
DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA…
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Gasperini-Preziosi 10
Ecco il gatto e la volpe, ancora insieme, per cucinare un piatto povero che sazia i sogni dei genoani. In coda al solito mercato animato da scarti, prestiti e intuizioni a basso costo, dopo anni di sofferenza, dal laboratorio di Preziosi (che si è tenuto Perin resistendo al Bayern) è finalmente uscita l’alchimia adatta a far volare il Grifo come ai giorni belli di Osvaldo Bagnoli e della vittoria a Liverpool firmata dal piccolo Aguilera e dal gigante Skuhravy. Più di vent’anni fa. Quasi preistoria. Il Genoa di oggi è terzo. Antonelli si sbarazza del Milan. Non durerà ma in Europa si può tornare.
Ljajic 9
La Roma in tredici riacciuffa il Sassuolo in fuga. I due uomini in più sono l’arbitro e un ex ragazzo indisciplinato che ha capito come sfruttare il talento. In una squadra in cui il portiere soffre e i calciatori strapagati, Iturbe, deprezzano, Adem Ljajic non si ferma più. Il punto di Garcia (un punto più importante di quanto sembri) è tutto suo.
Stramaccioni 8
Con l’amico Stankovic torna a San Siro, si gode le luci e incassa tre punti. L’Inter è povera cosa, ma son comunque soddisfazioni.
Ferrero 7
Voto alla controimitazione di Maurizio Crozza. Santo cabaret.
Pioli 6
Il percorso è lungo e il Parma sa solo perdere. Però c’è un progetto di gioco. Magari, visti i valori della rosa, è troppo ambizioso. Per ora intanto, il terzo posto è un passo.
Benitez 5
Ennesimo passo falso di una stagione che proprio non decolla.
Ghirardi 4
Il passo d’addio è la cessione ai russo-ciprioti di cui nulla si sa. Chiude male un settennato in cui il piccolo cabotaggio ha rappresentato la regola.
Iacobucci 3
Il portiere di riserva della squadra del succitato Ghirardi è come quasi tutti gli altri giocatori di una rosa che sta precipitando in serie B. Impresentabile.
Mancini 2
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Più per aver accettato l’ambiguità di un incarico a rischio che per colpe effettive. Il primo tempo è ok, nel secondo la sua Inter sparisce. Il mercato di gennaio, forse, non basterà.
Bisoli 1
Il materiale umano è quel che è, ma dall’ex cagnaccio del centrocampo preferito da Carletto Mazzone, allenatore (forse ex) del Cesena, ci si aspetta che il momentaneo 2-0 in trasferta all’Atalanta sia sigillato con il più rude dei catenacci. Invece, niente. Il Cesena sparisce e Colantuono si trasforma in Mourinho.
Milano 0
Piange Inzaghi, battuto senz’appello al Ferraris e piangono anche i cugini interisti che volevano lapidare Mazzarri e ora, vedendo che il prodotto non cambia, non sanno più con chi prendersela. Rispetto al passato il ridimensionamento fa tenerezza e forse non si è ancora visto tutto il peggio.
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