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CHIP WAR! - CON TRUMP ALLA CASA BIANCA, PECHINO ACCELERA SULLA CORSA VERSO L’AUTOSUFFICIENZA DEI SEMICONDUTTORI - IN SEI ANNI I CERVELLONI DI PECHINO HANNO PRODOTTO PIÙ DEL DOPPIO DEGLI ARTICOLI SCIENTIFICI (160 MILA) DEI LORO COLLEGHI AMERICANI (70 MILA) - LA CINA STA ANDANDO A TUTTA VELOCITÀ VERSO LA COSTRUZIONE DI SEMICONDUTTORI DI NUOVA GENERAZIONE E UTILI AI SOFTWARE BASATI SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE...
Estratto dell'articolo di Rita Fatiguso per il "Sole 24 Ore"
la dimensine del chip cinese infilato nei computer americani
I chip come, un tempo, la registrazione di marchi e brevetti o il 5G, con la Cina che ingrana la marcia per raggiungere la leadership globale. Stavolta è la raffica di divieti e restrizioni degli ultimi tre anni ad aver spinto Pechino ad accelerare verso l’autosufficienza nei semiconduttori del futuro. A dirlo sono gli stessi americani che a dicembre scorso hanno imposto restrizioni su 24 tipi di apparecchiature e tre categorie di software essenziali per lo sviluppo di circuiti integrati aggiungendo 140 aziende cinesi alla Entity List che impedisce di fare affari con quelle Usa.
Il think tank Emerging Technology Observatory della Georgetown University ha scoperto che già a partire dal 2018 Pechino ha iniziato a sfornare il doppio degli articoli di ricerca degli Stati Uniti sulla progettazione e fabbricazione di chip, in pole per la costruzione di chip della prossima generazione. Non sarà facile, per i cinesi, diventare i numeri uno perché non lo sarebbe per nessuno almeno non nel breve periodo. [...]
L’ostracismo si è diffuso da Taiwan leader mondiale che oggi sposta gli investimenti futuri negli Usa all’Europa che a sua volta cerca una propria strada per realizzare i propri chip. Ciò non toglie che gli studiosi cinesi guidati dall’Accademia delle scienze di Pechino abbiano pubblicato un totale di 160.852 articoli relativi ai chip dal 2018 al 2023, più dei successivi tre Paesi classificati messi insieme.
Secondi gli Stati Uniti con 71.688 articoli, con meno della metà della produzione cinese, seguiti da India e Giappone. Sempre l’Istituto di Georgetown ha scoperto che le istituzioni cinesi hanno rappresentato nove posizioni tra i primi 10 produttori di articoli sui chip tra il 2018 e il 2023 e otto posizioni nella categoria delle pubblicazioni citate. Nei documenti di ricerca più ricorrenti tra i colleghi, 23.520 pubblicazioni nel campo della progettazione e fabbricazione di chip presentavano autori affiliati a istituzioni cinesi, rispetto al 22% di autori statunitensi e al 17% di autori europei.
Circa 475mila articoli correlati alla progettazione e fabbricazione di chip sono stati pubblicati a livello globale tra il 2018 e il 2023, e oggi che l’autosufficienza sui chip è diventato il vantaggio competitivo tecnologico del futuro tanto attivismo cinese fa davvero impressione. [...]
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