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I GIOVANI NON VOGLIONO NÉ LO SFILATINO NÉ UNA MICHETTA - ENNESIMA STORIA ''NON TROVO DIPENDENTI'', STAVOLTA DAL PADOVANO. UN PANETTIERE CERCA APPRENDISTI CON CONTRATTO DA 1400 EURO E LAVORO SICURO: ''CHE SIA UNA MICHETTA O UN RICERCATISSIMO SFILATINO FARCITO DI OLIVE, IL PANE SULLA TAVOLA NON MANCA MAI''. MANCANO I CANDIDATI, SPAVENTATI DAGLI ORARI DI LAVORO: ''MA RISPETTO A PRIMA CI SONO LE MACCHINE''
Il panettiere cerca un apprendista da 1.400 euro al mese, ma senza successo. L’ennesima storia di un imprenditore che offre lavoro ma che si vede davanti il muro della scarsa disponibilità dei giovani viene dal Veneto, precisamente da Reschigliano di Campodarsego, provincia di Padova: lo ha raccontato oggi il quotidiano Il Gazzettino.
Lui si chiama Stefano Brigato e insieme al cognato Guglielmo Peruzzo gestisce lo storico panificio del paese, rilevato 35 anni fa: da tempo sulla vetrina del suo negozio è esposto il cartello Cercasi apprendista panettiere, ma la ricerca è finora andata male. «Ci serve personale da assumere a tempo pieno, con contratto regolare, ma spesso è proprio questo il problema», ha detto Brigato: otto ore di lavoro al giorno, uno stipendio che arriva fino a 1.400 euro netti al mese, un ottimo stipendio considerando anche che in tanti settori si lavora di più per una retribuzione minore.
Tanti i curriculum arrivati, colloqui e periodi di prova: ma la ricerca continua. «Condizione necessaria per svolgere la professione è il lavoro notturno, che viene retribuito con una maggiorazione del 50%». E qui forse nasce il problema: sempre meno giovani sono disposti ad affrontare i faticosi orari tipici di questo lavoro. «Si inizia alle 2 di notte e si stacca alle 9 di mattina ma rispetto a un tempo l’attività è meno faticosa. Le impastatrici automatiche, la lievitazione programmabile e i forni a gas computerizzati hanno alleggerito molto il peso della produzione».
Ma nonostante ciò, i giovani la notte forse preferiscono dormire. «La nostra associazione dovrebbe collaborare di più con le scuole alberghiere per attivare ad esempio corsi di panificazione - conclude il panettiere - Dobbiamo far capire ai giovani che questo mestiere resiste sempre alla crisi. Già perché, che sia una michetta o un ricercatissimo sfilatino farcito di olive, il pane sulla tavola non manca mai».
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