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Giampiero Martinotti per Repubblica
La sigaretta elettronica dev'essere trattata come il tabacco e bandita dai luoghi pubblici: la Francia lancia la crociata contro il nuovo prodotto che seduce i fumatori, incanta i modaioli, fa sperare chi ha le dita ingiallite e provoca brividi nei giovani adolescenti. E questo malgrado i suoi effetti siano ancora incerti.
La ministro della Sanità , Marisol Touraine, ha annunciato ieri di non voler creare le condizioni per la diffusione della ecigarette. Come già avviene in Italia, il governo si appresta a vietarne la vendita ai minorenni. Ma soprattutto finirà il tollerante interregno che vige ancora in bar, ristoranti e uffici: la sigaretta elettronica sarà vietata nei luoghi pubblici, esattamente come quella tradizionale.
La decisione transalpina è un segnale inviato a tutta l'Europa nel momento in cui le autorità comunitarie s'interrogano sul da farsi. Le legislazioni nazionali sono una giungla, non solo nel Vecchio Continente: c'è chi vieta il nuovo prodotto, chi lo considera una specie di farmaco per aiutare i tabacco-dipendenti a smettere, mentre la maggioranza dei paesi nicchia e non ha preso posizione. La Francia rompe gli indugi sulla scia di un rapporto medico arrivato pochi giorni fa sul tavolo della ministro, paradossalmente non contrario alla e-cigarette.
Secondo gli esperti, l'invenzione cinese non dev'essere vietata, perché fin da oggi può essere considerata meno pericolosa per chi l'utilizza al posto della sigaretta tradizionale. Ma il rapporto chiede che siano i fabbricanti a fornire la prova dell'innocuità della sigaretta elettronica, che viene messa sotto controllo perché può costituire una porta d'ingresso dei giovani verso il fumo vero e proprio.
Non solo: la vendita non dev'essere libera (quindi riservata ai tabaccai, pare di capire) e la pubblicità vietata, esattamente come per le sigarette tradizionali. I tecnici formulano anche una serie di raccomandazioni sulla quantità di nicotina, sugli studi a venire, sulle precauzioni. Ma in cima alle loro preoccupazioni ci sono due categorie: i giovani e le donne incinte.
Per i primi, la sigaretta elettronica può essere un pericoloso incentivo al tabagismo, poiché alimenta l'idea, per il momento non provata, dell'innocuità . Per le seconde, si tratta invece di un fenomeno nazionale: un quarto delle francesi in stato di gravidanza continua a fumare, una percentuale record in Europa. Meglio quindi evitare qualsiasi gesto che possa sembrare uno sdoganamento: fumare resta un pericolo per la salute pubblica. Anche quando si fuma elettronicamente.
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