DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Da il Giornale
L' ennesimo tassello, l' ultimo, sulla tormentata vicenda dei quadri di Modigliani. Con il provvedimento di un giudice federale di Huston che vanifica, sul piano internazionale, l' inchiesta della procura di Genova. Tutto era cominciato a fine luglio 2017, quando 20 sui 21 dipinti della mostra «Modigliani», dedicata all' artista livornese Amedeo Modigliani e allestita da marzo al Palazzo Ducale di Genova, erano stati sequestrati su disposizione della procura di Genova. Il motivo?
Un' indagine per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere d' arte e riciclaggio. Il 9 gennaio era arrivato il colpo di scena: le opere «sono grossolanamente falsificate» aveva rivela l' esperta Isabella Quattrocchi, incaricata dalla procura di effettuare una perizia. Le tele, secondo Quattrocchi, erano false «nel tratto e nel pigmento» e le cornici provengono dall' Est europeo e dagli Usa. La Fondazione Palazzo Ducale aveva reagito alla notizia sottolineando di essere, in questa vicenda, «parte fortemente lesa».
Peccato che nessuno si fosse accorto della falsità conclamata delle opere del pittore livornese tranne l' esperto pisano Carlo Pepi: era stato lui a dire per primo che alcune delle tele esposte nella mostra genovese erano false, così come fu lui nel 1984 a sostenere che le teste di Modì trovate a Livorno erano delle «porcherie».
Si era concluso tutto con tre indagati, un giallo internazionale, le 21 opere sequestrate e sotto custodia nel caveau del Nucleo Tutela patrimonio artistico dei Carabinieri, quasi 100mila visitatori della mostra rimborsati. Tre erano gli indagati: il presidente di Mondo Mostre Skira Massimo Vitta Zelman, il collezionista e mercante d' arte Joseph Guttmann, proprietario di alcune delle opere ritenute false e l' allora curatore della mostra Rudy Chiappini.
L' affaire Modigliani era diventato un giallo con implicazioni straordinarie, implicazioni economiche enormi, visto che Modigliani ha quotazioni vertiginose: nel 2015 il Nu couché del 1917 è stato battuto all' asta da Christiès e venduto per oltre 170 milioni di dollari. Un affaire che, pare, si sia concluso ieri, con l' ultimo colpo di scena...
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