tempesta a tokyo

MANCANO SOLO LE CAVALLETTE! - DOPO LA PANDEMIA, ECCO IL MALTEMPO: I GIOCHI DI TOKYO PASSERANNO ALLA STORIA COME I PIÙ TRAVAGLIATI DI SEMPRE - PREOCCUPA LA TEMPESTA NEPARTAK: VENTI FINO A 120 CHILOMETRI ORARI E FORTI PRECIPITAZIONI GIÀ INIZIATE - LA PERTURBAZIONE TROPICALE SI AVVICINA ALLA REGIONE E POTREBBE TRASFORMARSI IN TIFONE, CON SERI PROBLEMI PER TUTTA L'ORGANIZZAZIONE...

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Antonino Morici per www.gazzetta.it

 

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Dopo la pandemia, ecco la tempesta tropicale. I Giochi di Tokyo passeranno alla storia come i più travagliati di sempre. E a rafforzare il concetto arriva Nepartak, con venti che si prevede possano toccare i 120 km/h uniti a forti piogge (fino a 15 centimetri nella peggiore delle ipotesi).

 

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RISCHIO SPOSTAMENTI

Alcune delle gare in programma nella giornata del 27 luglio (soprattutto nel canottaggio, vela, tiro con l'arco e surf) sono state posticipate per motivi precauzionali. Al momento infatti non è certo che la zona di Tokyo possa essere colpita.

 

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L'arrivo delle prime forti piogge sui siti olimpici è previsto nella notte di lunedì, con peggioramento martedì. Secondo le previsione dell'agenzia meteorologica Kishocho, Nepartak è destinato a trasformarsi in tifone e si abbatterà sulla costa della regione a nord-est della capitale, Tohoku.

 

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Il Comitato Olimpico Internazionale ha fatto sapere che è pronto a disporre ulteriori cambiamenti di programma se si renderanno necessari, monitorando costantemente la situazione in collaborazione con le autorità giapponesi.

 

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E SE DIVENTA TIFONE...

Alcuni media locali, come il Japan Times, sottolineano che i venti potrebbero spingersi più a nord, evitando così ai Giochi l'ennesimo allarme. Domenica, la tempesta è arrivata a circa 1.800 chilometri da Tokyo, in pieno Oceano.

 

Da queste parti i tifoni sono piuttosto comuni e i giapponesi sono abituati a fronteggiare fenomeni di questo tipo. Il problema principale è la logistica: la macchina olimpica è un gigantesco meccanismo che porta migliaia di persone al giorno a spostarsi da una parte all'altra della città, con atleti, media e volontari in strada.