
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
Nicola Borzi per "Plus24 - Il Sole 24 Ore"
Nessuna nazionalizzazione, sgradita a tutti, dal presidente Profumo all'Ad Viola sino alla Fondazione di palazzo Sansedoni (anche se il sostegno pubblico è testimoniato nei fatti da 3,9 miliardi di Tremonti/Monti bond). Difficile anche pensare a "cavalieri bianchi": chi impegnerebbe risorse in Mps, senza contare nella governance, con la sola speranza di un buon ritorno sull'investimento nel lungo periodo? Come fronteggiare, dunque, le difficoltà della banca senza perdere la "senesità "? Il quesito tiene banco da tempo a Piazza del Campo e dintorni. Lo testimonia uno studio datato fine settembre 2012, in possesso di Plus24.
Secondo questa ipotesi, l'attuale Banca Mps verrebbe scissa: da un lato la "nuova Mps", dall'altro un soggetto ribattezzato "Banca delle Regioni". La prima, in questo scenario, tornerebbe alla presenza storica in Toscana, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Sardegna con 1.030 sportelli (di cui 88 avanzati) e circa 10mila addetti. Alla seconda andrebbero gli altri 2mila sportelli e i restanti 20mila bancari.
Fondazione Mps potrebbe poi cedere la "Banca delle Regioni" e il patrimonio a questa conferito, traendone le risorse per acquistare altre azioni della "nuova Mps", oltre a liquidità sufficiente a fronteggiare l'esposizione finanziaria verso il pool dei creditori e a liquidare i Total rate of return (Tror) swap stipulati con controparti creditizie all'emissione dei titoli Fresh 2003 e 2008. Secondo lo studio, la liquidità sarebbe necessaria alla Fondazione anche per reimpostare la sua attività istituzionale per i prossimi due/tre anni, il tempo che servirebbe alla "nuova Mps" a completare il percorso di ritorno all'utile.
A fine operazione, Palazzo Sansedoni risalirebbe al 50% della banca "storica" e delle partecipate Capital Services e Consumit. L'operazione andrebbe però verificata in base ai dati patrimoniali, reddituali e alla sostenibilità di business e rete, anche in termini di dipendenti, e dovrebbe ricevere, oltre al via libera della Fondazione (dunque della politica), anche i nulla osta delle Autorità di vigilanza, alla luce delle vicende giudiziarie. Last but not least, dovrebbe piacere al mercato, perché qualcuno dovrebbe pur acquistare le azioni della "Banca delle Regioni". Forse più di un'ipotesi.
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È…
DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA…
DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE…
DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL…
FLASH – BRUNO VESPA, LA “SPALLA” DEL GOVERNO MELONI: IL GIORNALISTA IN RAI E' PERFETTO PER DARE…