
DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE…
IL PIANO DI MOSCA E WASHINGTON E' CHIARO: PRENDERE PER IL COLLO ZELENSKY E INDURLO ALLA RESA - DOPO LA RICHIESTA DI TRUMP DI FERMARE GLI ATTACCHI ALL’UCRAINA (“VLADIMIR, STOP!”), PUTIN LANCIA 70 MISSILI SU KIEV CHE HANNO UCCISO 12 PERSONE E NE HANNO FERITE 90, NELL'ATTACCO AEREO PIÙ VIOLENTO SCAGLIATO DA MOSCA DA LUGLIO SCORSO – “LA STAMPA”: “LE BOMBE RUSSE SULL'UCRAINA SEMBRANO UNA SFIDA ALLA DIPLOMAZIA, OPPURE UN SEGNO DI COMPLICITÀ CON TRUMP, CHE VUOLE IMPORRE A ZELENSKY DI CEDERE I TERRITORI OCCUPATI DALLE TRUPPE RUSSE E ACCOGLIERE LE CONDIZIONI DI RESA DEL CREMLINO. VISTA DA MOSCA, LA SITUAZIONE APPARE QUELLA DI UNA GRANDE OPPORTUNITÀ..."
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
Una pioggia di missili su Kyiv, mentre tutto il territorio dell'Ucraina si colorava del rosso dell'allarme aereo.
Poche ore dopo le accuse di Donald Trump al presidente ucraino di «ostacolare la pace», è arrivata la risposta di Vladimir Putin: 70 missili di ogni genere e tipo e 145 droni lanciati sulle città ucraine, in una delle notti più infernali dell'ultimo anno: Kharkiv è stata sotto attacco 24 volte, a Zaporizhzhia è stato colpito un palazzo residenziale, a Zhitomir un secondo missile russo ha colpito dei soccorritori arrivato sul luogo dove ne era già esploso uno, nella ormai classica tattica del "double tap", doppio colpo.
Ma il bersaglio più martoriato da questo raid è stata la capitale ucraina, dove dalle macerie di un'abitazione sono stati estratti 12 corpi, tra cui quelli di un fratello e una sorella di 20 e 22 anni, e di un ragazzo di 17 anni, i cui compagni di liceo per ore sono rimasti sul luogo della strage, piangendo e sperando in un miracolo.
I kyiviani feriti sono più di 90, nell'attacco aereo più violento scagliato dai russi da luglio scorso, quando era stato colpito l'ospedale pediatrico Okhmatdyt. E secondo Volodymyr Zelensky, il missile che ha distrutto il palazzo residenziale nel distretto Svyatoshynsky di Kyiv era un KN-23 di produzione nordcoreana, con una carica esplosiva più potente delle armi analoghe di produzione russa. […]
Il dittatore russo […] continua a mantenere il silenzio ma la sua risposta alle esternazioni di Trump e alle proteste di Zelensky contro il presunto piano americano di riconoscere la Crimea come territorio russo è stata fragorosa. L'attacco della notte di mercoledì è stato ordinato dopo che il Cremlino aveva già confermato di aspettare l'arrivo dell'inviato americano Steve Witkoff, che dovrebbe oggi incontrare Putin. Le bombe russe sull'Ucraina sembrano in queste circostanze una sfida alla diplomazia, oppure al contrario un segno di complicità con Trump, che vuole imporre a Zelensky di cedere i territori occupati dalle truppe russe e accogliere sostanzialmente le condizioni di resa del Cremlino.
volodymyr zelensky donald trump e jd vance - studio ovale
Una situazione che perfino il presidente americano riconosce come imbarazzante, come si vede anche dalle maiuscole del suo post, «VLADIMIR, STOP!», che però difficilmente aiuterà a fermare Putin, nonostante Trump ieri si fosse detto convinto che gli avrebbe prestato ascolto.
Del resto, se Putin si fermasse mostrerebbe ai russi di obbedire agli ordini dell'America, condizione che ovviamente non può accettare. Vista da Mosca, la situazione appare quella di una grande opportunità: la leadership di Washington appare priva di una linea coerente che non sia basata soltanto sui desideri di Trump, convinto che i russi facciano una grande concessione a «non occupare l'intera Ucraina». Se gli Usa riconoscessero unilateralmente l'annessione della Crimea - Trump lo aveva promesso già nella campagna elettorale del 2016 - la conseguenza sarebbe una violazione del diritto internazionale, con una spaccatura potenzialmente insanabile tra europei e americani, all'interno della Nato.
volodymyr zelensky e donald trump allo studio ovale
Se si riuscisse invece a convincere Trump che regalare la penisola ucraina a Putin sia una follia quanto i super dazi, la guerra continuerebbe come prima, cosa che non sembra spaventare il presidente russo. Ieri il segretario del Consiglio di sicurezza russo Sergey Shoigu ha accusato l'Europa dei preparativi «per attaccarci già nel 2030», minacciando il ricorso alle atomiche. […]
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