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"MARQZIANO", GIMME FIVE - ROSSI E LORENZO CADONO, MARQUEZ TRIONFA IN GIAPPONE ED È PER LA QUINTA VOLTA CAMPIONE DEL MONDO - LA DEDICA ALLA NONNA - SUL PODIO A MOTEGI ANCHE DOVIZIOSO

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Massimo Calandri per “repubblica.it”

 

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Il sogno di Valentino scivola via alla decima curva del settimo giro di pista, s'impolvera nella ghiaia oltre il cordolo. Per qualche secondo il Dottore rimane lì, imprigionato dalla sua Yamaha, come sospeso nel tempo.

 

E sembra tutto irreale, invece. I commissari di gara lo liberano, si rialza e comincia a spingere la R1 che è tutta ammaccata: ma lo sa bene, che non c'è più nulla da fare. Rossi torna ai box, dove Silvano Galbusera - il capomeccanico - lo aspetta pallido in volto. Gli hanno preparato la moto di riserva e per un attimo Valentino ci pensa su, ma è già passata un'eternità.

 

"Non ho forzato, giuro". Mario Meregalli, team manager della casa di Iwata, vorrebbe consolarlo: invece è il pesarese che gli batte una mano sulla spalla. Era secondo, a caccia di Marquez con cui aveva ingaggiato una spettacolare battaglia di sorpassi da impazzire fin dal primo metro. Voleva vincere, sperava ancora nel decimo titolo. No. Adesso è proprio finita. Vale scuote la testa e se ne va, mentre qualche giro dopo cade anche Lorenzo.

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Marquez vince il gran premio e il mondiale MotoGp con 3 gare d'anticipo: a 23 anni è il quinto titolo (il terzo nella classe regina) di una carriera straordinaria che è solo agli inizi. Ed è giusto così. Oggi ha dimostrato di essere il più forte anche quando Rossi era ancora in gara, e per tutta la stagione ha saputo essere aggressivo e saggio, svergognato e prudente. Cannibale e Ragioniere. Viva il campione.

 

La "manita" di Marc - Marquez sul traguardo si mette a scalciare per la gioia, il fratello Aleix e un amico lo aspettano indossando una maglietta preparata per l'occasione: un grosso numero uno d'oro (come il nuovo casco) e una manina che saluta e dice: "give me five", dammi 5, come i titoli. La Manita. A Motegi sono le 14:43 e la classifica racconta: Marquez 273 punti, Valentino 196, Lorenzo 182. Settantasette punti di vantaggio su Rossi, che anche se vincesse i prossimi 3 appuntamenti (Phillip Island, Sepang, Valencia) in assenza di Marc, non riuscirebbe a superarlo.

 

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"Dedicato a mia nonna" - "Era il mio primo match-ball, ma non mi aspettavo di vincere il mondiale già qui: a Motegi, in casa della Honda". Marquez dice che è tutto "fantastico". "Quando Rossi è caduto ho deciso di spingere al 100%, di vincere la gara. Poi mi hanno detto che anche Lorenzo non c'era più. E allora è stata tanta l'emozione che alla quarta o quinta curva ho sbagliato marcia, ho perso l'equilibrio. Era difficile mantenere la concentrazione". Il successo lo dedica a tutta la squadra. "Ma soprattutto a mia nonna, che è mancata quest'anno".

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Ducati seconda con Dovizioso - Ai tifosi italiani, che dopo la vittoria in Moto3 di Bastianini pregustavano l'impresa di Valentino, resta il bel secondo posto

in gara di Andrea Dovizioso con la Ducati.

 

"Ero partito bene, ma all'inizio non ho forzato", spiega il pesarese. "Poi quando Rossi è caduto ho deciso di andare più a fondo, ero terzo dietro a Lorenzo: lui ha fatto un errore ma sapevo comunque di averne di più". La Rossa qui in Giappone è andata forte fin dall'inizio, ed è un buon auspicio per la prossima stagione. "Ma anche in Australia ci toglieremo delle sopddisfazioni".

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