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DAJE DE DAZIO, DAJE DE PUNTA - TRUMP ANNUNCIA NUOVI DAZI DEL 100% SU FILM PRODOTTI ALL'ESTERO E HOLLYWOOD INSORGE - IL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA, IL DEMOCRATICO GAVIN NEWSOM: "TRUMP NON HA L'AUTORITÀ DI IMPORRE DAZI, NON PARLA A NOME DI TUTTA L'AMERICA. SALVIAMO HOLLYWOOD CON INCENTIVI" - "THE DONALD" NON TORNA SUI SUOI PASSI E ATTACCA "NEWSOM È UN INCOMPETENTE" - CROLLANO IN BORSA NETFLIX (-4%), DISNEY E PARAMOUNT (-2%) E WARNER BROS. DISCOVERY (-3%)
NEWSOM A TRUMP, 'SALVIAMO HOLLYWOOD CON INCENTIVI, NON CON DAZI'
donald trump hollywood boulevard
(ANSA) - LOS ANGELES, 06 MAG - No al protezionismo a colpi di dazi, sì a incentivi interni. A ventiquattr'ore dall'annuncio di Donald Trump di voler introdurre tariffe sui film "girati all'estero", arriva la controproposta del governatore della California: mano tesa a Washington per elaborare insieme un programma di crediti di imposta federali da 7,5 miliardi di dollari. I due - acerrimi rivali politici - condividono lo stesso problema. L'esodo delle produzioni verso paesi dove girare costa meno sta affossando l'industria dello spettacolo locale, concentrata soprattutto nell'area di Los Angeles.
La soluzione di Newsom è però opposta a quella sbandierata dal tycoon. Per "riportare il cinema in America" bisogna "attrarre le produzioni e rendere conveniente filmare qui", ha scritto in una nota il democratico, che è stato il primo governatore a fare causa al presidente contro i dazi sulle merci estere. La maggior parte dei 50 stati americani concede un credito d'imposta alle produzioni che arrivano nel loro territorio, ma per ora non esiste niente di simile a livello nazionale. La California, quarta economia mondiale che si regge anche sulle spalle dei grandi studios, sta per approvare un rialzo del tax credit da 330 a 750 milioni annui.
TRUMP, HOLLYWOOD DECIMATA MA NON VOGLIO DANNEGGIARLA CON DAZI
(ANSA) - WASHINGTON, 05 MAG - Donald Trump ha difeso la sua intenzione di dazi al 100% sui film stranieri ma ha detto che non vuole danneggiare il settore e che incontrerà alcuni suoi dirigenti. "L'industria di Hollywood è stata decimata, ha abbandonato gli Usa", si è lamentato, accusando per questo anche il governatore della California Gavin Newsom, definito "incompetente".
NEWSOM, 'TRUMP NON HA AUTORITÀ PER DAZI SU FILM STRANIERI'
(ANSA) - LOS ANGELES, 05 MAG - "Riteniamo che il presidente Donald Trump non abbia l'autorità di imporre dazi ai sensi dell'International Economic Emergency Powers Act, poiché i dazi non sono elencati come rimedio in tale legge".
Lo ha detto Bob Salladay, senior advisor per la comunicazione del governatore della California Gavin Newsom, al sito specializzato in spettacolo Deadline, in merito all'intenzione del presidente di mettere tariffe al 100% sulle produzioni estere. La California è il primo Stato ad aver fatto causa alla Casa Bianca contro i dazi, e l'idea di imporli su Hollywood potrebbe dare il via ad una nuova azione legale.
effetto dei dazi di trump sui mercati
HOLLYWOOD È SCETTICA SUI DAZI, 'IDEA DI TRUMP CONTROPRODUCENTE'
(ANSA) - LOS ANGELES, 05 MAG - La promessa di Donald Trump di mettere dazi su film e serie prodotte all'estero ha colto alla sprovvista Hollywood e la politica locale. Il governatore Gavin Newsom, fiero oppositore del tycoon e primo tra tutti i colleghi a impugnare per vie legali la politica delle tariffe, ha scritto su Threads:
"Trump non parla per tutta l'America. La California resta impegnata per una partnership internazionale forte e stabile". Mentre il parlamento di Sacramento sta per approvare un aumento del tax credit a 750 milioni l'anno, i media riferiscono di grande apprensione e scetticismo per la proposta di Trump.
Gli addetti del settore aspettano la contromossa della Motion Picture association, che riunisce gli studi tradizionali e i colossi dello streaming, che però ancora non si è espressa. Non che l'intenzione del tycoon - "Movies made in America, again!" - non sia condivisa da queste parti. L'esodo delle produzioni sta mettendo in ginocchio l'industria locale: FilmLA, l'ente che concede le licenze per filmare in città, ha registrato nel primo quadrimestre del 2025 un calo dei set del 24% rispetto al già scarso 2024.
A Los Angeles, i quasi 170.000 lavoratori dello spettacolo stentano a riprendersi dalla triplice batosta di pandemia, scioperi e incendi. Ma il protezionismo trumpiano è "controproducente", ha scritto tra tutti su Linkedin il produttore Randy Greenberg: "aumenteranno i costi di produzione; gli studi faranno pressione sugli esercenti per aumentare i prezzi dei biglietti; il pubblico smetterà di andare al cinema e poi... sappiamo come finirà".
DAZI AI FILM STRANIERI L’ANNUNCIO DI TRUMP SPAVENTA HOLLYWOOD
Estratto dell'articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
I DAZI DI TRUMP - ILLUSTRAZIONE
Anche Hollywood e i giganti dello streaming pagano dazio a Trump. Per ora solo a Wall Street dopo che il presidente ha promesso di imporre dazi del 100% sui film prodotti all’estero. Per ora solo una promessa (minaccia) ma sufficiente a far scendere nel corso della giornata Netflix del 4%, Disney e Paramount di oltre il 2 e Warner Bros. Discovery di oltre il 3%, prima di limare le perdite.
Non è chiaro come Trump voglia applicare i dazi, considerato che i film non sono beni fisici che passano dai porti. La stessa Casa Bianca ha detto ieri che una «decisione definitiva non è stata ancora presa», ma il solo annuncio pubblicato domenica sera sul social Truth è stato sufficiente per seminare il panico a Hollywood. [...]
donald trump e la guerra dei dazi
Rispetto agli altri dazi, la spiegazione di voler riequilibrare il deficit commerciale non c’è: l’industria cinematografica americana nel 2023 ha avuto un attivo commerciale con l’estero di 15,3 miliardi di dollari. [...]
Voight ha incontrato rappresentanti sindacali e dirigenti degli studios, i quali hanno chiesto incentivi fiscali per aumentare la produzione in Usa. Ma adesso gli studios temono che possano scattare restrizioni a qualsiasi ripresa all’estero. Secondo il Wall Street Journal, i direttori degli studi più importanti si sono riuniti per capire cosa possa portare questa nuova ondata di dazi. I generosi incentivi presenti nel Regno Unito, in Canada e Australia hanno da tempo attirato le grandi produzioni dei blockbuster di Hollywood.
Piattaforme online come Netflix e Max lavorano molto fuori dagli Stati Uniti. Film come l’ultimo Mission: Impossibile - The Final Reckoning e Jurassic World - La rinascita sono stati fatti quasi interamente all’estero. Un film Minecraft, l’adattamento cinematografico ispirato al videogioco, è stato realizzato in Canada e Nuova Zelanda. [...]
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