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VOLETE UN CONSIGLIO PER IL CALCIOMERCATO? CHIAMATE VITTORIO FELTRI – NEL LIBRO DEDICATO ALLE ICONE DELLO SPORT, IL DIRETTORE DI “LIBERO” RIVELA DI AVER SUGGERITO A CAIRO DI INGAGGIARE BELOTTI - TRA I PROPRIETARI DI CLUB CUI VIENE DEDICATO UN IRRIVERENTE RITRATTO C'È ROCCO COMMISSO, IL PROPRIETARIO DELLA FIORENTINA CON LA SUA STAZZA DA DENNY DE VITO E LA SUA PARLATA BROCCOLINA- L’OMAGGIO A FELICE GIMONDI (“I BERGAMASCHI SI COMMUOVONO PER TRE COSE: PER LUI, PAPA RONCALLI, L' ATALANTA”) E A LANFRANCO DETTORI…

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Dino Messina per il “Corriere della Sera”

 

VITTORIO FELTRI

Vittorio Feltri, giornalista a 360 gradi, in questo Ritratti di campioni. Cronache di un giornalista tifoso (Mondadori) racconta le sue passioni sportive. L' occasione gliel' ha data il direttore di «Tuttosport» Xavier Jacobelli, invitandolo a comporre una galleria di personaggi secondo il suo originale estro.

 

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Ne sono nati 29 cammei sui protagonisti degli sport più diversi in cui il filo conduttore è un trentesimo personaggio: Feltri medesimo, da Bergamo, che è tifoso dell' Atalanta, ma anche e ancor prima della Fiorentina; in gioventù ha tirato di scherma e ricordando il suo maestro Egidio Mazzucconi ancora gli vengono i lucciconi agli occhi; ama i cavalli, ha praticato l' equitazione ed è stato proprietario di purosangue. Ma si interessa anche di ciclismo, motociclismo, nuoto, sci quando i campioni si chiamano Felice Gimondi, Valentino Rossi, Federica Pellegrini, Alberto Tomba. Icone italiane più che semplici campioni sportivi.

 

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Oltre alla personalità dell' autore nelle pagine aleggia la presenza di Gianni Brera, il più grande dei cronisti sportivi, che Feltri omaggia sin dalle pagine iniziali e poi con tante citazioni, ma senza scimmiottarlo, mantenendo il suo stile di guascone del giornalismo.

Come sappiamo, Vittorio Feltri è un bergamasco che si è fatto da solo, lavorando sodo e facendo scelte controcorrente.

 

Nessuna meraviglia che il volume si apra con il ritratto di Antonio Percassi, il patron dell' Atalanta, nato a Clusone in Val Seriana, che dopo una breve carriera da calciatore, dignitosa, ma non entusiasmante, si è ritirato a 26 anni nell' azienda del padre per fare quel che gli riusciva meglio: l' imprenditore.

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Attivo nel settore edilizio, Percassi ha acquisito importanti marchi dell' abbigliamento, ma il suo capolavoro, scrive Feltri, è l' Atalanta, un club calcistico gestito con grande oculatezza che ha raggiunto utili di tutto rispetto, se la gioca alla pari con le grandi dei campionati in Italia e in Europa e ha un vivaio che sforna talenti. L' autore svela che Percassi è stato a un passo da entrare in società con lui nella proprietà di «Libero», ma la prudenza l' ha spinto a tirarsi indietro.

 

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Tra i proprietari di club cui viene dedicato un irriverente ritratto c' è Rocco Commisso, il proprietario della Fiorentina succeduto ai fratelli Della Valle. Con la sua stazza da Denny De Vito e la sua parlata broccolina, in realtà Commisso è uno straordinario imprenditore nato a Gioiosa Jonica in Calabria, emigrato a 12 anni negli Stati Uniti senza conoscere una parola di inglese.

 

Laureato in ingegneria industriale, Commisso grazie soprattutto alle tv via cavo ha messo assieme un patrimonio da 4,8 miliardi di dollari. Traguardi che hanno portano nelle classifiche di «Forbes» l' uomo che gioca a interpretare la parte del provinciale che realizza un sogno giovanile.

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L' altro patron ritratto da Feltri è Urbano Cairo, di cui Feltri loda le doti imprenditoriali senza mancare di sottolinearne il tratto parsimonioso e vantandosi di avergli suggerito di ingaggiare il campione Andrea Belotti, simbolo del Toro.

 

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Al centro del libro naturalmente ci sono i giocatori. Uno su tutti, Gianni Rivera, con cui l' autore fece il servizio militare a Orvieto nel 1964, quando Rivera a 21 anni era già Rivera, l'«eroe gentile» che danzava con il pallone definito dal ruvido Brera «l' abatino». In realtà di campioni di quella classe si è perso lo stampo.

 

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L' unico che per classe gli poteva essere paragonato è stato Roberto Baggio, «l' ultimo calciatore italiano ad averci fatto impazzire», anche se nel ricordo viene associato, lui maestro di arti balistiche, a uno dei pochi errori, il rigore sbagliato nella finale con il Brasile ai mondiali Usa del 1994.

 

Tra i ritratti di allenatori spicca il contrasto tra le due filosofie di Claudio Ranieri, uno che ha saputo vincere la Premier League inglese con la cenerentola Leicester, e Antonio Conte, al quale, circa le mancate vittorie in Champions League con la Juventus, si attribuisce questa frase: «Un cliente con dieci euro non può sedersi a un ristorante dove se ne pagano cento».

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Negli altri sport, il cuore di Feltri batte in modo particolare per il bergamasco campione di ciclismo Felice Gimondi: «I bergamaschi si commuovono per tre cose: Papa Roncalli, l' Atalanta e Gimondi». E per Lanfranco Dettori, il fantino che ha saputo tenere alta una grande tradizione italiana in Inghilterra, Paese diventato patria dell' ippica. E che ha saputo risollevarsi dopo lo scandalo della positività alla cocaina.

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