
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
1. KAISER SEB
Marco Mensurati per "La Repubblica"
Già perché il segreto del successo di questo ragazzino è in realtà tutto lì, in quella frasetta, nei sentimenti che Sebastian riesce a provare per quell'ammasso visionario di carbonio e acciaio. E che evidentemente, in qualche modo, sono ricambiati.
«Mi manca la mia macchina», dice e sembra quasi di vederlo agitare il ginocchio sotto il tavolo della conferenza stampa, scalpitante. Vorrebbe tornare da lei, nel "parco chiuso" dove sta riposando: gli altri la chiamano Rb9, e la temono; per lui è Heidi, e l'ama. Anzi, Hungry Heidi, per la precisione. L'affamata. Perché a inizio stagione, con una mirabile proiezione, aveva voluto scaricare su di "lei", la sua principale preoccupazione, quella di essere sazio.
Capita dopo tre trionfi consecutivi. Adesso che la missione è compiuta, vuole dividere con lei, uno per uno, tutti gli applausi, tutti i complimenti che sta ricevendo, i paragoni, i nomi grossi - Ecclestone lo ha messo a fianco a Muhammad Ali e Federer - vuole ringraziarla per essere stata docile sotto le sue mani e feroce contro gli avversari. Vuole raggiungerla per ridere con lei della multa da 25mila euro che riceveranno dalla Fia per aver festeggiato in maniera scomposta e pericolosa.
In realtà erano bellissimi, in pista, Sebastian e Heidi mentre, quasi mano nella mano, disegnavano cerchi per terra, giocando a far fumare le gomme tra i tifosi indiani in delirio. Sembrava un cartone, un pezzo di Cars. Era vero. Ma che cosa ne sanno gli steward con la pancia di quello che passa per la testa di un ragazzino di 26 anni in un momento del genere.
«...poi sono sceso dall'auto» racconta, «e mi sono inginocchiato. Sì, proprio inginocchiato, davanti a me avevo il lavoro di una squadra, l'impegno e la passione di uomini capaci di bruciare ore intere, di notte, sul motore, su un singolo pezzo.
Se vedeste i loro stipendi - meglio lavorare da McDonald's - capireste meglio il mio gesto. à davanti a loro che mi sono inginocchiato. E poi per carità anche davanti ai miei sogni di ragazzino che si avveravano grazie a quella macchina». A dire il vero non è proprio che si avveravano. «Quando ero piccolo nemmeno ci pensavo a una cosa del genere. La Formula 1, tutti questi campioni, questa gente che trabocca talento, Nico, Lewis, Fernando che ha cominciato a vincere proprio quando io cominciavo a vedere la F1 in tv, erano tutti così lontani...».
Figurarsi quanto erano lontani, Schumacher, Prost, e Fangio, i cui record oggi Sebastian raggiunge. «Ora mi sento svuotato, e non capisco cosa ho fatto. So che ho vinto quattro mondiali in un periodo brevissimo, una cosa già complessa da fare in una decina d'anni, figuriamoci in cinque. Ma non so... Forse quando avrò sessant'anni realizzerò meglio, peccato che allora non interesserà più niente a nessuno. Quello che so però è che non è stato facile. No, signori, non lo è stato, affatto. Anzi. à stato un anno duro. Ho avuto problemi, ho ricevuto molte contestazioni ma sono riuscito a superarle, grazie al team e grazie a una macchina fantastica». Già , le contestazioni. I fischi rossi di Monza, quelli stupidi di Singapore.
Sembrava gli scivolassero addosso come acqua, a vederlo da fuori, in realtà lasciavano il segno. Il dubbio atroce che alla fine vincere non basti per avere successo, per entrare nel cuore della gente come, in fondo, hanno fatto in tanti, anche meno dotati di lui. L'impressione che per fare quello servisse un talento a parte, un talento che lui non aveva. Ma è durato poco per fortuna, e questo anche grazie a lei, a Heidi, alla sua forza e alla sua grazia. Gli bastava entrare in garage, guardarla, e rassicurarsi.
Vinciamo, gli sussurrava "lei" nel suo linguaggio di pistoni e benzina, poi la gente capirà . E se non capirà , amen. E, invece, alla fine ha capito. Oggi la gente ha capito. «L'altro giorno mi ha scritto un ragazzo, era tra quelli che mi avevano fischiato a Singapore, mi ha chiesto scusa. Be', che dire, mi ha fatto piacere». E lo champagne oggi è anche un po' per lui. Oltre che per Heidi.
ALONSO 'NESSUN RIMPIANTO', FERRARI PERDE 2/O POSTO
Da "ansa.it"
Ufficializzata in terra indiana la prevedibile vittoria di Sebastian Vettel e della Red Bull nei campionati piloti e costruttori, la Ferrari rende l'onore delle armi e nello stesso tempo si prepara a difendere il secondo posto di Alonso e soprattutto a riprendersi quello della classifica costruttori, perso oggi a favore della Mercedes. La sfida riparte da Abu Dabhi, per gli ultimi tre gran premi.
Visibilmente alterato per le avversita' incontrate (due contatti con Webber e Button) che gli sono costate fra l'altro un pit-stop supplementare, Fernando Alonso non si e' pentito della strategia adottata di partire, unico fra i primi otto a partire insieme all'australiano della Red Bull con pneumatici Medium. ''Poteva andare bene - ha osservato - ma dopo i due incidenti la corsa si e' messa in salita. E' un po' triste avere perso qui punti importanti. E' stata una giornata davvero sfortunata''. ''Non ho rimpianti per quest'anno - ha proseguito - e penso che alla Red Bull abbiano fatto meglio di noi. Dobbiamo fargli i complimenti, questo è uno sport dove ne vince uno, sempre il migliore. Quest'anno sono stati loro''.
Nelle ultime tre gare, ha concluso, ''dobbiamo fare dei podi. Dobbiamo fare meglio, cominciando da Abu Dhabi e cercando di essere sul podio con una macchina o, se possiamo, con tutte e due''. Lo spagnolo ha ricordato che per quanto lo riguarda nelle scuderie con cui ha partecipato in passato alle competizioni (Renault e McLaren) ''hanno sempre fatto del tutto per trattenermi'', e anche oggi, ha assicurato, ''la Ferrari ha prolungato il mio contratto''.
Per il team principal di Maranello Stefano Domenicali, questo e' il giorno di fare i complimenti a Vettel e alla Red Bull. Commentando l'inchino del pilota tedesco alla sua vettura, ha aggiunto: ''Sono cose che ho vissuto per tanto tempo e adesso e' anche giunto il tempo di riprenderci queste scene''. Sulla stagione che sta volgendo al termine, Domenicali non vuole tracciarne un bilancio pessimistico, sottolineando che ''possiamo conquistare il secondo posto nella classifica dei costruttori''.
Analizzando quello che non ha funzionato, il responsabile della Casa di Maranello ha ammesso che ''gia' da luglio abbiamo cominciato a capire che qualcosa non andava''. Dove?, gli hanno chiesto. ''Soprattutto - ha spiegato - nello sviluppo del mezzo e nell'assorbimento della tipologia dei pneumatici''. Infine il pilota brasiliano Felipe Massa, in partenza per lasciare il posto a Kimi Raikkonen, ha sostenuto che ''una partenza perfetta ed un passo buono mi ha portato a questo 4/o posto di cui sono molto soddisfatto''. ''Alla vigilia - ha concluso - avevamo avuto un po' di dubbi sulla strategia da adottare, ma poi e' andata bene. L'unico rammarico e' che adesso siamo finiti sotto alla Mercedes nella classifica costruttori''.
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