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L’AMORE E’ ETERNO FINCHE’ DURANT (KEVIN) – NBA FINALS, GOLDEN STATE VOLA SUL 3-0 NELLA SERIE CON CLEVELAND E RINGRAZIA IL MARZIANO "KD": 43 PUNTI, 13 RIMBALZI E 7 ASSIST – COACH KERR LO INCORONA: "OGNI VOLTA CHE CI SERVIVA UN CANESTRO, DURANT C’ERA" – ANCHE 'KING' JAMES SI INCHINA: "KEVIN E’ UN ASSASSINO. QUESTA SERA HA FATTO LA DIFFERENZA" - VIDEO

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Davide Chinellato per gazzetta.it

kevin durant

 
La scena è quasi la stessa, ad un anno di distanza. Kevin Durant scaglia una tripla impossibile, conficca il pugnale nella schiena di LeBron James e dei Cavs portando i Warriors sul 3-0 nelle Finals, ad una vittoria dal titolo e con quel vantaggio che mai nessuno nella storia Nba è riuscito a rimontare.
 
Un anno fa KD aiutò Golden State completando una rimonta impossibile: "Quando ho messo il tiro della vittoria, mi sono sentito come se LeBron mi stesse passando il testimone" dichiarò allora. Stavolta, nel 110-102 che avvicina i Warriors ad un nuovo abbraccio al Larry O’Brien Trophy, Durant ha fatto la differenza con una partita da più forte del pianeta: 43 punti, 13 rimbalzi e 7 assist. Si è caricato Golden State sulle spalle, l’ha tenuta a galla da solo mentre Steph Curry (11 punti e 3/16 al tiro) e Klay Thompson (10 punti, 4/11) annaspavano errore dopo errore, mentre Draymond Green litigava con tutti, mentre Andre Iguodala faticava a stare in campo per un nuovo infortunio.

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Ha dominato, come di solito fa LeBron. "Ogni volta che ci serviva un canestro, KD c’era" lo ha incoronato Kerr con un filo di voce in sala stampa. James ha provato a resistere con la 10ª tripla doppia in carriera nelle Finals (33 punti, 10 rimbalzi, 11 assist), ma si è dovuto inchinare a Durant. Venerdì gara-4 rischia tanto di diventare la sua ultima partita casalinga con la maglia dei Cavs…
 
EFFETTO KD — Lo show di Durant mette una pezza su una partita non da Warriors di Golden State, tradita dal 3/15 combinato da 3 degli Splash Brothers, con Curry che mette la sua unica tripla di giornata a 2’37” dalla fine dopo 9 errori. Kerr chiude con 6 giocatori in doppia cifra, ma per lunghi tratti i migliori dopo Durant sono stati JaVale McGee, 10 punti in 14’ da statuaria presenza vicino al canestro su entrambi i lati del campo, e Jordan Bell, rookie da 10 punti e 5 rimbalzi in 12’ dalla panchina. Il rientro di Iguodala (8 punti e +14 con lui in campo) ha consegnato ai Warriors un altro difensore su LeBron nel finale: è servito eccome.
 

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RESA CAVS — Cleveland aveva fatto quasi tutto bene: determinata in attacco, con Kevin Love (20 punti e 13 rimbalzi) ancora battagliero primo scudiero di LeBron, più attenta del solito in difesa, con Tristan Thompson (8 punti e 7 rimbalzi) buona presenza vicino al ferro. Lo show di Durant ha cancellato tutto: KD ha piazzato canestri impossibili col difensore in faccia per tutta la partita, ma nel quarto periodo ha approfittato dei limiti di Love, perforato più volte. Ai Cavs non è servito nemmeno il ritorno in grande stile di Rodney Hood, 15 punti dopo essere stato ignorato a fondo panchina da Lue per tutte le Finals e gran parte dei playoff. L’ex Jazz ha dato quella scintilla dalla panchina mancata, ma come il resto della squadra si è lentamente spento nel finale sotto i colpi dello scatenato Durant.
 

kevin durant basket

LA PARTITA — I Cavs partono all’assalto, con Love e JR Smith (10 dei suoi 13 punti nel primo tempo) pronti ad aiutare LeBron. Cleveland va anche a +13 (50-37 con Love a 4’05” dal riposo), ma Durant è uno spettacolo e nel regno di King James dimostra di essere pronto a raccoglierne il testimone, arrivando all’intervallo con 24 punti e i Warriors sotto 58-52. L’interruttore di Golden State si accende di nuovo nel 3° quarto, dove Durant trova aiuto da McGee e ispira il 15-3 che ribalta tutto. Cleveland però regge, chiude il periodo sotto 83-81 e nel quarto conclusivo lotta punto a punto, con LeBron che prova a rispondere alle magie di KD.
 
Quando il Warrior col 35 sulla schiena infila l’ennesima tripla impossibile, quella del 106-100 a 50” dalla fine, il 3-0 si materializza. Cleveland è un condannato a morte che cammina verso il patibolo, Golden State ha bisogno di un’altra vittoria per confermare che l’Nba è il suo regno. Cleveland: James 33 (12/22 da due, 1/6 da tre, 6/7 tiri liberi), Love 20, Hood 15. Rimbalzi: Love 13. Assist: James 11. Golden State: Durant 43 (9/14, 6/9, 7/7 tl), Curry 11, Thompson 10, Green 10, McGee 10, Bell 10. Rimbalzi: Durant 13. Assist: Green 9.
 
LEBRON
Simone Sandri per gazzetta.it

durant lebron

Fatica a trovare le parole, invece, Tyronn Lue. Mettere la museruola agli Spalsh Brothers per farsi mandare al tappeto da un Kevin Durant spaziale naturalmente non è semplice da digerire. “Abbiamo giocato bene nel primo tempo, chiudendo avanti di sei dopo essere stati anche in vantaggio di 13, poi nel terzo quarto abbiamo iniziato a prendere brutti tiri, concedendo a Golden State la transizione. Quando riesci a limitare Curry a 11 punti e Thompson a 10 pensi di poter vincere, poi però devi fare i conti con Durant.
 

KEVIN DURANT

C’è poco da dire, Kevin ha fatto la differenza. La produzione di Hood? Sono contento per lui, ha attaccato il canestro giocando con aggressività e personalità”. Alza le braccia davanti alla prestazione da cinema di KD anche sua maestà LeBron James. “La forza di Golden State è proprio questa - sottolinea “King” James - una squadra già straordinaria che riesce ad aggiungere al proprio roster un giocatore incredibile come Durant, uno dei migliori cestisti che questa Lega abbia mai visto. La sua tripla alla fine? KD è un assassino e questa sera ha fatto la differenza. Contro Golden State non puoi concederti pause o commettere errori perché loro puntualmente ti puniscono”.

 

KEVIN DURANT RIHANNAlebron durant