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“IL PARAGONE CON LA GENERAZIONE DEI FENOMENI DELL’ITALVOLLEY? LORO HANNO VINTO TRE MONDIALI DI FILA, NOI DUE. DIFFICILE FARE CONFRONTI” - DOPO IL BIS MONDIALE, PARLA IL CAPITANO DELL'ITALIA DI PALLAVOLO, SIMONE GIANNELLI: “SARÀ STORIA, ANCHE TRA TRENT'ANNI. IN QUANTI SPORT SONO STATI VINTI DUE MONDIALI CONSECUTIVI? E NON È EPOCALE LA DOPPIETTA CON L'ORO FEMMINILE?” – L’AMAREZZA PER LE OLIMPIADI DI PARIGI, LE LACRIME PER DANIELE LAVIA, LA SCELTA DI FARE L’IMPRENDITORE DELL’OLIO: “IL CIUFFO DA SAMURAI? L'HO TOLTO. IL FISIOTERAPISTA AVEVA SCOMMESSO CON ME: ‘SE ARRIVIAMO IN FONDO ANDRAI ALLA PREMIAZIONE CON QUESTA PETTINATURA’. È ANDATA COSÌ” – VIDEO
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— chiara | campioni del mondo ? (@PadfootBlack__) September 27, 2025
Mattia Chiusano per la Repubblica - Estratti
Simone Giannelli, capitano dell'Italvolley campione del mondo e della Sir Perugia, è appena tornato e non ha più il ciuffo da samurai.
«L'ho tolto. Qualche volta mi pettino così perché ho i capelli lunghi e non voglio usare il gel. Il fisioterapista ha scommesso con me: "Se arriviamo in fondo andrai alla premiazione con questa pettinatura". È andata così».
A Manila veniva accolto con gridolini ogni volta che appariva la sua immagine sul maxischermo.
«Ci siamo sentiti molto amati, non solo io, ma proprio tutti noi, tutta la Nazionale. I filippini adorano la pallavolo, si ricordavano di noi, abbiamo già giocato lì tre tornei. È stato molto, molto bello».
In Italia invece hanno emozionato le sue lacrime per Daniele Lavia: in genere lei trasmette un'immagine di grande controllo delle emozioni.
«Siamo gente sempre in giro, sempre fuori casa, è la vita che abbiamo scelto. Quando riesci a ottenere una vittoria, soprattutto nel modo in cui l'abbiamo ottenuta noi, le emozioni escono fuori. Controllarsi è difficile, quando ho visto Daniele in studio invece che accanto a me sono proprio partito… Mi è dispiaciuto non averlo con noi, lui è parte integrante del nostro gruppo. Che sfortuna incredibile».
Lavia ha detto: "Anzani e Giannelli mi hanno piangere in diretta".
«Siamo fatti così, siamo sempre stati un bel gruppo. Le emozioni escono anche quando non vuoi».
Ha già pensato al prossimo titolo da vincere per e con Lavia?
«Sicuramente, prima del prossimo Mondiale c'è l'Europeo e possiamo continuare a crescere con lui».
Fra trent'anni la vostra storia sarà ricordata come quella delle Generazione dei Fenomeni?
«Loro hanno vinto tre Mondiali di fila, noi due. Difficile fare paragoni, dobbiamo rimanere concentrati su quel che vogliamo, scrivere la storia passo dopo passo e quel che abbiamo fatto rimarrà. Sarà storia, anche tra trent'anni. In quanti sport sono stati vinti due mondiali consecutivi? E non è epocale la doppietta con l'oro femminile?
Questo non ce lo toglierà più nessuno».
Dopo la finale del bronzo persa a Parigi disse: "Metto la mano sul fuoco per questo gruppo". Ha visto lontano.
«Voglio giudicare me stesso non in base alla vittoria o alla sconfitta, e questo vale anche per i miei compagni. Parigi resterà per sempre un momento amaro, nessuno ci potrà mai togliere quell'amarezza come la gioia per il Mondiale. Ma bisogna sempre cercare di restare lucidi, analitici, e per me quello rimaneva un gruppo che stava facendo il percorso, tortuoso ma giusto per ottenere altri momenti belli».
La sconfitta ha preparato il terreno per la vittoria?
«Se avessimo vinto le Olimpiadi ci saremmo fermati? Io non penso. Siamo un gruppo che ha voglia di lavorare, nel momento in cui torneremo insieme saremo ancora lì a spingere come quando abbiamo perso le Olimpiadi o vinto il primo Europeo. È una mentalità, un'identità di squadra. Più la rafforziamo più staremo lontani dal concetto di vittoria e sconfitta».
(...)
Giannelli il campione analitico, ma anche l'imprenditore che produce il suo olio: come si è appassionato?
«Sono sempre stato un amante dell'olio, lo adoro all'interno di una buona alimentazione. Fa parte della dieta mediterranea, a questi livelli ce l'abbiamo noi in Italia e in poche altre parti del mondo: quello umbro è incredibile. Ho un sogno di famiglia, costruire un agriturismo dove ospitare i visitatori di Assisi. Ho parecchi ulivi, la mia etichetta, e spero in un annetto e mezzo di completare il progetto. L'Umbria è un posto magico, penso che passerò lì il mio post carriera».
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