DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL…
Lorenzo Nicolao per www.corriere.it
All’ottava gara consecutiva fuori dai primi dieci, molti appassionati di MotoGp, tra fan e non, si sono posti ancora una volta le solite domande. «A 42 anni perché Valentino Rossi scende ancora in pista, non potendo più ottenere i risultati d’un tempo?», «Ormai ha fatto il suo corso, i nuovi piloti possono oggi essere i suoi figli» oppure «Perché insistere, invece di ritirarsi e lasciare un bel ricordo da vincente?».
Risulta infatti più che legittimo a tutti che il Dottore possa decidere di lasciare definitivamente la scena ai suoi ben più giovani colleghi, dopo aver esordito nel motomondiale nel 1996, dopo 416 gare ufficiali disputate, dopo 235 podi e 115 vittorie che gli hanno permesso di conquistare ben nove titoli mondiali.
Fuori dalla top ten, prima della scorsa stagione e di quella attuale, Rossi era rimasto solo in tre campionati nell’arco di una gloriosa e lunghissima carriera: nelle prime tre gare del 2000, nelle ultime tre del 2011 e nella primavera del 2019, quando è ormai inesorabilmente iniziato un fisiologico calo a livello delle prestazioni.
Ma allora perché continuare? L’orgoglio certamente e anche la passione per le corse. Ma non va trascurato il fattore economico. Al di là di quello che gli spettatori possano in un primo momento pensare, Valentino infatti, anche senza vincere un Gp da quasi quattro anni e senza salire sul podio da una trentina di gare, ha già dimostrato che si può sfruttare le scia del proprio successo meglio di quanto al momento non riesca a farlo in pista con gli avversari che lo precedono.
Brand globale
francesca sofia novello valentino rossi
Il fuoriclasse di Tavullia rappresenta a tutt’oggi un fenomeno che ha cambiato radicalmente volto alla MotoGp, un marchio popolare e globale non solo attraverso i suoi successi, ma anche per l’impatto mediatico che la sua figura ha saputo emanare sin da subito. Ancora ai massimi livelli, Rossi ha celebrato i suoi trionfi fondando nel 2008 la società VR|46, un marchio inizialmente nato solo per fini di merchandising intorno alla sua figura.
Già nel 2013, il brand che vende oggi qualsiasi prodotto immaginabile tra vestiario tecnico, casual e gadget di ogni dimensione e tipologia, inglobava un’agenzia e un’accademia di piloti (e oggi anche la squadra di Moto2 e Moto3 VR|46 Racing Team) che si è presa cura dell’immagine e della crescita di tanti personaggi che oggi animano i paddock e i circuiti di ogni categoria motociclistica, ormai anche della MotoGp.
Tra il 2014 e il 2020 la società ha permesso a Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia di raggiungere i traguardi attuali, mentre i successi tra Moto2 e 3 ammontano finora a 27, con la vittoria di «Pecco» nel campionato di Moto2 proprio nel 2018. La consacrazione quindi di un percorso che era iniziato almeno cinque anni prima e che va avanti tutt’ora, gestendo gli sponsor e i diritti d’immagine di tanti altri piloti noti come Cal Crutchlow, Jack Miller, Alex Rins, Fabio Quartararo, Maverick Viñales, Luca Marini, Joan Mir, Danilo Petrucci ed Enea Bastianini. Non sarebbero neanche tutti, ma rende l’idea della portata del business del veterano numero 46.
Guadagni stellari
Il marchio globale rappresentato da Valentino, con i successi in pista che si sono tradotti nella popolarità e nella visibilità di un intero movimento, hanno portato così a un giro d’affari annuale di 54 milioni di euro, con i 6,6 netti guadagnati in un solo anno (numeri riportati da Truenumbers, il noto sito di data journalism, facendo riferimento agli ultimi bilanci della società del 46 giallo). Praticamente un guadagno pari a quello di un calciatore di Serie A di fascia medio-alta a cui si aggiungono ovviamente stipendio e soldi delle sponsorizzazioni.
Per Rossi correre oggi è quindi un modo per rappresentare attivamente tutti gli interessi che gli ruotano intorno e che si riflettono sui campioni che scriveranno nuovi successi, sulla base dell’interesse cresciuto intorno agli sport motociclistici dall’inizio del XXI secolo in Italia e nel mondo.
Non è un caso che anche i principi sauditi, recentemente investitori attivi in molti settori e brand legati al mondo delle corse, tra le quattro e le due ruote, abbiano recentemente firmato un contratto di collaborazione con la VR|46, in modo da promuovere il motociclismo nel proprio Paese.
Tutto questo non può quindi rappresentare per Valentino niente altro che la premessa di un accesso diretto dalla pista a un ruolo dirigenziale al momento del ritiro dalle corse, come minimo nel ruolo di team manager, se prossimamente la VR|46 Racing sbarcherà nella classe regina. Bene quindi non lasciarsi ingannare dai piazzamenti mancati nei Gran Premi, perché Rossi ha già messo le radici, per diventare in futuro un campione d’altro tipo in quella che, in fondo, è sempre stata casa sua.
valentino rossivalentino rossi francesca sofia novelloVALENTINO ROSSI E LA FIDANZATA FRANCESCA SOFIA NOVELLOvalentino rossivalentino rossi
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