
DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA…
philippe blatter e marco bogarelli
1. I FONDI NERI DEL CALCIO NELL’INCHIESTA INFRONT “PROFITTI INDEBITI”
Marco Mensurati ed Emilio Randacio per “la Repubblica”
«False comunicazioni agli organi di vigilanza (la Covisoc, ndr)». Oltre alla «turbativa d’asta» per l’assegnazione dei diritti televisivi della Serie A del prossimo triennio. Ma, dopo le contestazioni formali della procura di Milano, nel calderone dell’inchiesta che coinvolge già tre presidenti di A e B (Preziosi, Lotito e Paparesta), e i vertici di Infront, aleggia anche il sospetto più pesante: la creazione di fondi neri.
E’ l’ipotesi agli atti dell’inchiesta milanese, che tenta di risalire a un fiume di denaro che dai bilanci malandati del calcio verrebbe dirottato, dalla società Infront Italia, advisor della Lega calcio, verso altri, meno chiari, lidi.
La Guardia di finanza, nei due rapporti che hanno dato il via a questa inchiesta — e che Repubblica è in grado qui di riassumere — , dopo aver descritto il giro vorticoso di questi soldi parla senza mezzi termini di «indebiti profitti», lasciando agli sviluppi dell’inchiesta il compito di capire chi, da ultimo, tragga il vantaggio.
Tutto come ormai era chiaro, ruota intorno alla fiduciaria svizzera «Tax and Finance ». Uno studio che come hanno esplicitamente sostenuto i pm Roberto Pellicano, Paolo Filippini e Giovanni Polizzi, si occupa per lo più di creare fondi neri. Più esattamente: «Il tipo di attività garantito da T&F s.a. — scrivono i magistrati — concerne sostanzialmente la creazione di strutture societarie off-shore destinate a gestire occultamente risorse finanziarie ovviamente generate in modo illecito ».
Ora, stando a quanto risulta al Nucleo di polizia tributaria, dei «circa 300 clienti italiani» della Tax and Finance, tra i quali «famiglie titolate con cospicui patrimoni, professionisti, manager e sportivi», Infront è senza dubbio, «il cliente remunerativo », sottolineano in una informativa. La società fondata e presieduta da Marco Bogarelli, fino a pochi mesi fa l’uomo più influente del calcio italiano, «ha — inistono nel loro ragionamento i finanzieri — 20 filiali in tutto il mondo, 500 dipendenti e tra i clienti Fifa, Lega Calcio (per la quale è advisor nella vendita dei dirittitv di Serie A, ndr), Serie B, Coppa Italia e Supercoppa italiana, oltre alle società Ac Milan, Ss Lazio, Schalke 04 e Werder Brema».
Insomma, da una parte abbiamo uno studio svizzero di commercialisti specializzato nella creazione e gestione dei fondi neri; dall’altra una società praticamente monopolista nel calcio italiano. Come queste due entità interagiscano è ancora la Finanza a spiegarlo. Dalle indagini, infatti, «emerge il ruolo baricentrico dello studio T&F, che si frappone tra il cliente e gli altri interlocutori economici, attraverso le proprie società fittizie, appositamente create e amministrate per perfezionare operazioni strutturate ad arte e finalizzate alla raccolta di indebiti profitti».
Non è un caso che la Tax and Finance gestisca «numerose “pratiche” riconducibili a sportivi che gravitano nella galassia Infront». I finanzieri nella loro analisi individuano in particolare due società create ad arte dai commercialisti di Lugano per «servire» il super cliente Infront. Due veicoli denominati Aloca e Deruta (nome di non particolare fantasia, quest’ultimo, considerando che la sede legale di Infront Italia sia in via Deruta 20, a Milano).
Cosa intendano i finanzieri per «frapporsi» tra cliente e interlocutori, lo può spiegare bene un esempio contenuto nella stessa relazione, dal quale, tra l’altro emergono riflessi non proprio rassicuranti sulle modalità di pagamento nel calcio mercato italiano.
Tra le carte messe a disposizione degli indagati, emerge anche la scheda che coinvolge il patron del Modena, Antonio Caliendo, e il numero uno della Lazio, Claudio Lotito. Caliendo, un altro fedelissimo di T&F, alla fiduciaria svizzera consente di «intervenire direttamente della gestione amministrativa» delle sue società. E così si spiega la richiesta che Caliendo richiede a T&F per «predisporre una lettera di sollecito al presidente della lazio, Lotito, intimandolo di provvedere al pagamento di un importo dovuto (potrebbe riguardare la posizione del calciatore Santos Ederson)». Importo — questo il sospetto — che sarebbe stato saldato attraverso off shore.
Dalian Wanda Chairman Wang Jianlin
2. TREMA IL REGNO DI BOGARELLI: PRONTI I SOSTITUTI
Ettore Livini per “la Repubblica”
Le inchieste giudiziarie iniziano a far tremare la poltrona di Marco Bogarelli al vertice di Infront Italia. Dalian Wanda, il nuovo padrone cinese del colosso dei diritti tv, ha acceso da qualche mese un faro sulla gestione della controllata tricolore. E nelle scorse settimane, pressata dall’escalation del lavoro dei pm, ha iniziato a rivedere l’organigramma della società con un riassetto che assomiglia molto a un mini-commissariamento di Bogarelli e del management storico.
Il tema è stato al centro di un consiglio d’amministrazione dell’azienda lo scorso 28 ottobre in cui è stata esaminata «l’opportunità di procedere all’attribuzione dei poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione per l’eventualità che i membri del consiglio non possano esercitarli». Gergo burocratico dietro cui si nasconde il timore che le indagini di cui sono oggetto i dirigenti possano prendere in tempi brevi una brutta piega.
Dalian Wanda è evidentemente convinta che il rischio esista e sia serio. E così ha deciso di distaccare sul delicatissimo dossier Italia (la controllata più redditizia fino ad oggi per il gruppo) Wolfgang Ernst Otto Streit, responsabile della finanza e delle questioni legali della casa madre e Thomas Oehringer, il numero due della stessa divisione. Un’unità di crisi calata dall’alto cui saranno affidati «i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione soltanto in caso di assenza o di impedimento dei consiglieri delegati».
Non si tratta dell’unica novità ai vertici delle attività italiane del gruppo. Qualche giorno prima Bruno Josef Marty, ex McKinsey, ex presidente della Federazione svizzera di sci e responsabile degli sport invernali a livello mondiale per la controllata di Dalian Wanda, ha dato le dimissioni da presidente di Infront Italy Holding, la capogruppo delle attività nel nostro paese. Lo stesso ha fatto Stephan Herth, altro pezzo da novanta dell’azienda guidata da Philippe Blatter per cui è responsabile di tutti gli sport estivi. Un’altra presa di distanza dei nuovi soci forti? Si vedrà.
ANTONIO CALIENDO PRESIDENTE DEL MODENA
Per il momento la carica di presidente è stata assegnata a Giuseppe Cicchetti, un fedelissimo di Bogarelli. Lo stesso Bogarelli mantiene il suo incarico nel ristrettissimo comitato di gestione della capogruppo svizzera Infront Media Ag. La ferrea presa del padre-padrone del calcio italiano sulla Serie A ha garantito del resto fino ad oggi buona parte dei profitti della capogruppo elvetica. Il suo destino però potrebbe essere deciso a questo punto dall’esito delle inchieste dei magistrati milanesi.
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