DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY…
GIANCARLO ABETE E CARLO TAVECCHIO
Francesco Saverio Intorcia per la Repubblica
Ma perché l' Italia è a casa?
La domanda è legittima: nel frastuono della festa mondiale, può capitare di dimenticare in quale stato di salute versi il nostro calcio.
Urge riassunto.
C' è un ex presidente federale, Carlo Tavecchio, che è l' unico a essersi dimesso, ma conserva la presidenza della Lnd Servizi, la cassaforte del calcio dei dilettanti. Nessun mea culpa da chi lo aveva rieletto 8 mesi prima. C' è l' ex ct, Gian Piero Ventura, rimasto a libro paga fino a maggio: s' affanna a ripetere che lui comunque in Russia non ci sarebbe venuto, ma non era una buona ragione per non farci andare tutti noi, suvvia. C' è un presidente del Coni, Malagò, che ha preferito fare il commissario di A anziché di tutta la Federcalcio.
C' è (quasi) tutto il resto del sistema che, caduto Tavecchio dopo tre anni, il 29 gennaio non ha espresso un piano di riforme né un nome condiviso: Sibilia, Gravina e Tommasi sono andati separati pure al ballottaggio e si sono consegnati al Coni. Ora si sono ricompattati in un fronte che, con gli arbitri, esprime il 73%. Pensarci a gennaio? Troppo facile.
Sostengono come uomo del rinnovamento Giancarlo Abete, l' ex n.1 che si dimise - con Prandelli - per il flop in Brasile, e storico rivale politico di Malagò. Depositate le firme per chiedere nuove elezioni, attendono risposta dal commissario Fabbricini.
Ultimo giorno utile per le urne: il 16 agosto. Ve li immaginate i presidenti di A in cabina (elettorale) con le infradito?
Prima, il 10 luglio il Coni, applicando la legge votata a febbraio dal Parlamento, introdurrà il limite dei tre mandati che darà il via libera a un Malagò-ter ma vieterebbe ad Abete di ricandidarsi.
C' è una Nazionale che delle ultime 10 partite ne ha vinte tre, di misura, su Israele, Albania e Arabia Saudita, e dove il ritorno di Balotelli dopo 4 anni è stato accolto da uno striscione razzista. Ci sono le squadre B, panacea dei mali del calcio azzurro, che dovrebbero partire da subito, ma non si sa ancora quanti posti ci saranno in Serie C e a chi spetteranno.
Si potrà compilare la domandina fino al 27 luglio e avere risposta a tre settimane dal via del torneo. Perciò molti club, incassato intanto il diritto di recompra, spingono ora per il rinvio della riforma al 2019. C' è il Milan (7 Champions, 7) che attende l' esclusione dalle coppe e pensa al ricorso al Tas.
E ci sono le neopromosse: il Frosinone, che partirà con due gare a porte chiuse per il lancio di palloni in campo a fermare l' azione del Palermo nella finale play off. E il Parma, deferito per responsabilità oggettiva: tentato illecito sportivo.
Dunque, dicevamo: com' è che non siamo ai Mondiali?
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