FLASH! – NO, NON ERANO SOLO ILLAZIONI DI QUESTO DISGRAZIATO SITO: ROBERTO CERRETO, IL VISPO…
“MI SENTO TRADITO. SONO RIMASTO VITTIMA DI PROMESSE CHE POI SI SONO RIVELATE INFONDATE” – L’EX PRESIDENTE DEL GENOA ALBERTO ZANGRILLO, GIÀ MEDICO DI SILVIO BERLUSCONI, PARLA DEL SUO ADDIO AL CLUB ROSSOBLU E DEGLI SCAZZI CON LA DIRIGENZA: “NELLA PRIMAVERA 2024 C’È STATA UNA FRATTURA INSANABILE COI VERTICI DEL CLUB. LA CAUSA? UNA PROFONDA ANTIPATIA TRA ME E L’AD ANDRES BLAZQUEZ, OLTRE A UNA SFIDUCIA RECIPROCA” – “IO PER IL GENOA C’ERO SEMPRE E NULLA MI HA FERMATO, NEPPURE UNA GRAVE MALATTIA ONCOLOGICA AFFRONTATA CON CICLI DI CHEMIO E RADIOTERAPIA. LO SAPEVANO TUTTI MA…”
Estratto dell’articolo di Articolo di Fabiana Della Valle per la “Gazzetta dello Sport”
"Nella mia vita ho coltivato due grandi passioni, la medicina e il Genoa. Non c’è giorno in cui non pensi al Genoa.
Il professionismo calcistico è la cosa più lontana possibile dall’amore per la maglia, eppure durante la mia presidenza avevo 30 figli in più".
Alberto Zangrillo non è più al timone della sua squadra del cuore da quasi un anno ma non ha smesso di esserne profondamente innamorato e non lo farà mai. Un legame indissolubile che va oltre la delusione e le sofferenze dell’ultimo periodo.
[…] "C’è tanta amarezza per ciò che è successo, ma sono molto comprensivo e al Genoa non rinuncio.
Ho comprato l’abbonamento online, anche se al botteghino avevano dato l’ordine di non vendermelo in quanto persona non gradita alla società: il mio gesto era stato interpretato come una provocazione. Quando vado al Ferraris i dipendenti del Genoa che incrocio abbassano lo sguardo per non farsi sorprendere a salutarmi. Io li capisco e li perdono.
Quando ero ancora nel Cda mi hanno tolto il pass auto e mi davano i biglietti nel settore ospiti. Tutti segnali, no? Sono molto rammaricato, sono stati tre anni bellissimi nei quali ho potuto proporre il mio modo d’essere presidente-tifoso, specie in via d’estinzione. Esco sconfitto ma con l’orgoglio di aver contribuito a creare entusiasmo per portare i giovanissimi allo stadio".
Ci racconta che cosa è successo?
"Nella primavera 2024 c’è stata una frattura insanabile coi vertici del club. Io avevo un dialogo costante con chi continuava a sostenere finanziariamente il Genoa, il mio contatto era l’advisor bancario di A CAP. Poi c’è stato l’aumento di capitale che io ho votato per il bene del Genoa, apprendendo dopo uno sviluppo inatteso del quale ero stato tenuto all’oscuro. Mi sento tradito e disilluso.
Nel calcio siamo passati da una gestione familiare a realtà economiche poco valutabili che fanno delle promesse. Io stesso sono rimasto vittima di promesse che poi si sono rivelate infondate. È il rischio che si corre oggi, il profitto è l’obiettivo primario. La prima e ultima volta che entrai in un grande albergo milanese durante il calciomercato capii che dovevo uscire il più in fretta possibile.
Era un ambiente dove personaggi improbabili si sentivano i padroni del mondo. Però mi rende fiero aver rappresentato il Genoa guadagnandomi stima e fiducia nelle sedi istituzionali. Credo che di meglio non si potesse fare. Ho fatto sentire il club ascoltato nei palazzi".
silvio berlusconi alberto zangrillo
Si è dato una spiegazione del perché sia finita così?
"Credo che la causa sia una profonda antipatia tra me e l’ad Andres Blazquez, oltre a una sfiducia reciproca. Però lui contava e io no, lo accetto. Ricordo una cena di 4 anni fa in casa di Diego Della Valle a Milano.
Lui mi vuole bene e non capiva perché mi stessi mettendo nei casini accettando la presidenza del Genoa. Mi difese Remo Ruffini perché sapeva che ero felice. Per due anni Remo ha aiutato il Genoa senza alcun ritorno, solo la mia riconoscenza".
Che rapporto aveva con i tifosi?
"Il momento più bello fu lo striscione che mi dedicò la Gradinata Nord: 'Presidente grazie per esserci sempre'.
Questo concetto è semplice ma molto forte, loro hanno capito che io per il Genoa c’ero sempre e nulla mi ha fermato, neppure una grave malattia oncologica affrontata nel 2024 con terapie inimmaginabili, tra cicli di chemio e radioterapia. Lo sapevano tutti ma dal 18 dicembre 2024 nessuno mi ha mai cercato con una telefonata da Pegli. Solo Mattia Bani, una volta arrivato a Palermo".
De Rossi è l’uomo giusto per la salvezza?
"Ho amato Gilardino, l’ho apprezzato per le sue doti umane, e non ho fatto in tempo a conoscere Vieira perché in quel periodo era meglio che non mi facessi vedere. Credo che De Rossi abbia nel Dna le qualità migliori per gestire il Genoa. I calciatori sono bravi ragazzi, la base è solida e io faccio il tifo per lui: può rilanciarlo se, come penso, saprà entrare nel cuore dei ragazzi ascoltando solo se stesso".
E se un giorno le proponessero di fare di nuovo il presidente?
"Mi sento di dire che non accadrà e non voglio che accada. Nel caso dirò di no perché ho anche sofferto tanto. Ho sperimentato la cattiveria senza alcun tipo di rispetto. Non è così che mi metterei a posto con il cuore. Ho dato tutto, sarebbe da stupidi riproporsi e non sarebbe capito".
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