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Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
fondo monetario internazionale
Una vittoria per lo yuan e la politica del presidente della Cina Xi Jinping. I tecnici del Fondo Monetario Internazionale hanno stabilito che il renminbi («valuta del popolo», l' altro nome dello yuan cinese) ha raggiunto i requisiti per entrare nel paniere dei «Diritti speciali di prelievo». Significa che, salvo un drammatico dietrofront, la moneta di Pechino potrà essere affiancata a dollaro americano, sterlina britannica, yen giapponese ed euro come valuta di riserva usata dal Fmi per sostenere la liquidità globale.
Gli analisti del Fmi hanno rilevato che lo yuan ha centrato i due criteri per l' inclusione: essere «largamente usato» e «liberamente usabile». Il punto determinante era la libertà di usarlo. E su questo scoglio era affondato il primo tentativo di entrare nel salotto buono valutario, nel 2010. La revisione è prevista per il 30 novembre, quando si riunirà il direttivo esecutivo del Fmi: il parere tecnico è sotto forma di raccomandazione.
Servirà un 70% di sì da parte del board che rappresenta i 188 membri del Fondo: i grandi azionisti europei Francia e Gran Bretagna hanno già detto sì. Gli Usa avevano annunciato di essere disponibili se i criteri fossero stati raggiunti, anche se ricorrentemente accusano Pechino di manipolare (al ribasso) il corso dello yuan.
Christine Lagarde, direttrice del Fmi, ieri ha bruciato le tappe, dichiarando il pieno sostegno al rapporto dei tecnici. Dopo il voto del 30 novembre, l' ingresso ufficiale dello yuan tra le valute con Diritti speciali di prelievo avverrebbe nell' autunno del 2016.
ario Draghi e Christine Lagardee cf fc e df c a d
Il paniere delle finora quattro monete, costituito nel 1969 (l' euro sostituì franco e marco nel 2000), non è tecnicamente una valuta, ma rappresenta la riserva a disposizione del Fmi per i prestiti. Alcuni analisti finanziari ritengono che l' inclusione dello yuan come quinta valuta potrebbe portare a una sua domanda globale di 500 miliardi di dollari. Già oggi, secondo i dati della People' s Bank of China (l' istituto centrale di Pechino), le banche centrali nel mondo detengono l' equivalente di 107 miliardi di dollari delle loro riserve ufficiali in yuan. Restano i forti controlli sui capitali da parte del governo cinese e per questo ci vorrà ancora parecchio tempo prima che lo yuan diventi il concorrente del dollaro.
Però, qualcosa si sta muovendo. Quando in estate il governo cinese ha svalutato del 2%, qualcuno ha gridato all' inizio di una guerra delle monete. Non è successo: i cinesi volevano solo allentare le restrizioni sull' oscillazione del cambio per convincere il Fondo. Ora, nel Piano quinquennale varato dal Comitato centrale comunista, un paragrafo annuncia che i dirigenti cinesi intendono fare dello yuan «una moneta liberamente commerciabile e pienamente convertibile» entro il 2020.
il presidente cinese xi jinping
La data è vicina ma, come sottolineano gli analisti di Credit Suisse, mancano del tutto i dettagli su modi e calendario di un' operazione complessa, che implica riforme radicali del mercato «con caratteristiche cinesi». Pechino, però, ha compiuto un' altra importante apertura, annunciando che alcune istituzioni straniere come banche centrali e fondi sovrani potranno avere accesso libero al mercato interbancario del debito, dove sono trattate le obbligazioni governative e delle imprese.
Secondo Julia Ho di Schroders «la spinta di Pechino per internazionalizzare la sua moneta è stata impressionante negli ultimi cinque anni; si stima che quasi il 30% del commercio di prodotti cinesi sia già fatturato in renminbi». Il prossimo obiettivo è di far diventare Shanghai una piazza finanziaria globalizzata entro il 2020. Per questo, però, il renminbi dovrà essere pienamente convertibile. Si vedrà se Xi Jinping manterrà la promessa del Piano quinquennale, dopo questo successo di prestigio per lo yuan.
Al momento sono sette le valute maggiori direttamente scambiabili in yuan: i dollari di Usa, Australia e Nuova Zelanda, sterlina, yen, euro e franco svizzero.
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