1. IL MONTEZEMOLATO VUOLE UNA PRESIDENZA SENZA DELEGHE OPERATIVE IN ALITAGLIA-ETIHAD? E CERTO, ALTRIMENTI MARPIONNE GLI TOGLIE LA PRESIDENZA DI MARANELLO 2. IL GRAN CAPO DELLA FIAT NON VEDE L’ORA DI RISPARMIARE UN MAXI-STIPENDIO DI 7 MLN 3. IN FERRARI L’ASTRO NASCENTE SI CHIAMA AMEDEO FELISA, UOMO DI FIDUCIA DEL MARPIONNE 4. LE FACCENDE A MARANELLO NON VANNO PROPRIO BENISSIMO. IL REPARTO CORSE VIVE UN’ANNATA “ZERO TITULI” E DENSA DI AMAREZZE. IL CAVALLINO PAGA LA SCELTA DI NON TRASFERIRE LA SUA SCUDERIA DI F1 NEI DINTORNI DI LONDRA, COME TUTTI GLI ALTRI, E FATICA A TROVARE INGEGNERI CAPACI CHE SI SEPPELLISCANO PROFESSIONALMENTE SULL’APPENNINO 5. E PER VEDERE GLI ITALIANI COL FERRARI, TOCCA ANDARE IN COSTA AZZURRA. GRAZIE FISCO!

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

DAGOREPORT

MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN

 

L’uomo che si lava (le mani) con l’Acqua di Parma non metterà la faccia sui 2.200 licenziandi di Alitalia-Etihad e si accontenterà di una presidenza di campanello, senza alcuna delega operativa. Luca di Montezemolo vorrebbe contare eccome, nell’ennesimo tentativo di salvataggio della ex compagnia di bandiera, affossata dai privati della cordata Passera-Berlusconi-Colaninno. Ma proprio non può.

MONTEZEMOLO BAHREIN MONTEZEMOLO BAHREIN

 

La colpa, come sempre, è di quel cattivone tagliatore di costi (e di teste cotonate) che risponde al mondo di Marchionne Sergio. Il gran capo di Fca, che paga le sue tassine nel Cantone di Zug, ha già messo in chiaro con Libera & Bella che se intende avere ruoli operativi in Alitalia può scordarsi la presidenza da circa 7 milioni l’anno della Ferrari. E Luchino di Montepariolo ha capito perfettamente l’antifona.

 

MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO MONTEZEMOLO LASCIA LA PISTA DEL BAHRAIN IN ANTICIPO

Del resto, a Maranello, una stella operativa c’è già ed è quella dell’ad Amedeo Felisa, un ingegnere di Milano classe 1946. Di lui Marpionne si fida come delle tasche dei suoi bracaloni PT01. E insomma, se Montezemolo volesse accomodarsi, a Detroit non farebbero la messa da morto.

 

Domenicali MOntezemolo Domenicali MOntezemolo

Anche perché a Maranello le faccende non vanno proprio benissimo. Il reparto Corse vive un’annata “zero tituli” e densa di amarezze, nonostante le pochette e la zazzera del presidentissimo continuino a rallegrare i paddock del pianeta. Il Cavallino paga una “galleria del vento” che non ha mai funzionato e soprattutto la scelta di non trasferire la sua scuderia di F1 nei dintorni Londra, come tutti gli altri, compresa la tedesca Mercedes, e fatica a trovare ingegneri capaci che si seppelliscano professionalmente sull’Appennino (all’epoca ci fu uno scontro tra Tods, fautore del trasloco, e Luchino contrario).

 

Anche il mercato italiano delle Gran Turismo con il cavallino rampante soffre parecchio, causa Grande Fratello fiscale. Per vedere un torinese o un cuneese in Ferrari bisogna aspettare il finesettimana a Nizza, e occhieggiare nei discreti garage des italiens.

 

Mubadala Mubadala

Lo stesso vale per lombardi e genovesi, che tengono le fuoriserie tra Mentone e Montecarlo per paura del redditometro o di controlli-spettacolo. Nelle autostrade del Nord. Ovest, del resto, ormai si vedono solo Porsche e Ferrari con targa ticinese.

MARCHIONNE MONTEZEMOLOMARCHIONNE MONTEZEMOLO

 

 

2. MONTEZEMOLO PRESIDENTE ALITALIA MA NON VUOLE DELEGHE OPERATIVE

Lucio Cillis per ‘La Repubblica’

 

Il tempo stringe e tra voci di un serbatoio ormai in riserva (per Alitalia) e una stretta alla trattativa con Etihad, la conferma della possibile ascesa di Luca di Montezemolo alla presidenza della nuova compagnia arroventa una giornata segnata dal primo incontro “vero” coi sindacati.
 

Mubadala big Mubadala big

I confederali sui 2.251 esuberi chiariscono subito che i margini per arrivare ad un accordo ci sono. Ma restano strettissimi: «Un numero così alto di uscite non lo accetteremo mai e non certo di questa entità», hanno spiegato al termine dell’incontro con l’azienda Cgil, Cisl e Uil, le prime due sigle protagoniste due giorni fa di una spaccatura con le sigle professionali di piloti e assistenti di volo. I sindacalisti all’uscita dal vertice con Alitalia hanno spiegato che si è trattato di un «approfondimento e un confronto sul numero di esuberi presentati dall'azienda».

 

Khalifa bin Zayed Al Nahyan riccone Khalifa bin Zayed Al Nahyan riccone

Il confronto resta quindi «delicato e necessita inevitabilmente di unità sindacale mancata nelle ultime ore - e della volontà di entrambe la parti di trovare soluzioni che salvaguardino l'occupazione ». La trattativa, quindi, riprenderà oggi e a tappe forzate cercherà di strappare una firma su un numero di uscite che molti ritengono superiore alle mille unità complessive entro i primi di luglio.
 

Luca Cordero di Montezemolo con la moglie Ludovica Andreoni Luca Cordero di Montezemolo con la moglie Ludovica Andreoni alitalia etihad alitalia etihad

Del presidente della Ferrari si torna invece a parlare dopo settimane di voci e ricostruzioni sul suo ruolo di “conciliatore ” tra le due compagnie, soprattutto nei passaggi più delicati e durante gli strappi più ruvidi di Etihad.
 

montezemolo ad abu dhabi 2montezemolo ad abu dhabi 2amedeo felisaamedeo felisamontezemolo ad abu dhabi 3montezemolo ad abu dhabi 3

Montezemolo, ormai dall’aprile scorso, viene indicato come il candidato ideale alla poltrona di presidente di Alitalia 2, grazie ai suoi stretti legami con gli emiri di Abu Dhabi che vedono in lui una figura di garanzia. Tuttavia, spiegano fonti vicine al dossier, è davvero ancora presto per parlarne. E anche se si potesse oggi dare per certa la sua nomina, il futuro presidente potrebbe accettare l’incarico, ma solo a patto di non dovere fare i conti con delle deleghe che appesantirebbero la sua posizione.