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Gianni Mura per la Repubblica
Incredibile, forse certe partite si possono giocare così solo ad Anfield. Tutto lo stadio credeva nell' impresa, anche se lo 0-3, per quanto immeritato dell' andata, sembrava quasi impossibile da rimontare, tanto più senza Salah e Firmino, i due attaccanti più forti. A Klopp, più realista o meno sognatore, bastava vincere. Ha stravinto. Una partita strana, in cui gli enormi meriti del Liverpool alla lunga hanno affossato una prova incredibilmente timorosa e molle del Barcellona.
La cosa più luminosa dei catalani era la maglia gialla. Per il resto, eccesso di sicurezza, probabilmente alla base, una distrazione in avvio e subito il primo gol di Origi. Promettente, ma ancora poco. E, punto da quel gol, il Barcellona dopo il quarto d' ora ha reagito creando tre ottime occasioni per il pari in sei minuti: quello che Messi non ha tirato fuori, Alisson ha parato, nel primo tempo il Liverpool lo tiene in piedi il portiere.
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Il calcio, mistero senza fine bello, amava scrivere Brera parafrasando Gozzano. Questa partita ha una grossa parte di mistero, che non trova spiegazioni. Per esempio, nel secondo tempo il Barcellona avrebbe dovuto far valere la maggiore freschezza. Col Celta Vigo aveva potuto permettersi di rinunciare a undici titolari, perdendo serenamente 0-2. Titolari riposati, quindi, a Liverpool. E alle assenze degli attaccanti Klopp aggiungeva quella di Keïta e, nel primo tempo, dopo mezz' ora, di Henderson. Altro infortunio, Robertson. Sempre più grigia per il Liverpool?
No, entra Wijnaldum ,che all' andata era stato il peggiore, e in due minuti segna due gol. A questo punto le paure del Barcellona diventano una cappa pesantissima, sono irriconoscibili giocatori come Jordi Alba, Suarez, Busquets. Messi si sbatte, ma nelle conclusioni è meno lucido del solito. Vidal fa legna in mezzo al campo un po' per tutti, ma non basta. Valverde toglie Coutinho, inutile, per un difensore in più, Semedo.
Almeno conservare il 3-0 e sperare in qualcosa davanti.No, perché arriva il 4-0, ancora Origi, su un' azione direttamente da angolo che sarebbe buffa se non fosse esaltante per gli uni e micidiale per gli altri. In sostanza, un gol che una squadra di professionisti, non si dice il grande Barcellona, non dovrebbe mai prendere. E così, il Liverpool entra in finale, giustamente applaudito dai tifosi che l' hanno accompagnato con cori già prima dell' inizio, e il Barcellona va fuori.
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Come l' anno scorso, e con modalità simili: risultato molto largo e non meritato all' andata (4-1 alla Roma) e successivo, raggelante 3-0 all' Olimpico. Da Anfield due certezze: il Liverpool non muore mai, e non è scritto che il Barcellona segni in ogni partita. Ieri, dopo il 3-0, s' è rassegnato.
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