DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
MODENA - Palazzina dei Giardini
Michele Smargiassi per “la Repubblica”
Se con l’arte non si mangia, meglio mangiare che fare arte. A Modena zamponi, aceto balsamico e tortellini sfrattano l’arte contemporanea dalla Galleria civica, e per protesta il direttore sbatte la porta: «Un museo non può accettare che una sua sede venga destinata a scopi non compatibili con la sua missione, non posso farmi strumento di una visione della cultura che non condivido», ha scritto venerdì nella sua lettera di dimissioni Marco Pierini, che da quattro anni dirigeva la storica istituzione culturale del Comune.
Lunedì scorso aveva avuto la sorpresa di apprendere, da una conferenza stampa del sindaco Giancarlo Muzzarelli, che la Palazzina dei Giardini, deliziosa serra ducale secentesca che da oltre trent’anni e 122 mostre è la sede più prestigiosa delle attività della Civica, sarà requisita e assegnata da maggio a ottobre 2015 al consorzio Palatipico come sede del “Villaggio del gusto”, evento di gastronomia modenese che vuole sfruttare l’onda dell’Expo milanese.
Di quel che accadrà dietro le vetrate della Palazzina del Vigarani (per alcuni ispirò a Stendhal l’aranciera di Clelia nella Certosa di Parma ) si sa ancora poco: mostra di prodotti, degustazioni, tutto è ancora nella mente di Massimo Bottura, lo chef a tuttestelle “direttore artistico” dell’iniziativa. Ma Pierini aveva già fissato il calendario delle mostre del 2015, che dovrebbero cercarsi un’altra sistemazione.
MODENA - PAGINA FACEBOOK I MUSEI NON SI TOCCANO
Sdegnate le reazioni in città: si sta organizzando una raccolta di firme prestigiose, ha già un migliaio di sostenitori la pagina Facebook “I musei non si toccano”, voci di azioni dimostrative stile “Occupy Palazzina”. Dal municipio, ieri, dopo un tweet indispettito («La Palazzina non è proprietà di qualcuno, ma della comunità modenese») il sindaco Muzzarelli precisa: «La situazione purtroppo è stata fatta precipitare prima che potessimo discutere della possibile convivenza tra le mostre e il Villaggio del gusto».
Ma ormai sembra fatta: «rammarico» dell’assessore alla cultura Gianpietro Cavazza per le dimissioni del direttore, e difesa dell’evento gastronomico: «È un progetto culturale e non può essere banalizzato a mostra di prodotti tipici». Per le mostre verranno trovati «gli spazi più idonei», al momento non si sa quali. Ironia della vicenda: per far posto alla “cultura del cibo” rischiano lo sfratto anche le sculture - tavole imbandite di Daniel Spoerri, il fondatore della Eat Art.
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