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1.FINCANTIERI E IL PRIMO TASSELLO PER L'IPO
Ce.Do. per "il Sole 24 Ore"
È un primo tassello sulla strada verso la quotazione: Fincantieri ha ottenuto l'ok di Borsa Italiana. In sostanza, il gruppo cantieristico ha i requisiti per essere ammesso al listino. Ma il passaggio clou è atteso per domani quando dovrebbe arrivare il verdetto della Consob sul prospetto informativo, che contiene ancora alcune caselle in bianco. A cominciare dal range di prezzo e dall'entità della vendita di azioni della controllante Fintecna (Cdp) e del contestuale aumento di capitale del gruppo triestino. Si deciderà oggi a valle dei tre cda convocati nel tardo pomeriggio. E intanto, però, spunta un provvedimento sanzionatorio della Consob (la delibera è la n. 18848 del 27 marzo 2014) a carico della società di revisione Pkf Italia per irregolarità nell'attività di controllo del bilancio di Cogeme svolta da Fioranna Negri, da poco nominata nel collegio sindacale di Fincantieri. Il gruppo, a quanto risulta, non ne era a conoscenza, ma forse una riflessione appare ora necessaria.
2.PER DEL VECCHIO CEDOLE DAL MATTONE
Mar.Man. per "il Sole 24 Ore"
Non solo gli occhiali: anche il business del mattone continua a dare grandi soddisfazioni a Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica. Utili e dividendi sono infatti attesi dalle due holding lussemburghesi cui fanno capo gli interessi immobiliari del fondatore del colosso degli occhiali. Aterno e Dfr Investments, che detengono la maggioranza relativa (27,6%) della Fonciere des Regions (Fdr) - il gruppo di real estate quotato alla Borsa di Parigi, controllante di Beni Stabili - hanno chiuso il 2013 con un risultato ampiamente positivo dopo il rosso del 2012. Come emerge dai documenti consultati da Radiocor, Aterno, che detiene il 17% circa di Fdr, ha segnato un utile netto di 32 milioni dopo la perdita di 35,4 milioni del 2012 su cui avevano pesato 70 milioni di svalutazioni. All'assemblea del 5 giugno, il cda ha proposto la distribuzione di 25 milioni di dividendi. Dfr, cui fa invece capo l'11% circa di Fdr, ha messo a segno un utile di 18,7 milioni contro la perdita di 622 mila euro del 2012 e il dividendo ammonta a 8 milioni. In tutto, dunque, fa 33 milioni. (Mar. Man.)
3.FORD "SALVA" COLONIA CON LA FLESSIBILITÀ
A.Mal. per "il Sole 24 Ore"
Ford manterrà la produzione della Fiesta in Germania nonostante i costi del lavoro relativamente elevati rispetto ad altri Paesi. La decisione, in controtendenza con le mosse di numerose concorrenti, è il frutto di un'intesa con i sindacati che permetterà all'azienda di ridurre i costi di un totale di 400 milioni di dollari tra il 2017 e il 2021. L'accordo annunciato da Ford prevede per l'impianto di Colonia l'eliminazione del turno di notte, l'aumento della flessibilità sulle ore lavorate e il rientro in fabbrica di lavorazioni svolte in precedenza presso i fornitori. Nelle scorse settimane era emersa l'ipotesi che la futura generazione della Fiesta fosse spostata nell'impianto che Ford ha in Romania; anche Renault e Peugeot hanno delocalizzato la produzione delle vetture più piccole, così come farà Fiat per l'eventuale prossima Punto. Ford, peraltro, è fra i costruttori che più hanno ridotto la capacità produttiva in Europa: ha chiuso nel 2013 due piccoli impianti in Gran Bretagna e fermerà entro la fine di quest'anno la fabbrica belga di Genk.
4.I BIG USA IN LIZZA PER IL FONDO ORAZIO
P. De. per "il Sole 24 Ore"
Sono arrivate nel corso degli ultimi giorni una decina di manifestazioni di interesse, al momento non vincolanti, per il fondo immobiliare Orazio gestito da Finanziaria Internazionale Sgr. L'elenco dei potenziali acquirenti è presto fatto con i soliti nomi noti che stanno facendo incetta di immobili nel nostro Paese, da Blackstone a Cerberus, da Apollo a Pramerica passando anche per Hines e Starwood Capital. Il patrimonio del fondo è costituito da 41 punti vendita di medie dimensioni dislocati a Milano, Roma, Napoli e nel resto d'Italia. Nei prossimi mesi la Sgr, che vista l'imminente scadenza del fondo ha scelto di procedere con una sollecitazione d'interesse, valuterà le offerte e l'iter da seguire per la vendita. Tra gli asset c'è anche la sede di Gucci in via Broletto a Milano, dove la casa di moda resterà fino al 2016, data in cui trasferirà gli uffici in via Mecenate.
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