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    I CINESI FANNO I MISTERIOSI SUL COVID MA VANNO A CACCIA DI ALIENI – UN TEAM DI SCIENZIATI CINESI È CONVINTO DI AVER CAPTATO SEGNALI DALLO SPAZIO GRAZIE AL "FAST", L’ENORME RADIOTELESCOPIO DAL DIAMETRO DI 500 METRI: ABBIAMO RILEVATO POSSIBILI TRACCE TECNOLOGICHE DI UNA CIVILTÀ ALIENA IN UN SEGNALE RADIO DALLO SPAZIO” – SEGNALI EXTRATERRESTRI O SEMPLICI INTERFERENZE? IL TEAM DICE CHE BISOGNA CONTINUARE A INDAGARE E POI AGGIUNGE UN TOCCO DI DRAMMATICITÀ CITANDO STEPHEN HAWKING CHE AVEVA SCONSIGLIATO AGLI UMANI DI…


     
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    Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”

     

    radiotelescopio fast 7 radiotelescopio fast 7

    Forse, gli extraterrestri ci hanno mandato un messaggio e in futuro potremmo avere bisogno del loro aiuto. Non è l'ennesimo copione hollywoodiano, ma la considerazione di un rispettato scienziato di Pechino.

    «Abbiamo rilevato possibili tracce tecnologiche di una civiltà aliena in un segnale radio dallo spazio». Così gli astronomi cinesi che lavorano con il radiotelescopio Fast, il più grande, potente e sensibile mai costruito sulla Terra, hanno descritto il loro rilevamento di una serie di impulsi arrivati da una remota galassia.

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    Fast è l'acronimo di «Five-hundred-meter Aperture Spherical Telescope», ha un piatto unico da 500 metri di diametro, una superficie che potrebbe accogliere comodamente una quarantina di campi da calcio. Questo occhio puntato sull'universo (soprannominato Sky Eye dalla comunità scientifica) è nel Guizhou, provincia sudoccidentale cinese, è stato costruito spianando una montagna.

    Tra le missioni affidate ai tecnici del mega-radiotelescopio c'è la Seti, sigla che sta per «Search for ExtraTerrestrial Intelligence». Ricerca di intelligenza extraterrestre.

     

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    Fast è attivo dal 2016 e nel 2020 ha raccolto due serie di «fast radio burst», «raffiche radio veloci e ripetute che si ritiene provengano da una fonte a circa tre miliardi di anni luce dalla Terra» (così scrisse l'agenzia Xinhua ). All'inizio di quest' anno un nuovo «segnale ripetuto da una fonte radio costante», formato da «impulsi elettromagnetici a banda stretta» è stato captato dall'osservazione e ascolto di esopianeti (i corpi celesti che orbitano intorno a una stella in sistemi simili a quello solare). «Viene da una nano-galassia povera di metalli», hanno scritto nel loro studio appena pubblicato su Nature gli scienziati cinesi.

     

    Tracce aliene? O semplici interferenze radio? Dobbiamo indagare ancora e ci vorrà molto tempo, ha detto il professor Zhang Tongjie, che guida il progetto Fast e dirige il team di ricerca extraterrestre al dipartimento di astronomia della Normale di Pechino.

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    Zhang ha voluto aggiungere un tocco di drammaticità alla ricerca scientifica: ha ricordato che il grande Stephen Hawking aveva sconsigliato agli umani di prendere iniziative avventate nella ricerca di contatti con ipotetici extraterrestri, per non correre il rischio (l'incubo fantascientifico) di scatenare conflitti universali per il controllo delle risorse indispensabili alla sopravvivenza (del genere umano e di quello alieno): «Gli indiani che accolsero Colombo non finirono bene», ammonì Hawking.

    radiotelescopio fast 3 radiotelescopio fast 3

     

    Ma l'astronomo cinese sostiene che l'universo è abbastanza vasto per tutti, umani ed extraterrestri e dimostrando di avere anche uno spirito da poeta romantico osserva: «Immaginate di navigare in un mare tempestoso e scuro e di scorgere una luce flebile in lontananza, forse da un'altra nave sperduta tra le onde. La prendereste a cannonate o cerchereste di entrare in contatto per unire le forze e aiutarvi reciprocamente?».

     

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    Conclusione del professor Zhang: «Ecco la mia teoria sul mare scuro e profondo, sulla nostra ricerca di altre civiltà aliene. Potremmo non essere più in grado di sopravvivere sulla nostra Terra, un giorno... potremmo aver bisogno di extraterrestri». Prima di immaginare che Xi Jinping tenga una teleconferenza di fratellanza con gli alieni, bisogna capire quale sia la fonte dei radio impulsi da un'altra galassia lontana tre miliardi di anni luce.

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