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Da "EconomiaWeb.it"
Non è solo una coincidenza di tempi: la sfiducia nei confronti dell'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e le perquisizioni della sua casa e del suo ufficio effettuate dai carabinieri su indicazione della procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta su Finmeccanica sarebbero collegate.
NEGANO LA PROCURA E LA SALA STAMPA VATICANA
Per quanto il procuratore capo di Napoli facente funzioni Alessandro Pennasilico e il portavoce del Vaticano padre Federico Lombardi abbiano negato ogni relazione fra le due vicende, le perquisizioni del 5 giugno non sarebbero state possibili solo due settimane fa, in quanto Gotti Tedeschi, nella sua funzione di presidente della banca vaticana, era sottratto alla giurisdizione italiana.
DIFETTO DI GIURISDISZIONE CONFERMATO DALLA CONSULTA
Il difetto di giurisdizione è chiarito da una sentenza della corte di Cassazione del 1987 confermata da una sentenza della corte Costituzionale dell'anno successivo, secondo quanto riferisce Reuters. Le due sentenze furono emesse in merito al processo al quale fu sottoposto l'allora presidente dello Ior Paul Marcinkus, indagato per bancarotta fraudolenta nella vicenda del crack del Banco Ambrosiano.
Il 17 luglio del 1987 la quinta sezione della corte di Cassazione stabilì che, in base all'articolo 11 dei Patti lateranensi dell'11 febbraio 1929, gli organi e i rappresentanti dello Ior, qualificato come ente centrale della Chiesa, sono sottratti alla giurisdizione italiana. Il tribunale di Milano, il 26 novembre e il 2 dicembre di quell'anno, eccepì sulla legittimità costituzionale della sentenza e la questione passò così alla Consulta. Con la sentenza 609 dell'8 giugno 1988 la corte Costituzionale dichiarò inammissibili le questioni di legittimità costituzionale, confermando definitivamente la sentenza della Cassazione.
PERQUISIZIONE IMPOSSIBILE CON GOTTI PRESIDENTE
La perquisizione quindi non sarebbe stata possibile se Gotti Tedeschi fosse stato ancora presidente dello Ior e non fosse stato sfiduciato dal consiglio di sovrintendenza della banca vaticana il 24 maggio scorso. I giornali hanno scritto, poi, che oggetto della perquisizione sarebbe stata la ricerca di documenti che il presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi potrebbe avere consegnato a Gotti, eventualità definita «farneticante» dallo stesso Orsi.
Secondo fonti legali, citate da Reuters, se davvero l'oggetto della perquisizione fossero dei documenti consegnati a Gotti in quanto presidente dello Ior nel periodo compreso fra il settembre del 2009 e il 24 maggio scorso, potrebbe essere sollevata una eccezione di immunità , motivata, secondo l'ipotesi avanzata da due diverse fonti legali, dal precedente ufficio del loro proprietario.
L'INCHIESTA AVREBBE COLPITO PESANTEMENTE GOTTI
Una fonte vaticana sottolinea, poi, che la notizia del coinvolgimento di Gotti nell'indagine Finmeccanica avrebbe sollevato non poche polemiche se l'economista cattolico fosse stato ancora presidente dello Ior.
«Si è detto che oggetto della diatriba che ha portato alla sfiducia di Gotti Tedeschi da parte del consiglio dello Ior sarebbe stato il tema della trasparenza dell'istituto», spiega la fonte vaticana. «Figuriamoci dunque quale tempesta si sarebbe riversata sullo Ior se si fosse saputo che il suo presidente era in qualche modo coinvolto in una inchiesta che riguarda una presunta tangente collegata a un'azienda del settore Difesa».
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