DAGOREPORT - 'STO DOCUMENTO, LO VOI O NON LO VOI? GROSSA INCAZZATURA A PALAZZO CHIGI VERSO IL…
Daniele Dell’Orco per “Libero Quotidiano”
Un patto col Diavolo. È quello che Maurizio Arrivabene e il direttore tecnico James Allison hanno fatto lo scorso anno in fase di progettazione della Ferrari Sf16-H. Nella stesura di quel famigerato progetto 667 il team di Maranello ha lavorato sodo per colmare il gap con l' eccellenza Mercedes e, in base a quanto emerso dai test invernali, ci erano quasi riusciti. Ma appena si è iniziato a far sul serio, in Australia e in Bahrain, Lucifero ha preteso il suo compenso: l' affidabilità della power unit.
Che fosse questa l' incognita nella rincorsa ad Hamilton lo si sapeva già, ma lo scotto da pagare potrebbe essere troppo pesante. Come riporta il magazine tedesco Auto Motor Und Sport, per migliorare le performance della Rossa la casa di Maranello avrebbe commissionato al produttore Honeywell un turbocompressore di dimensioni maggiori, scelta che ha sì aumentato le prestazioni in termini di velocità e cavalli, ma anche prodotto una erogazione della potenza discontinua.
Così, per ovviare al problema gli ingegneri avrebbero cambiato il software della centralina sacrificando parte della potenza dell' ibrido per «prestare» cavalli alla turbina. Di conseguenza, spremere troppo il motore elettrico avrebbe compromesso l' affidabilità del turbo stesso.
arrivabene e marchionne in ferrari
Nel venerdì di prove in Bahrain, allora, la Ferrari sarebbe stata costretta a girare quasi «depotenziata». Cosa che potrebbe ripetersi anche in Cina, visto che dopo il cambio di power unit sulla vettura di Raikkonen, il nuovo motore dovrebbe durare almeno altre 6 gare. Ecco pure spiegato il motivo per cui a Maranello si vivranno giorni intensi per capire se anche quello di Vettel, andato in fumo a Sakhir, dovrà essere sostituito prima di Shanghai.
Un' eventualità che costringerebbe i tecnici a rivoltare il programma dell' intero mondiale, con già 2 motori su 5 sostituiti. Al momento, rimane valida la doppia ipotesi suggerita dalla Ferrari (problema a una valvola o a un componente degli iniettori): se non fossero state danneggiate parti vitali del propulsore si eviterebbe un altro cambio.
I problemi di progettazione, tuttavia, resterebbero. Modificare il turbo richiede tempo e «gettoni» (fino a 4) per introdurre soltanto dal Gp di Spagna (il 15 maggio) una turbina rinnovata. Il paradosso è che i motori forniti alle scuderie clienti sembrano far faville. Su tutte spicca la Haas VF-16, protagonista, con Grosjean, delle parti alte della classifica. Al 6° posto in Australia ha fatto seguito il 5° posto in Bahrain.
Le Toro Rosso di Verstappen e Sainz incarnano un' altra bella e pimpante realtà, e anche le Sauber di Ericsson e Felipe Nasr hanno mostrato segni di ripresa, lambendo la zona punti. Ma il Diavolo, in tutto questo, ringrazia.
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