a milano i genitori no vax negano il test del tampone per il figlio malato di tumore

A MILANO I GENITORI NO VAX NEGANO IL TEST DEL TAMPONE PER IL FIGLIO MALATO DI TUMORE: E VENGONO INDAGATI PER TENTATO OMICIDIO - IL BAMBINO DI 4 ANNI RISCHIA LA VITA. IL PM INTERVIENE USANDO LA NORMA SUL PRELIEVO COATTIVO DI CAMPIONI BIOLOGICI. ORA IL GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI DOVRÀ DECIDERE SE CONVALIDARE LA DECISIONE DEL PUBBLICO MINISTERO O MENO…

Estratto dell’articolo di Alessandro D’Amato per open.online

 

A MILANO I GENITORI NO VAX NEGANO IL TEST DEL TAMPONE PER IL FIGLIO MALATO DI TUMORE

A Milano un bimbo di 4 anni affetto da una forma fulminante di tumore aspetta il trasferimento in un altro ospedale per provare a salvarlo. Serve però il test del tampone per Covid-19. Ma i genitori No vax rifiutano di effettuarlo. Allora interviene un pubblico ministero della procura. Anche perché andare al tribunale dei minorenni o avvertire la procura dei minori non è possibile.

 

Perché non c’è tempo. Il pm Nicola Rossato usa la norma penale sul prelievo coattivo di campioni biologici. Che la legge contempla soltanto nei casi in cui è necessario salvaguardare un’indagine. E apre un fascicolo penale a carico dei genitori. Accusandoli di tentato omicidio nei confronti del figlio.

 

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L’escamotage della procura

tampone

La procura usa invece l’articolo 359-bis del Codice di Procedura Penale. Quello sul prelievo coattivo di campioni biologici su persone vivente. Che permette con un decreto motivato di ordinare l’esecuzione del test del tampone. Ma solo «nei casi di urgenza quando vi è fondato motivo di ritenere che dal ritardo possa derivare grave o irreparabile pregiudizio alle indagini». Il bambino viene sottoposto a tampone nel primo ospedale. È negativo. Ok al trasferimento nel secondo. Ora il giudice per le indagini preliminari dovrà decidere se il decreto era necessario o no. E se convalidare la decisione del pubblico ministero o meno.