel Landa e magari anche Vincenzo Nibali: lo Squalo non ha ancora sciolto le riserve per un 2018 che lo vedrà protagonista nelle Classiche di Primavera, al Tour de France e al Mondiale austriaco.
IL PERCORSO — Il Giro è stato svelato al cospetto di un poker d'assi: Alberto Contador, Vincenzo Nibali, Fabio Aru e Tom Dumoulin, l'ultimo vincitore. Con loro i grandi del passato (Adorni, Gimondi, Moser, Simoni e Basso), il neopresidente dell'Uci David Lappartient, quello della federazione italiana Di Rocco e il c.t. azzurro Cassani. Il tracciato in estrema sintesi prevede due crono individuali (circa 45 km in tutto), sei arrivi in salita, sette traguardi per i velocisti e sei di media difficoltà per un totale di 3.546 chilometri
Dopo il trasferimento da Israele nel primo giorno di riposo - via charter per i corridori, via nave per i mezzi delle squadre - il Giro ripartirà l'8 maggio dalla Sicilia, la terra di Nibali, con un trittico che culminerà nell'ascesa all'Etna. Quindi Calabria (Pizzo-Praia a Mare), Campania e Abruzzo per altri due giorni di salite non banali: il Santuario di Montevergine di Mercogliano il 12 maggio e il Gran Sasso - il 13 - con traguardo a Campo Imperatore. Secondo giorno di riposo il 14 maggio, poi si risale la dorsale adriatica: Penne-Gualdo Tadino; Assini-Osimo - con l’omaggio doveroso a Michele Scarponi - Osimo-Autodromo di Imola (con omaggio a Vittorio Adorni nel luogo del suo titolo mondiale); Ferrara-Nervesa della Battaglia.
IL MOSTRO — Il 19 maggio è il giorno del Monte Zoncolan (14esima tappa), perfettamente definito "Il Mostro" da chi si avventura alla sua scoperta. Montagna di incomparabile bellezza e crudeltà. Un anfiteatro verticale a quasi 1800 metri di altezza in Carnia, già terra di conquista di Simoni (2003), Basso (2010), o Rogers (2014), tanto per citare tre vincitori. Pendenze massime del 22% su quei 10 infernali chilometri che i corridori affronteranno dal versante di Ovaro dopo aver già scollinato Ragogna, Avaglio, Duron e Valcalda. Finita? Nemmeno per sogno. Il giorno dopo un'altra frazione insidiosa per chi ambisce al podio, la Tolmezzo-Sappada con il Passo Croci e molta strada che tende all'insù.
IL GRAN FINALE — Ultimo giorno di riposo il 21 maggio prima del gran finale: la tappa 16 è quella della cronometro, 34,5 chilometri da Trento a Rovereto, quindi il passaggio a ovest. Dopo aver lambito il lago d'Iseo i corridori affronteranno in seguenza Prato Nevoso (tappa 18), Colle delle Finestre-Sestriere-Bardonecchia (19) e infine il Cervino, il 26 maggio. Tre giorni micidiali prima della passerella in uno scenario da brividi: circuito nel centro di Roma con il Colosseo e i Fori Imperiali sullo sfondo. Difficile trovarne uno più affascinante per la sfida tra i numeri uno del ciclismo.
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