Dagotraduzione dal New York Post
fumo cannabis
Secondo un nuovo studio, i forti consumatori di marijuana, vaccinati, possono essere più suscettibili a infezioni breakthrough (cioè le infezioni che insorgono in soggetti vaccinati). La ricerca, pubblicata su World Psychology, ha scoperto che chi ha una dipendenza da marijuana, alcol, cocaina, oppiacei e tabacco ha maggiori probabilità di contrarre il Covid dopo aver ricevuto entrambe le dosi di vaccino.
Nello studio i vaccinati privi di dipendenza hanno avuto un tasso di infezione del 3,6%, mentre quelli con dipendenze del 7%. In particolare, per le persone dipendenti dalla marijuana il tasso saliva al 7,8%, il più alto tra tutti.
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La più alta incidenza di infettati tra i vaccinati non è stata associata all’uso della marijuana, quanto alle abitudini ad essa connesse. «I pazienti con disturbo da uso di cannabis, più giovani e con meno comorbalità rispetto ad altre dipendenze, hanno avuto un rischio più elevato di infezione breakthrough anche dopo essere stati messi a confronto con gruppi socioeconomici con condizioni mediche comorbide» hanno scritto i ricercatori.
«Ulteriori variabili, come fattori comportamentali o effetti negativi della cannabis sulla funzione polmonare e immunitaria, potrebbero contribuire al rischio più elevato di infezione in questo gruppo».
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I sostenitori della marijuana hanno affermato che lo studio non ha dimostrato che la marijuana potrebbe essere una causa in casi breakthrough, osservando anche che la maggior parte dei consumatori di marijuana non dipende dalla droga.
«Questo studio è limitato alle persone con “disturbo da uso di sostanze”, che è un sottoinsieme molto piccolo dei consumatori di cannabis», ha detto a Newsweek Morgan Fox, direttore delle relazioni con i media per la National Cannabis Industry Association.
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«Questa è solo una correlazione e non mostra una relazione causale... i modelli comportamentali individuali e le condizioni sociali possono essere un importante fattore che contribuisce al di là del semplice uso di sostanze» ha detto.
«Chiaramente ogni studio è benvenuto e necessario, ma è importante non sopravvalutare o travisare i risultati molto inconcludenti presentati in questa particolare ricerca e garantire che i consumatori di cannabis siano accuratamente informati su ciò che la ricerca più recente indica effettivamente», ha aggiunto Fox.