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Alla Smithsonian's National Portrait Gallery di Washington, fino al 7 settembre, si tiene la mostra "American Cool".
"Cool" è un concetto difficile da definire ma i ritratti di questi 100 personaggi possono darci un'idea. I criteri di scelta sono questi: innanzitutto devono aver dato un contributo artistico originale, devono essere stati ribelli o in qualche modo trasgressivi, aver raggiunto lo stato di icona, infine devono aver lasciato un'eredità culturale.
Ma anche con questi parametri, non si definisce completamente "il cool", che ha inoltre un alone di mistero, un'indifferenza verso le critiche, uno stile tutto personale.
Nel catalogo che accompagna la mostra i curatori Joel Dinerstein e Frank H. Goodyear III spiegano che «essere cool non significa affatto essere buono o eroico. Cool è l'opposto dell'innocenza e della virtù. Il cool ha un lato oscuro, un limite, non lotta per essere favoloso o santo».
Il cool è un concetto tipicamente americano, esiste qualcosa di simile ma comunque diverso in altre culture, come la sprezzatura italiana, l'imperturbabilità o la nonchalance francese, ma hanno a che fare con l'arte, con l'equilibrio, sono termini aristocratici. Invece il cool americano è generalmente legato alla working class. E' un'individualità che si conquista, non che si eredita.
La trasgressione in questo caso è più importante dello stile e del talento, anche se conduce all'autodistruzione. Gli si chiedeva a Marlo Brando in "Il Selvaggio": «Contro chi vi ribellate?». Lui rispondeva «Contro di voi!».
Brando è ovviamente presente alla mostra, con una foto fatta fa Philippe Halsman. Appaiono anche Walt Whitman - chiamato "il faro della Bohemia americana" - Alexandre Dumas, Lester Young, Buster Keaton, Jackson Pollock, Humphrey Bogart (la prima incarnazione del cool nel mercato di massa), Jack Kerouac (che ha applicato il concetto alla controcultura), Steve McQueen, esponenti del jazz come Miles Davis e Billie Holiday, e del rock come Elvis Presley e Jimi Hendrix.
Il concetto è talmente elastico che include Andy Warhol, Paul Newman, Jack Nicholson, Bill Murray, Clint Eastwood. La mostra termina sul tema "Le eredità del cool: dal 1980 ad oggi" e quindi ci troviamo David Byrne, Steve Jobs, Willie Nelson, Johnny Depp, Benicio Del Toro, lo skateboarder Tony Hawk. Insomma non più la trasgressione ma "le nuove strategie dell'individualità ".
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