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SCUDETTO D’ESTATE – IL PRESIDENTE DELLA FIGC GRAVINA: “SI PUÒ IPOTIZZARE DI ARRIVARE FINO AL 30 LUGLIO. CI SIAMO GIÀ ATTIVATI PER CHIEDERE DI SFORARE LA DEADLINE FISSATA AL MESE PRIMA”. MA CAIRO NON CI STA: “SE GIOCHIAMO DOPO IL 30 GIUGNO RISCHIAMO DI COMPROMETTERE ANCHE LA PROSSIMA STAGIONE"

CAIRO

Da gazzetta.it

 

emergenza coronavirus allianz stadium

(…) "Chiudere a fine luglio - spiega in collegamento con Sky Sport 24 - significherebbe dover far riposare i giocatori ad agosto, anche perché si tratterebbe di chiudere una stagione molto lunga e particolarmente stressante visto quello che sta accadendo. Poi ci sarebbe un mese per prepararsi e si tornerebbe a giocare a ottobre e così si rischia di compromettere non una ma due stagioni. Dobbiamo cercare in tutti i modi di chiudere entro il 30 giugno, ma non deve esserci accanimento.”

 

 

SCUDETTO

Guglielmo Buccheri per “la Stampa”

 

malagò gravina

Punti fermi non ci sono e non ci possono essere. Lo sforzo continuo di disegnare, o provare a farlo, una via d' uscita sì. Il calcio dentro l' emergenza e la lotta al coronavirus non può che avere il suo punto di equilibrio nella federazione e, per la Figc, la stella polare rimane sempre la stessa: la stagione cercherà di tagliare il suo traguardo.

 

Altrove le linee di confine per la possibile ripartenza sono state spostate a tempo indeterminato (così in Spagna) o, addirittura, cancellate (così in Inghilterra per i campionati dilettanti). Da noi, ecco una nuova e ipotetica data entro la quale il cammino possa esaurire il percorso previsto, le dodici giornate più la finestra dei quattro recuperi.

No modifiche ad A, B e C L' Uefa dieci giorni fa, spostando l' Europeo al 2021, aveva segnato il 30 giugno come lo spazio temporale per chiudere l' attuale stagione.

 

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Dieci giorni dopo, la stessa Uefa ha capito come il 30 giugno non possa essere considerato un termine perentorio e, così, lo scenario cambia. «Si può ipotizzare di arrivare fino al 30 luglio. Ci siamo già attivati per chiedere di sforare la deadline fissata al mese prima», sottolinea il presidente della Figc Gravina. Chiudere entro luglio potrebbe permettere al campionato di ripartire il 13 e 14 giugno, qualora arrivasse il via libera dalla comunità scientifica e dal governo.

 

Ipotesi e scenari. Poco più. Di sicuro sembra esserci l' impossibilità di vedere i format della serie A, B e C modificati perché le norme non lo permettono se non seguendo precise procedure e perché, nel caso, si aprirebbero strade dall' esito incerto: bloccare le retrocessioni dalla A alla B, prevedere solo due promozione dalla B alla A e allargare la B a più squadre promosse dalla C diventerebbe tema di discussione solo nell' eventualità, non prevista, di un congelamento delle attuali classifiche.

vialli gravina mancini

 

Ultima chiamata Il calcio è impegnato a ripensare la sua rinascita prendendosi più tempo possibile.

 

L' Uefa ha dato la priorità ai campionati nazionali proprio perché riprendere il filo con le coppe interrotte sarà più complicato per la paura di contagio che accompagnerà ogni superamento dei rispettivi confini: da qui, la possibilità che Champions ed Europa League slittino in piena estate, magari con un finale diverso e regolato dai playoff.

 

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Rivedere in campo, seppur a porte chiuse, la nostra serie A è il punto di partenza per la Figc: il presidente Gravina lo ha ribadito ancora una volta ieri pomeriggio durante i colloqui, via telefono, avuti con i vertici delle componenti federali. Il 13 e 14 giugno può essere visto come il fine settimana oltre il quale la ripartenza si complicherebbe in modo definitivo.

 

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La soglia del 30 giugno indicata, come detto, dall' Uefa la scorsa settimana appare già superata nei fatti, alla luce anche del documento che sta preparando la Fifa e che dà il via libera al prolungamento della validità dei contratti per i giocatori fino alla nuova scadenza della stagione: sforare l' ultimo giorno di giugno non farà scadere i prestiti, non libererà dai vincoli contrattuali i tesserati e non farà scattare la validità degli accordi siglati a gennaio. Il resto è nell' incertezza che occupa i pensieri di tutti: il calcio vuole ricominciare da dove ha terminato prima dello stop. I tavoli con Uefa e Fifa sono aperti. Sempre.

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