aurelio de laurentiis pernacchio

AURELIONE-ONE-ONE: “LA MIA VERA SPECIALITÀ, QUELLA DOVE SONO INARRIVABILE, È IL PERNACCHIO” – “È MATURO IL TEMPO PERCHÉ GIORGIA MELONI TOLGA IL TETTO PUBBLICITARIO ALLA RAI PER FINANZIARE CON GLI INTROITI DELLA PUBBLICITÀ TUTTA LA SERIE A CHE ANDREBBE IN CHIARO, DIVIDENDO IL CAMPIONATO FRA RAI E MEDIASET. GLI ITALIANI SAREBBERO FELICISSIMI DI POTER VEDERE TUTTE LE PARTITE GRATUITAMENTE E LO SHARE ANDREBBE ALLE STELLE. MA I POLITICI IGNORANO UN DATO IMPORTANTE: IL CALCIO POTREBBE PORTARE NELLE URNE IL VOTO DI 30 MILIONI DI TIFOSI” - VIDEO

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Estratti dell’intervista rilasciata da Aurelio De Laurentiis a concessa a Paolo Condò per “7” il magazine del Corriere della Sera.

aurelio de laurentiis pernacchio

 

De Laurentiis è un fiume in piena anche nell’intervista concessa a Paolo Condò per 7 il magazine del Corriere della Sera. Gli parla di tutto, anche della sua vera specialità; il pernacchio.

 

 

«Lo sa qual è la mia vera specialità? Quella dove sono inarrivabile? Il pernacchio. Un vero artista. Da bambino vidi L’oro di Napoli, rimasi affascinato dal famoso pernacchio di Eduardo, e mi esercitai fino a replicarlo. Il migliore, quello perfetto, mi riuscì a 15 anni in classe, al prestigioso Istituto De Merode di piazza di Spagna».

 

La cacciarono?

«Non ne ebbero il tempo. Arrivò mio padre, mi spinse fuori lui a sberle. Da quel giorno, scuola pubblica. E non ho rimpianti».

AURELIO DE LAURENTIIS AL GIFFONI FILM FESTIVAL

 

De Laurentiis parla anche dello stadio, del progetto per il nuovo stadio a Poggioreale:

«Pronto in quattro anni, in tempo per gli Europei quindi, 65-70 mila posti, parcheggi per 9000 auto, zona Est della città. Però la legge sugli stadi dev’essere integrata da un tavolo in cui siano presenti tutti gli attori, e parlo delle soprintendenze che ne trovano sempre una, e della Corte dei Conti. Non ci si alza da quel tavolo finché non si è tutti d’accordo, ma poi si procede. Con i vari commissari non credo che si arrivi a nulla di concreto in brevissimo tempo».

 

De Laurentiis, che presidente è oggi rispetto a 21 anni fa?

aurelio ed edoardo de laurentiis

«Passata la boa dei vent’anni di presidenza mi sono convinto di una cosa: le grandi imprese sono possibili se i protagonisti, e parlo di allenatori e giocatori ma anche di me stesso, sviluppano un’empatia profonda con la città.

 

Ecco, misuriamolo su di me. Io ormai mi sento scomodo a Roma, mi sento comodo a Los Angeles, mi sento comodissimo a Napoli. New York e Parigi mi dicono poco, invece amo stare a Londra. Io penso che l’anima sia immortale, da cui il discorso dei déjà-vu e del sentirsi a casa anche in luoghi dove non si è nati».

 

(…) Io auspico una serie A che dimagrisca a 16 squadre, come nel 1986, e che eviti che i calciatori stessi, patrimonio delle società, si usurino bruciando il loro valore. Un torneo a 16 squadre eviterebbe anche quei match con poche migliaia di spettatori in tv che indeboliscono la credibilità commerciale del nostro calcio. Molti sostengono che così incasseremmo di meno, ma non è vero, perché aumenterebbe il valore delle altre partite.

 

aurelio de laurentiis kevin de bruyne

E poi è maturo il tempo perché Giorgia Meloni tolga il tetto pubblicitario alla Rai per finanziare con gli introiti della pubblicità tutta la serie A che andrebbe in chiaro, dividendo il campionato fra Rai e Mediaset. Gli italiani sarebbero felicissimi di poter vedere tutte le partite gratuitamente e lo share andrebbe alle stelle».

 

Lei sa bene che i denari destinati dalle televisioni e dalle piattaforme ai tornei organizzati da Fifa e Uefa sottraggono risorse ai campionati nazionali. Quindi le soluzioni sono due: o andare in chiaro, dando ai club i ricavi della pubblicità, o puntare sui tifosi attraverso la pay per view, in modo tale che oltre a vendere i biglietti per lo stadio reale, si possano vendere anche quelli per lo stadio virtuale.

de laurentiis papa leone XIV

 

Ma non mi faccio troppe illusioni sulla possibilità che i politici obblighino Rai e Mediaset a teletrasmettere le partite di serie A. Ignorano un dato importante: il calcio potrebbe portare nelle urne il voto di 30 milioni di tifosi. Alla fine, superficialmente, per i politici i proprietari dei club calcistici restano i ricchi scemi di cui parlava Giulio Onesti».

MEME SULL'INCONTRO TRA AURELIO DE LAURENTIIS E ANTONIO CONTEAURELIO DE LAURENTIIS E ANTONIO CONTE FESTEGGIANO LO SCUDETTO DEL NAPOLIANTONIO CONTE - AURELIO DE LAURENTIIS ANTONIO CONTE - AURELIO DE LAURENTIIS A CENA A ISCHIAde laurentiis conteAURELIO DE LAURENTIIS