Estratto dell’articolo di Mattia Chiusano per repubblica.it
mazzanti egonu
Nell’élite della pallavolo internazionale, la squadra più svalutata del mondo è una sola: l’Italia. Costretta dopo un deludente Europeo ad aspettare la prossima estate per la certezza di andare a Parigi, aggrappata a un ranking che per il momento la piazza come miglior ripescata. Solo un anno fa fu accolta quasi con sufficienza la medaglia di bronzo conquistata nella finale del bronzo ai Mondiali olandesi. Era una squadra provata dalla sconfitta in semifinale col Brasile, un gruppo di cui l’allenatore aveva “perso il controllo”, come ha ammesso nelle scorse settimane Davide Mazzanti.
(...)
Una nazionale perduta
mazzanti
Dal perdere il controllo, siamo passati direttamente al perdere una nazionale. Non c’è più quel gruppo che in un anno sbagliò una sola partita, la semifinale col Brasile. Sostituito da un “progetto” voluto da Mazzanti in nome dello spirito di squadra e di non si sa cosa: tagliando campionesse, caricando di responsabilità giovani ancora poco rodate. In Nations League dopo sconfitte con Turchia, Brasile, Usa, Polonia è arrivata all’ultimo la qualificazione alle Finals, concluse con una sonora batosta (3-0) contro le turche allenate da Daniele Santarelli.
Pronte a castigare le azzurre anche nella semifinale degli Europei (3-2), prima della disfatta nella finale del bronzo con l’Olanda (3-0). Una doppia retrocessione, mondiale ed europea, dal 1° al 4° posto quest’ultima. Nel frattempo è stata umiliata Paola Egonu, in panchina durante l’Europeo dopo essere stata convocata come terzo opposto, per poi allontanarsi dalla nazionale in accordo col vertice federale. Sono state fatte fuori protagoniste dell’ultimo Mondiale (lo dicono le statistiche): Monica De Gennaro, migliore in difesa con 168 recuperi; Caterina Bosetti, migliore al servizio con 18 ace e terza in difesa con 98 recuperi; a suo modo, con un demansionamento evidente, anche Paola Egonu, best scorer con 275 punti e migliore attaccante con 244 punti. Senza dimenticare Cristina Chirichella, carismatica, esperta ed ancora 29enne.
mazzanti
(...)
Il momento di separarsi
Mazzanti ha riportato in alto la nazionale femminile, memorabile il Mondiale 2018 con quel gruppo di ragazze terribili che sfiorarono il titolo. Ma la svolta che ha voluto stavolta è disastrosa, imperdonabile attendere la prossima estate per sapere se l’Italia sarà alle Olimpiadi. Restare sulla panchina è impossibile, sia richiamando le grandi escluse che se la sono legata al dito, sia puntando sul “progetto” con giovani già piene di lividi nel giro di un mese. Dirsi addio è la cosa più sana.
il ct davide mazzanti