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    QUANDO UN UOMO È STANCO DI LONDRA È STANCO DELLA VITA! SONO IN PARECCHI OGGI GLI INGLESI CHE LASCIANO LA CAPITALE E SE NE VANNO IN CAMPAGNA PER RISPARMIARE, VIVERE LONTANO DALLE GANG CRIMINALI, CIRCONDATI DAL VERDE, IN UNA CASA COL GIARDINO - TRA IL GIUGNO 2017 E IL GIUGNO 2018, BEN 340.500 PERSONE SONO ANDATE VIA DA LONDRA - LA POPOLAZIONE CONTINUA A CRESCERE SOLO GRAZIE AGLI IMMIGRATI..


     
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    ALESSANDRA RIZZO per corriere.it

     

    «Quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita», diceva Samuel Johnson, il saggista ed intellettuale, in uno dei suoi aforismi più celebri.

     

    Oggi, sembrerebbe, sono in parecchi ad essere stanchi della capitale britannica: in decine di migliaia si sono spostati in città meno caotiche, o quantomeno in villaggi limitrofi per poter continuare a gravitare intorno a Londra ma a costi minori.

     

    È il quadro che emerge dagli ultimi dati sulla migrazione interna: secondo l' Ufficio Nazionale di Statistica, tra il giugno 2017 e il giugno 2018, ben 340.500 persone sono andate via da Londra per trasferirsi in altri luoghi del Regno Unito, in leggero aumento (1.3%) rispetto ai dodici mesi precedenti. Il fenomeno non è nuovo, ma quest' anno si è registrato il numero più alto dal 2012. Nello stesso periodo sono arrivate 237.000 persone, con uno scarto netto di circa 103.000 unità.

     

    La popolazione continua a crescere solo grazie agli immigrati. Londra resta una megalopoli ricchissima e vibrante che attrae persone da ogni parte del mondo. Conta otto milioni e mezzo di abitanti e, secondo le stime, arriverà a 10 milioni nei prossimi dieci o quindici anni, Brexit o non Brexit. I flussi migratori interni, in una città sempre di corsa, dove ogni giorno solo la metropolitana fa circolare due milioni di persone, sono inevitabilmente legati alle età della vita.

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    I giovani tra i 18 e i 24 anni vengono a Londra per andare all' università o cercare lavoro; le persone tra i 25 e i 29 anni continuano ad arrivare ma il dato si sovescia nella fascia successiva, tra 30 e i 34 anni, quando molti mettono su famiglia. Il caro-case, la crisi degli alloggi e il costo elevato dei servizi per l' infanzia spingono anche professionisti della middle-class a cercare sistemazioni alternative. «Prima di avere figli ci piaceva la vita notturna di Londra ma poi la nostra prospettiva è cambiata», ha raccontato un lettore al «Guardian», spiegando la sua decisione di trasferirsi nel Kent. «Risparmiamo 700 sterline al mese di mutuo e possiamo permetterci un secondo e forse un terzo figlio». Il costo delle case a Londra, nonostante un calo legato alle incertezze della Brexit, resta elevatissimo. E non è solo il centro, dove investitori russi e cinesi spesso comprano immobili pregiati per lasciarli vuoti, ad essere off-limits, ma anche i quartieri residenziali e zone «gentrificate» un tempo abbordabili.

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    La maggior parte dei londinesi in fuga si sposta in piccoli villaggi limitrofi più o meno pittoreschi che consentono alle famiglie di vivere comodamente e ai genitori di mantenere il lavoro nella capitale.

     

    Altri optano per città più piccole e più vivibili. «Il flusso delle famiglie che lasciano Londra fa parte del naturale ciclo della vita della città, ma maggiori opportunità di lavoro a Birmingham o Manchester rappresentano un' attrazione», spiega Oliver Knight, dell' agenzia immobiliare Knight Frank. «Con il miglioramento delle infrastrutture, l' area intorno a Londra da cui sarà possibile essere pendolare si estenderà ancora».

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    La Brexit è un' incognita, per Londra come per il resto del Paese, ma la capitale, tra opportunità di lavoro, offerta culturale e attrazioni turistiche, è ben equipaggiata per assorbire il colpo, se e quando il processo si concluderà. A preoccupare chi lascia sono invece fattori legati alla qualità della vita e alla sicurezza. Londra è tra le città più congestionate e inquinate d' Europa, nonostante i parchi, numerosi e ben tenuti, e le politiche del sindaco Sadiq Khan per limitare i veicoli più inquinanti e promuovere l' uso di biciclette. Resta una capitale relativamente sicura rispetto ad altre grandi città, ma il crimine è in aumento, soprattutto gli accoltellamenti.

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    Solo nei primi sei mesi di quest' anno, più di trenta persone sono state uccise a Londra per ferite da taglio. Il governo ha promesso di stanziare 100 milioni di sterline per far fronte ad un' emergenza che è nazionale, e il probabile futuro primo ministro ed ex-sindaco di Londra, Boris Johnson, ha promesso migliaia di poliziotti in più sulle strade.

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    «I nostri figli vivranno lontano dalle gang criminali, circondati dal verde, in una casa col giardino», ha scritto il lettore del «Guardian». «Sento che Londra non mi mancherà affatto».

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