antonio conte

CONTE IN TRINCEA – L’ALLENATORE DEL NAPOLI SCUOTE LA SQUADRA, CHE OGGI AFFRONTA LA LAZIO ALL’OLIMPICO PER DIFENDERE IL VANTAGGIO SULL’INTER: “NON C’È COMPATTEZZA NELL’AMBIENTE E MI DISPIACE CHE NON SIA CAMBIATO NIENTE. LA SITUAZIONE QUI È QUESTA: O MANGI LA MINESTRA, O TI BUTTI DALLA FINESTRA. NEMMENO STANDO IN TESTA ALLA CLASSIFICA C’È L’ATMOSFERA GIUSTA” – LA FRECCIATA SUGLI ERRORI ARBITRALI: “SUL VAR SONO STATO ATTACCATO E MI FA SORRIDERE CHE IN TANTI ABBIANO SPOSATO LA MIA LINEA APPENA TOCCATI PERSONALMENTE…”

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Estratto dell’articolo di Marco Azzi per “la Repubblica”

 

antonio conte foto mezzelani gmt137

L’emergenza morde, il primato è in pericolo, la trasferta all’Olimpico con la Lazio è un ostacolo alto e Antonio Conte alla vigilia si è aggrappato quindi alla sua esperienza, cavalcando l’onda motivazionale della sindrome da accerchiamento. La new entry di un repertorio non inedito è il rumore degli amici.

 

«Lo dico da inizio campionato: non c’è compattezza nell’ambiente e mi dispiace che non sia cambiato niente. La situazione qui è questa: o mangi la minestra, o ti butti dalla finestra. Nemmeno stando in testa alla classifica c’è l’atmosfera giusta. Tutti i giocatori hanno la mia fiducia e non si devono preoccupare di giudizi negativi o poco onesti dall’esterno. Stanno andando al di là dei loro limiti e se siamo così in alto è merito loro».

 

antonio conte

[…]  Il tecnico ha dato forza al concetto anche aggrappandosi al più rodato rumore dei nemici. «Ho parlato del protocollo arbitrale mesi fa e qualcuno disse che era un mio pensiero personale, non condiviso. Ora invece si lamentano tutti e con un’eco diversa rispetto a quella data a me come rappresentante del Napoli. Sul Var sono stato attaccato e mi fa sorridere che in tanti abbiano sposato la mia linea appena toccati personalmente: compresi i media schierati. Nei miei confronti non avevo visto la stessa solidarietà... ».

 

antonio conte inter napoli

[…] Napoli è una piazza tosta, da cui è scappato dopo lo scudetto persino Luciano Spalletti. E prima di lui Benitez, Ancelotti e Sarri. Il ventennio della gestione di Aurelio De Laurentiis è stato divisivo e l’addio a Kvaratskhelia, con la squadra in testa alla classifica, ha spaccato la tifoseria: da una parte quella pro presidente, dall’altra il partito all’opposizione.

In mezzo gli ultrà, che hanno tappezzato la città di striscioni da paladini della squadra. ricambiando la solidarietà manifestata nei loro confronti dall’allenatore.

 

«È assurdo vietare sei trasferte ai nostri tifosi. Gli schiaffi vanno dati a tutti quelli che sbagliano, non a chi ha una brutta nomea, come i residenti in Campania». Altro che sorrisi, insomma. Il Napoli deve difendere il suo scettro tra i veleni e Conte è perplesso.

 

DAVID NERES

«Siamo in mare aperto e bisogna arrivare in porto sani e salvi, con quello che ci saremo meritati. Poi si farà un’analisi di quello che è successo in navigazione». La resa dei conti può attendere, insomma. Ma il tecnico leccese tirerà le sue somme a prescindere dall’esito della volata scudetto e dai tre anni di contratto che lo legano al club azzurro. «I miei consigli per crescere li ho già dati: centro sportivo di proprietà e settore giovanile. Poi le decisioni non spettano a me».

 

]…]  Ad appesantire l’aria i ko di Neres, Olivera e Spinazzola, che impongono alla capolista la trincea del 3-5-2: coperta di Linus abbandonata a inizio stagione, quando pareva impensabile bruciare le tappe. Antonio sente già di aver fatto un’impresa, Invece la colonna sonora del suo primato è (anche) il rumore degli amici. Benvenuto al Sud, anzi bentornato.

antonio conte foto mezzelani gmt134