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PEDOFILI NEL PALLONE – ARGENTINA NELLA BUFERA: ABUSI E PROSTITUZIONE NELLE GIOVANILI DELL’INDEPENDIENTE – UNA CINQUANTINA DI RAGAZZI DI ETA’ COMPRESA TRA I 13 E I 19 ANNI OBBLIGATI A FAR SESSO IN CAMBIO DI MAGLIETTE E SCARPINI – IN MANETTE UN ARBITRO E 5 SUOI COMPLICI TRA CUI UN EX GIOCATORE – “CHE MARCISCANO ALL’INFERNO”, HA TITOLATO IL QUOTIDIANO SPORTIVO OLE’

EMILIANO GUANELLA per la Stampa

INDEPENDIENTE

 

Una rete di pedofilia nel cuore di una delle squadre più blasonate d’Argentina, una macchia che rischia di espandersi ora al resto del calcio argentino, rompendo finalmente un muro di omertà e silenzio. Lo scandalo che coinvolge l’Indipendiente di Avellaneda, campione in carica della Coppa Sudamericana (equivalente dell’Europa League) è partito dallo sfogo in lacrime di un ragazzo diciassettenne ospitato nella pensione del club, nella periferia di Buenos Aires.

 

Le autorità del club hanno fatto scattare immediatamente la denuncia e in meno di una settimana si è scoperta una rete di pedofili nella quale sono caduti almeno una cinquantina di ragazzi delle inferiores, le divisioni giovanili della società: età compresa fra i 13 e i 19 anni, quasi tutti provenienti da famiglie umili delle provincie argentine, spesso distanti anche mille chilometri dalla capitale.  

 

Obbligati a fare sesso in cambio di una maglietta originale, di scarpe da calcio nuove, dei soldi per comprarsi il biglietto d’autobus per andare a visitare la famiglia. Sono stati arrestati un arbitro trentacinquenne e cinque suoi complici, tra cui un ex giocatore di 19 anni che adescava le vittime e un PR conosciuto nel mondo dello spettacolo di Buenos Aires. I rapporti sessuali venivano consumati in appartamenti del quartiere alla moda di Palermo Hollywood, gli inquirenti stanno ricostruendo l’elenco dei clienti, che sarebbero più di cento. 

calcio giovanile

 

“Che marcino all’inferno” ha titolato il quotidiano sportivo Olè a caratteri cubitali, mentre altri giornali hanno puntato il dito sul mondo delle “pensiones”, le residenze interne ai club dove vivono i ragazzi che sognano di diventare calciatori professionisti. In un paese che produce centinaia di giocatori professionisti ogni anno, migliaia di famiglie povere affidano i loro figli minorenni ai club di serie A, allontanandosi da loro per buona parte dell’anno. Le società danno vitto e alloggio e s’impegnano a mandare i ragazzi nella scuola dell’obbligo, ma non esiste un vero e proprio controllo su quello che fanno nei momenti liberi.

 

calcio giovanile

Di casi di pedofilia se ne parla da tempo, ma ha sempre prevalso l’omertà del mondo del calcio professionistico assieme alla complice inazione della magistratura; le denunce sono state archiviate e molti ragazzi coinvolti hanno preferito il silenzio per non rischiare di “bruciare” le speranze di una carriera. Lo scandalo attuale potrà far cambiare la situazione, tant’è che iniziano a spuntare nuove denunce, come nel caso del River Plate, fra le due squadre più popolari del paese. 

 

Maria Elena Leuzzi, titolare di AVIVI, un’associazione che aiuta i minori vittime di abusi sessuali, ha detto di aver ricevuto minacce anonime per le denunce presentate negli ultimi giorni. I dirigenti del River Plate, squadra nella quale sono passati campioni come Hernan Crespo, Almeyda, Trezeguet o Saviola si sono presentati spontaneamente per collaborare con gli inquirenti. L’ennesimo scandalo del calcio argentino, già travolto dalla violenza degli hooligan e dalle connessioni con la politica e clan criminali, sta tenendo banco da giorni sui media locali e indignando profondamente l’opinione pubblica. “Hanno colpito al cuore -si legge nei commenti sui principali giornali on line - la cosa più preziosa al mondo; i sogni e l’innocenza dei nostri ragazzi”.  

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