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UN “GIUDAIN” NON MERITA NEANCHE LA CONTESTAZIONE - DOMENICA SERA AL SAN PAOLO VA IN SCENA NAPOLI-JUVENTUS E I TIFOSI AZZURRI ANNUNCIANO INDIFFERENZA VERSO L’ARGENTINO: “NIENTE STRISCIONI, NON ABBIAMO SOLDI DA BUTTARE PER LUI” - ALTRI EX, ANDATI VIA CON STILE, SONO STATI ACCOLTI DA APPLAUSI - MA IL PIPITA E’ SCAPPATO COME UN SORCIO

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Marco Azzi per “la Repubblica”

 

Chiodo scaccia chiodo. «Mi hanno chiamato core 'ngrato per una vita, a Napoli: Gonzalo Higuain sta per liberarmi da una maledizione ». Josè Altafini, ironia brasiliana a parte, dà l' impressione di avere davvero un' aria sollevata: dopo quasi mezzo secolo passato con un macigno sullo stomaco. «La prima volta che tornai al San Paolo con la maglia della Juventus fu terribile: mi fischiarono fino alla morte. Non l' ho mai dimenticato».

HIGUAIN GIUDAINHIGUAIN GIUDAIN

 

Domenica sera tocca al Pipita e l' accoglienza dei suoi ex tifosi sarà altrettanto ostile, anche se Sarri sta saggiamente spendendosi per rasserenare gli animi. «Sono convinto che alla fine prevarrà la generosità del nostro pubblico e verranno riconosciuti i giusti meriti a un attaccante che con noi ha scritto la storia: anche se in estate ci aveva fatto arrabbiare e ingelosire passando ai bianconeri».

GONZALO HIGUAINGONZALO HIGUAIN

 

Acqua passata, secondo l' allenatore: che nello scorso luglio l' aveva peraltro presa peggio di tutti e a caldo aveva cerchiato la data del 2 aprile sul suo calendario. «In questa stagione il campionato sarà formato da 37 partita più una: quella che la Juve giocherà sul nostro campo a Fuorigrotta ». Il destino ci ha messo poi un carico da 90: con il bis in Coppa Italia tra le due squadre in calendario a distanza di 72 ore, centomila biglietti venduti e città in fermento.

 

Sarri dice di aver dimenticato, otto mesi dopo: Napoli per niente, anche perché nel frattempo ci sono stati pure i due gol dell' ex di Higuain allo Juventus Stadium: che lo hanno trasformato automaticamente nel nuovo core 'ngrato, un' etichetta che Altafini non si è mai spiegato fino in fondo. «Luís Vinicio veniva regolarmente applaudito da tutti, quando ritornava al San Paolo con il Vicenza. Ho sempre trovato ingiusta questa differenza di tratta- mento».

ARRIVO DI HIGUAIN A TORINOARRIVO DI HIGUAIN A TORINO

 

La stessa domanda, forse, che domenica sera si dovrà fare il Pipita, per cui Fuorigrotta prepara un' accoglienza tutt' altro che amichevole: tra fischi e indifferenza. «Striscioni no, non abbiamo soldi da gettare per uno come lui», hanno fatto sapere gli ultrà delle curve, che con l' argentino cantavano e ballavano fino allo scorso mese di maggio. Ritrovarlo sull' altra sponda, per giunta vestito di bianconero, sarà l' affronto peggiore.

STRISCIONI CONTRO HIGUAINSTRISCIONI CONTRO HIGUAIN

 

Higuain, proprio come Altafini, ha aggiunto allo smacco dell' addio anche la scelta di passare alla Juventus: che peraltro in qualche occasione al San Paolo sono riusciti a perdonare. Successe con Dino Zoff, per esempio. E pure per Fabio Cannavaro, ceduti dal Napoli per risanare i conti: ma applauditi al loro ritorno da avversari. Le modalità degli addii hanno sempre avuto un loro peso. Fischi per Ciro Ferrara, altro napoletano trapiantato a Torino.

 

PROTESTE CONTRO HIGUAINPROTESTE CONTRO HIGUAIN

E per Fabio Quagliarella: appena riabilitato dalle curve dopo una sentenza di un Tribunale, che ha reso di dominio pubblico la odiosa storia di mobbing (da parte di un poliziotto) subita dal centravanti di Castellammare. I tifosi azzurri non fanno di tutti gli ex un fascio. È capitato di recente con Lavezzi, passato senza rancori al Psg. E con Cavani, che si è riabilitato spedendo da Parigi sms di amore alla città.

 

Il Pipita invece non si è curato nemmeno delle critiche di Maradona («Lui ha tradito, io non lo farò mai») ed è andato dritto per la nuova strada, bianconera: lasciandosi il passato alle spalle con una apparente e inattesa disinvoltura, che i napoletani continuano a non spiegarsi. Per questo lo fischieranno in centomila, tra domenica e mercoledì: nello stadio blindato per timore di incidenti. Pensavano che fosse amore, invece era un calesse.

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