DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA…
Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per "la Repubblica"
Almeno 3 miliardi di perdite con i dazi al 10%. Dai 6 ai 10 se gli Usa imporranno all’Unione Europea tariffe doganali del 20%: il calo delle esportazioni potrebbe sfiorare il 17%. Le previsioni degli analisti, dall’Ocse a Confartigianato, Prometeia, Svimez e il National Board of Trade svedese sono decisamente pessimistiche.
Il mercato statunitense vale circa 67 miliardi di euro di export per l’Italia, e per 43 prodotti, stima Confartigianato, è il primo mercato di sbocco all’estero. Gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato dopo la Germania per valore del nostro export, con un aumento del 58,6% tra il 2018 e il 2023.
Nel 2024 gli aumenti maggiore di export italiano si sono registrati per i prodotti farmaceutici (+19,5%), alimentari, bevande e tabacchi (+18%), apparecchi elettrici (+12,1%), macchinari (+3,7%), gomma, plastica, ceramica e vetro (+3,2%), legno, stampa e carta (+2,4%).
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
[…] «Il nostro Centro Studi - afferma il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini - stima che l’introduzione di dazi doganali sul made in Italy comporterebbe un immediato aumento dei prezzi dei prodotti italiani sul mercato Usa, con una probabile riduzione delle esportazioni stimabile tra il 15-30%, che potrebbe tradursi in una perdita di fatturato per il settore di circa 1,5-2 miliardi di euro annui».
Grande preoccupazione anche per i produttori di vino, conferma Paolo Castelletti, segretario generale dell’Unione Italiana Vini: «I dazi andrebbe a impattare su un mercato di sbocco che assorbe il 24% dell’export di vini italiani, per il valore di un miliardo e 900 milioni. […]».
I DAZI DI DONALD TRUMP E GLI EFFETTI SULLE IMPRESE ITALIANE
In allarme anche il comparto della moda: «Nel 2024 il valore dell’export moda negli Stati Uniti è stato di 5,6 miliardi di euro. – spiega Moreno Vignolini, presidente di Confartigianato Tessile –. Per le imprese del settore è il 18,7% dell’export, le piccole imprese sono anche più esposte, con il 31%. E quindi l’impatto sarà pesante».
Altrettanta preoccupazione per i mobili: «Da parte nostra - rileva il presidente di Federlegno-Arredo Claudio Feltrin - un dazio del 10% verso l’America sarebbe sicuramente un danno importante perché è l’unico mercato, dei primi 10, che ha fatto il segno ‘più’ nel 2024».
E c’è anche il timore di un effetto indiretto, aggiunge Feltrin, «legato al fatto che la chiusura dell’America alla Cina possa spingere i cinesi alla ricerca di mercati alternativi, sbarcando in Europa, senza delle regole adeguate. Lanciamo un appello alla Ue, perché tenga alta la guardia».
[…]
Secondo il report di Confartigianato le regioni maggiormente esposte sul mercato americano sono la Toscana con un valore dell’export pari al 2,3% del Pil regionale, il Veneto con l’1,9% del Pil, l’Umbria con l’1,3% del Pil, il Friuli-Venezia Giulia con l’1,2%, le Marche con l’1,1% e la Lombardia con l’1,0% del Pil.
GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI EXPORT MADE IN ITALY
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