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RANIERI, DALLA FAVOLA ALL’INCUBO RETROCESSIONE - SFIGA, ERRORI, QUALCHE SCELTA DISCUTIBILE: 8 MESI DOPO L’IMPRESA DEL SECOLO, IL LEICESTER E’ A SOLI DUE PUNTI DALLA ZONA RETROCESSIONE - I GIOCATORI ATTACCANO RANIERI, ULLOA: “MI HA TRADITO” - IL PATRON LO INVITA A PENSARE PRIMA ALLA SALVEZZA E POI ALLA CHAMPIONS

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Daniele Dell' Orco per Libero Quotidiano

 

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Un anno fa al termine dell' ennesima impresa, il Leicester di Ranieri batteva 1-0 il Tottenham a White Hart Lane in un momento delicato della sua stagione, reduce dalla sconfitta con il Liverpool e da due 0-0 consecutivi. Con quella vittoria agganciò l' Arsenal in testa alla classifica.

 

All' epoca, e per il resto della splendida cavalcata che permise alle Foxes di conquistare la Premier più rocambolesca della storia, si diceva: «Ranieri non era un brocco prima e non è un fenomeno ora, ha solo trovato un mix perfetto di talento, genio e sregolatezza, e ha unito il tutto». Ora, otto mesi dopo il titolo, la favola delle East Midlands è svanita nel nulla.

 

E verrebbe da dire: «Ranieri non era un fenomeno prima e non è un brocco ora, è solo l' allenatore seduto sulla panchina più rovente del mondo».

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Già, perché essere campioni d' Inghilterra qualche grana la comporta. Tutti, dalla prima all' ultima della classe, quest' anno giocano col sangue agli occhi per dimostrare alle volpi di Ranieri che sono dei miracolati, e non dei fenomeni. Tutti sanno come giocava il Leicester e prendono delle contromisure: aprire il gioco sulle fasce, verticalizzare palla a terra e mai e poi mai concedere un contropiede.

 

Il resto lo fa la palese assenza dei favori di Eupalla, la dea del calcio ideata da Gianni Brera. Eupalla nell' ultima sconfitta del Leicester, 1-0 martedì contro il Burnley, ha coperto gli occhi dell' arbitro Dean al momento del gol dei padroni di casa, viziato da un palese fallo di mano, mentre l' anno scorso permetteva al Leicester di vincere ogni partita per il rotto della cuffia.

 

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Chissà se il riferimento sarà balzato alla mente di Ranieri quando appena una decina di giorni fa gli è stato consegnato proprio il premio «Gianni Brera». «Vorrei più punti e meno premi», scherzava, riferendosi anche al titolo di allenatore dell' anno assegnatogli dalla Fifa.

 

Sfiga, avversari più motivati, ma anche qualche scelta discutibile di sor Claudio, sono le ragioni della disfatta delle Foxes, a +2 dalla zona retrocessione. Tipo tenere in rosa l' argentino Ulloa sia in estate che nel mercato di gennaio. Proprio sul gong infatti Ulloa (schierato titolare solo una volta da Ranieri e chiuso dall' acquisto di Slimani) si era accordato con il Sunderland che avrebbe versato 7 milioni alle Foxes. Aveva addirittura salutato tutti su Twitter, ma è stato bloccato in extremis. Per fare tribuna e palesare malumori.

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L' agente del giocatore infatti ha sbottato: «Ranieri è bugiardo ed egoista». A Natale poi il tecnico romano aveva detto: «Chi non si impegna al massimo non resterà con noi», mentre a gennaio non ha lasciato partire praticamente nessuno, nemmeno quel Ryad Mahrez lontano parente del fenomeno di un anno fa. Ora la situazione è drammatica, e la (anch' essa storica) qualificazione agli ottavi di Champions (andata il 22 febbraio a Siviglia) migliora solo in parte il disastro.

 

«Ti prego, raggiungi 40 punti prima possibile senza pensare alla Champions», ha implorato l' impronunciabile patron Srivaddhanaprabha, che per mantenere gran parte della rosa dello scorso anno ha dovuto spendere per premi e rinnovi milionari ben più dei 93 milioni incassati grazie al titolo. Retrocedere significherebbe dover smantellare tutto. Ranieri, però, la ricetta per giocarsi fino in fondo la Champions ce l' avrebbe: rispolverale la campanella degli allenamenti. Dilly ding, dilly dong.

 

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